I dirigenti Disney delineano un’«agenda gay» e spingono per più personaggi queer

Di Zachary Stieber

Durante un recente incontro interno, dei dirigenti e produttori della Walt Disney Company hanno preannunciato un rinnovato sforzo volto a rendere gay o transgender i personaggi principali di film e spettacoli. E c’è chi ha affermato di aver lavorato per mettere in atto un’«agenda gay per nulla segreta» in diversi programmi.

Karey Burke, presidente del Disney General Entertainment Content, ha dichiarato durante l’incontro di essere la madre di due «bambini queer», di cui uno che si identifica come un genere diverso da quello biologico.

La Burke ha detto che la Disney ha già ospitato «storie Lgbtqia incredibili e rivoluzionarie nel corso degli anni», ma durante un recente forum aziendale, un altro dirigente si è lamentato del fatto che ci siano state solo «una manciata di personaggi principali queer».

Lgbtqia sta per lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali e asessuali.

Il 28 marzo in Florida è stato approvato un disegno di legge che vieta di discutere di «orientamento sessuale o identità di genere» dalla scuola materna fino alla terza elementare, firmato dal governatore Ron DeSantis. E, secondo la Burke (presidente dei contenuti della Disney), il fatto che dei lavoratori della Disney vi si siano opposti è servito da campanello d’allarme all’interno dell’azienda: «Abbiamo molti, molti, molti personaggi Lgbtqia nelle nostre storie, eppure non abbiamo abbastanza idee e narrazioni in cui i personaggi gay sono semplicemente personaggi, senza che la storia stessa debba riguardare l’essere gay. È stato molto illuminante per me e posso dirvi che è qualcosa su cui sento che forse io come leader [e, ndr] i miei colleghi non ci saremmo concentrati, se questo momento non fosse accaduto», ha detto ai colleghi e ad altri dipendenti Disney. «Andando avanti sicuramente lo sarò di più, so che lo saremo e spero che questo sia un momento in cui […] semplicemente non ci permettiamo a vicenda di tornare indietro».

Il video e molte altre clip dell’incontro sono stati ottenuti e pubblicati online da Christopher Rufo, regista e ricercatore presso il Manhattan Institute.«Ho parlato con un certo numero di dipendenti Disney che affermano che l’azienda è completamente uscita dai binari. Dalla teoria critica della razza all’ideologia di genere, i dirigenti stanno spingendo l’attivismo di estrema sinistra in ogni aspetto dell’azienda, dalla cancellazione delle parole ‘ragazzi’ e ‘ragazze’ dai suoi parchi a tema al monitoraggio dei ‘personaggi trans canonici’ nei suoi programmi per bambini», ha spiegato Rufo a Epoch Times via e-mail.

La Disney, che non ha risposto a una richiesta di commento, si è espressa contro il Parental Rights in Education Bill, usando il nome promosso dai suoi critici.

Il Ceo della Disney Bob Chapek ha detto a tutti i lavoratori di aver sentito dai dipendenti il ​​loro «dolore, frustrazione e tristezza» perché la risposta della Disney al disegno di legge non era stata sufficientemente forte, aggiungendo che la legislazione costituiva una «sfida ai diritti umani fondamentali».

«Avevate bisogno che fossi un alleato più forte nella lotta per la parità dei diritti e vi ho deluso. Mi dispiace», ha scritto Chapek, promettendo che la Disney avrebbe immediatamente aumentato il sostegno ai gruppi di difesa che si oppongono a una legislazione simile in altri Stati e che sarà «una schietta sostenitrice delle protezioni, della visibilità e delle opportunità» che la comunità Lgbtq+ merita.

Dopo che DeSantis ha firmato la legislazione, la Disney ha dichiarato il suo obiettivo che la legge fosse abrogata o annullata nei tribunali.

Prima di firmare il disegno di legge, DeSantis ha denunciato il materiale scolastico per bambini piccoli contenente contenuti sulla «sessualità e l’ideologia gender woke», dichiarandolo inappropriato per i bambini piccoli e qualcosa che i genitori non vogliono che venga insegnato.

In Florida, i funzionari hanno trovato almeno sei distretti scolastici con politiche problematiche, incluso un distretto che consente agli studenti di passare a un genere diverso senza ottenere il consenso dei genitori.

Martedì, DeSantis ha affermato che la dichiarazione della Disney sull’obiettivo della sua azienda «ha superato il limite», aggiungendo: «Questo Stato è governato dagli interessi del popolo dello Stato della Florida. Non si basa sulle richieste dei dirigenti aziendali della California. Non gestiscono questo Stato. Non controllano questo Stato».

Christina Pushaw, addetta stampa di DeSantis, ha dichiarato a Epoch Times in un’e-mail che la Disney ha creato un marchio come azienda a misura di famiglia, definendo «un tremendo errore buttarlo via per sostenere l’ideologia del sesso e del genere».

Altri video pubblicati da Rufo hanno mostrato Vivian Ware, manager della diversità e dell’inclusione della Disney, che descrive come l’azienda abbia cambiato tutti i saluti nei suoi parchi a tema, passando da «signore e gentiluomini, ragazzi e ragazze» a «ciao a tutti» o «ciao, amici»: «Vogliamo creare quel momento magico con i membri del nostro cast, e non vogliamo presumere che, poiché qualcuno, nella nostra interpretazione, potrebbe presentarsi come una donna, potrebbe non voler essere chiamato principessa», ha commentato la Ware.

Il coordinatore della produzione Disney Allen March, nel frattempo ha parlato di come ha lavorato con il team che ha realizzato Moon Girl per due anni. Il team è stato «davvero aperto all’esplorazione di storie queer», ma c’è una crescente consapevolezza che i personaggi primari dovrebbero essere transgender, asessuali o bisessuali per esplorare meglio questi aspetti, ha detto March.

Un’altra clip mostrava Latoya Raveneau, una produttrice esecutiva che lavorava a The Proud Family ed Eureka!, dicendo di aver sentito prima di unirsi alla Disney che la compagnia scoraggiava l’interpretazione di personaggi gay e transgender, ma dopo essere stata assunta, ha scoperto che non era così. La leadership e gli showrunner della Disney sono stati «così accoglienti nei confronti della mia agenda gay per niente segreta. Mi sentivo come se fosse così in passato, ma immagino sia successo qualcosa: stanno cambiando le cose, stanno andando forte», ha detto la Raveneau, aggiungendo che cercava «ovunque potevo, di aggiungendo contenuti queer» e che «nessuno mi fermava, nessuno stava cercando di fermarmi».

James Lindsay, fondatore di New Discourses, ha dichiarato a Epoch Times in un messaggio su Twitter che i video mostrano un’ideologia chiamata teoria queer, che è stata descritta come finalizzata a garantire che le identità delle persone non siano mai stabili. «La Queer Theory non è di sostegno a Lgbt, ed è qualcosa in cui devi essere indottrinato. È un approccio marxista al sesso, al genere, alla sessualità e alla salute che vede il ‘normale’ come una proprietà borghese che deve essere abolita».

 

Articolo in inglese: Disney Executives Outline ‘Gay Agenda,’ Push for More Queer Characters in Internal Meeting

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