I dazi degli Stati Uniti sulle merci cinesi sono in vigore dal 6 luglio. Ma le crescenti tensioni commerciali tra Washington e Pechino hanno da tempo iniziato a influenzare il volume delle merci che transitano dalla Cina agli Usa.
Secondo i dati preliminari rilasciati il 3 luglio dalla Dogana cinese, il tasso di crescita delle esportazioni nel primo semestre del 2018 si aggirerebbe intorno al 5,4 percento rispetto allo stesso periodo del 2017: un calo netto se confrontato con il 19,3 per cento di crescita registrato l’anno precedente.
La ‘frenata’ più brusca si è verificata a giugno, infatti la crescita delle importazioni è calata dal 27,6 per cento di giugno 2017 al 3,8 per cento registrato il mese scorso rispetto all’anno precedente.
Nel primo semestre 2018, le esportazioni di prodotti elettronici sono cresciute dell’8 per cento, e questo settore rappresenta il 63 per cento del totale delle esportazioni della Cina verso gli Stati Uniti. Tra i prodotti elettronici, l’esportazione di telefoni cellulari è aumentata del 5,5 per cento, mentre le esportazioni di vestiti e accessori sono calate dell’1,8 per cento.
La pubblicazione anticipata dei dati sulle esportazioni verso gli Usa ha colto tutti di sorpresa, considerato che il governo cinese aveva annunciato che avrebbe pubblicato il 13 luglio le statistiche complete sulle importazioni e le esportazioni. Forse il regime cinese ha sentito la necessità di rendere noto il calo delle esportazioni per mostrare che gli squilibri commerciali si stavano riducendo già prima del 6 luglio.
La prima ondata di dazi Usa, colpirà merci cinesi per un totale di 34 miliardi di dollari. I dazi saranno applicati a oltre 800 prodotti, inclusi macchinari, prodotti meccanici e automobili. I prodotti di largo consumo, come cellulari e vestiti non saranno invece soggetti ai nuovi dazi.
La seconda ondata tasserà 284 prodotti per un valore di 16 miliardi di dollari, ma ancora non si sa quando inizierà ad avere effetto.
Articolo in inglese: China’s US Exports Weaken Amid Trade Tensions
Traduzione di Marco D’Ippolito
