Hong Kong, uomo con mazza da softball attacca reporter di Epoch Times

Di Frank Fang

L’11 maggio una reporter dell’edizione di Hong Kong di Epoch Times è stata aggredita da un uomo non identificato che brandiva una mazza da softball. Si ritiene che l’attacco sia stato orchestrato dal regime cinese nel suo ultimo tentativo di mettere a tacere la pubblicazione.

Sarah Liang era al primo piano del suo edificio residenziale quando l’attacco ha avuto luogo verso mezzogiorno di martedì. L’aggressore ha colpito la reporter con la mazza più di 10 volte prima di fuggire in un’auto. L’attacco è durato circa un minuto e Liang ha riportato lividi su entrambe le gambe.

Sarah Liang, una reporter dell’edizione di Hong Kong di The Epoch Times, mostra i lividi sulle sue gambe fuori dal Queen Elizabeth Hospital di Hong Kong, l’11 maggio 2021. (Song Pi-lung/The Epoch Times)

Si tratta dell’ultimo di una serie di attacchi alle strutture e ai reporter di Epoch Times a Hong Kong. Si sospetta che siano tutti organizzati dal Partito Comunista Cinese (Pcc) come parte della sua campagna per ostacolare l’operato della testata nella città. La pubblicazione è infatti una delle poche indipendenti a Hong Kong, ed è nota per la copertura delle lotte politiche, della corruzione e delle violazioni dei diritti umani commesse dal regime comunista.

Liang è stata portata via in ambulanza e inviata al Queen Elizabeth Hospital. Intorno alle 15:00 ora locale, la polizia è arrivata all’ospedale per ascoltare il resoconto di Liang sull’attacco. Alle 18.30 la donna era ancora in ospedale.

Agenti della polizia di Hong Kong arrivano al Queen Elizabeth Hospital di Hong Kong, l’11 maggio 2021. (Song Pi-lung/The Epoch Times)

Un testimone di cognome Li ha dichiarato che stava uscendo da un ristorante lì vicino quando ha sentito una donna gridare: «Aiutatemi, mi stanno picchiando». Li ha raccontato di aver poi visto un grosso uomo sui 40 anni con una mazza da softball saltare in una macchina e fuggire. Secondo Li, il veicolo usato dall’aggressore era una Mercedes-Benz nera targata ‘TV3851’.

Il signor Li ritiene che il mandante dell’attacco abbia voluto inviare un avvertimento a Epoch Times e impedirgli di portare avanti il suo lavoro giornalistico. Ha definito l’attacco brutale e inumano, aggiungendo che sarebbe disposto a testimoniare contro l’aggressore, se necessario.

Parlando ai media locali fuori dall’ospedale intorno alle 14.00, la Liang ha dichiarato che l’attacco è stato premeditato, perché un altro uomo aveva improvvisamente iniziato a correre verso di lei l’8 maggio, nello stesso luogo dove è stata aggredita lunedì. Ma in quell’occasione l’uomo si è allontanato dopo essersi reso conto che la mazza nera nascosta sotto i suoi vestiti era scivolata a terra mentre correva.

La Liang ha invitato la leader di Hong Kong Carrie Lam a prestare attenzione al suo caso, sottolineando che la sicurezza pubblica della città sembra essere in fase di deterioramento. La giornalista ritiene che l’aggressore sia collegato al Partito Comunista Cinese, e che il regime abbia tentato di intimidirla usando la violenza.

Sarah Liang, reporter dell’edizione di Hong Kong di Epoch Times, fuori dal Queen Elizabeth Hospital di Hong Kong, l’11 maggio 2021. (Adrian Yu/The Epoch Times)

Infatti, nell’ultimo mese la giornalista è stata bersaglio di altre due intimidazioni. Il 26 aprile, è stata pedinata da un uomo non identificato fuori da una stazione della metropolitana locale. Mentre due giorni prima, un sedicente fattorino era entrato nel suo edificio residenziale e aveva bussato alla porta di casa sua, ma Liang non ha aperto la porta dato che non aspettava pacchi e il fattorino non si è identificato.

Inoltre, il 12 aprile la tipografia dell’edizione di Hong Kong è stata attaccata da intrusi armati di mazze, costringendo la struttura a sospendere le operazioni di stampa per alcuni giorni. Meno di due anni prima, la stessa tipografia era stata incendiata da quattro individui mascherati. Gli aggressori non sono stati individuati dalla polizia. Ma è opinione diffusa che dietro entrambi gli attacchi ci sia il Pcc.
Guo Jun, direttore dell’edizione hongkonghese di Epoch Times, ha dichiarato di non avere dubbi sul fatto che ci sia il Pcc dietro l’aggressione a Liang. Guo ha invitato la comunità internazionale a prestare attenzione alla sicurezza di tutti i reporter che lavorano a Hong Kong.

Secondo Guo, l’obiettivo dei recenti attacchi del Pcc è quello di spingere Epoch Times ad abbandonare la sua attività a Hong Kong. Recentemente la sicurezza del personale della tipografia è stata motivo di preoccupazione. Infatti, la Guo ha sottolineato che nell’ultimo mese sono stati avvistati veicoli e persone sospette vicino alla struttura.

Dal canto suo, l’edizione cinese di Epoch Times ha invitato la polizia di Hong Kong a svolgere il suo dovere e indagare su tutti i casi irrisolti che coinvolgono l’ufficio di Hong Kong.

«Invitiamo il pubblico di Hong Kong a continuare a sostenere Epoch Times», si legge in una dichiarazione della testata. «Epoch Times non si tirerà indietro e continuerà a fornire una copertura veritiera e a salvaguardare Hong Kong».

La testata ha inoltre invitato la comunità internazionale ad aiutare «a prevenire l’escalation della violenza del Pcc contro i media di Hong Kong».

L’ex colonia britannica, una volta celebrata per le sue libertà civili, ha visto un drastico deterioramento della libertà di stampa e di altre libertà, mentre il regime cinese ha stretto la sua presa sulla città. In particolare, l’imposizione da parte di Pechino di una legge draconiana sulla sicurezza nazionale, e altre misure implementate nell’ultimo anno, hanno portato gli osservatori ad affermare che Hong Kong sarà presto solo un’altra città della Cina continentale: un risultato in diretta violazione dell’impegno assunto da Pechino con un trattato internazionale di preservare le libertà e l’autonomia della città fino al 2047.

L’Associazione dei giornalisti di Hong Kong (Hkja), in un comunicato sulla sua pagina Facebook, ha condannato la violenza contro la Liang e ha «solennemente esortato» la polizia ad assicurare rapidamente l’aggressore alla giustizia.

«La libertà di stampa è un valore fondamentale che rende Hong Kong un luogo di successo. Non tollereremo mai alcuna minaccia violenta contro i media o i giornalisti», ha concluso la Hkja.

 

Articolo in inglese: Epoch Times Reporter Attacked by Man With Softball Bat in Hong Kong



 
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