Hong Kong: la polizia spara contro i manifestanti, due i feriti

Di Frank Fang

L’11 novembre la violenza ha raggiunto l’apice a Hong Kong, quando un agente della polizia locale ha esploso diversi proiettili contro i manifestanti coinvolti nelle grandi proteste cittadine.

La sparatoria ha avuto luogo nel quartiere di Sai Wan, dove i manifestanti stavano tentando di bloccare le strade al traffico; un poliziotto ha puntato la pistola contro un manifestante con una felpa bianca, per poi afferrarlo al collo. A quel punto un secondo manifestante vestito di nero si è avvicinato al poliziotto e ha cercato di disarmarlo. Ma l’agente gli ha sparato da una distanza molto ravvicinata, facendolo crollare a terra.

Altri due manifestanti si sono quindi avvicinati al poliziotto da dietro, ma l’agente ha esploso altri due colpi, facendo cadere a terra un secondo manifestante.

La sparatoria, che si è svolta prima delle 8 di mattina locali, è stata immortalata da un reporter della casa di produzione cinematografica locale Cupid Producer.

La polizia ha tentato di delimitare la zona e ha iniziato immediatamente a perquisire i giovani che giacevano a terra in cerca di qualche prova da usare contro di loro; ma i cittadini arrabbiati hanno cominciato a radunarsi intorno alla scena del crimine, e a gridare «assassino» contro l’agente di polizia che aveva sparato.

In seguito, alle ore 10:24, i poliziotti hanno iniziato a sparare gas lacrimogeni nel tentativo di disperdere i manifestanti, dopo che alcuni avevano dato fuoco alle barricate allestite nella zona.

Secondo la stampa di Hong Kong, i due manifestanti colpiti sono stati portati via in ambulanza. E uno di loro, un ragazzo di 21 anni, ha avuto bisogno di un intervento chirurgico d’emergenza. Di fatto alle 11:00 l’autorità ospedaliera di Hong Kong ha dichiarato che un uomo ferito da arma da fuoco si trovava in condizioni critiche.

Callum Lau, residente nel quartiere di Chai Wan, a sud-est di Sai Wan Ho, ha affermato davanti ai microfoni dell’emittente locale Rthk che l’azione della polizia è inaccettabile: «Questa comunità mi è molto familiare e trovo inaccettabile che una forza di polizia così brutale entri nella mia comunità e spari contro una persona».

La notizia della sparatoria ha fatto scalpore anche negli Stati Uniti, dove il Senatore Josh Hawley ha scritto su Twitter: «Se questo non è uno stato di polizia, non so proprio che cosa sia».

Anche il Civil Human Rights Front, il principale organizzatore delle molteplici e grandi manifestazioni degli ultimi mesi, ha reagito alla sparatoria, affermando sulla sua pagina Facebook che i due manifestanti erano disarmati e non rappresentavano alcuna minaccia.

Gli organizzatori hanno anche aggiunto che la polizia non è riuscita a riflettere correttamente sulla recente morte di Alex Chow Tsz-lok, e ha deciso di rendere ancora più violente le proprie azioni.

Alex Chow Tsz-lok era un giovane studente di 22 anni morto l’8 novembre di arresto cardiaco, alcuni giorni dopo aver riportato gravi lesioni celebrali per essere caduto dal primo piano di un parcheggio a Tseung Kwan O. I manifestanti ritengono che la morte di Chow sia legata all’azione della polizia, poiché gli agenti avevano lanciato gas lacrimogeni nell’edificio per disperdere i manifestanti che stavano lanciando mattoni e bottiglie. Tuttavia, la polizia ha dichiarato di non avere alcuna responsabilità nella sua morte.

Ad ogni modo questa non è la prima volta che la polizia ha esploso colpi di pistola contro i manifestanti di Hong Kong. Infatti, il primo ottobre la polizia aveva sparato un colpo contro un manifestante delle scuole superiori da una distanza molto ravvicinata, nel quartiere di Tsuen Wan.

L’attacco in motocicletta

La violenza è scoppiata anche nel quartiere di Kwai Fong: in un video non meglio identificato condiviso sui social media, si può osservare un agente di polizia che si scaglia contro la folla a bordo della propria motocicletta, lasciando almeno un manifestante disteso a terra.

Durante la giornata il traffico e i trasporti pubblici sono rimasti paralizzati in tutta la città di Hong Kong, dopo che i manifestanti hanno intrapreso azioni per interrompere i servizi e issato barricate di fortuna in moltissime strade.

A Tseung Kwan O, secondo la stampa locale, i manifestanti hanno addirittura tentato di danneggiare i semafori stradali. Rthk invece ha affermato che intorno alle 10:30 locali oltre dieci stazioni della metropolitana e della ferrovia cittadina sono state chiuse.

La polizia ha fronteggiato i manifestanti sparando gas lacrimogeni in diversi quartieri, tra cui Wong Tai Sin, Tseung Kwan O e Hung Hom. E secondo l’agenzia di stampa Hkfp, la polizia ha addirittura sparato gas lacrimogeni all’interno dell’Università di Hong Kong e del Politecnico di Hong Kong.

Infine diverse università locali hanno cancellato le proprie lezioni a causa dell’interruzione dei trasporti pubblici, tra cui l’Università Battista, l’Università cinese di Hong Kong e l’Università dell’educazione di Hong Kong.

 

Articolo in inglese: Police Fire Live Rounds at 2 Protesters As Hong Kong Engulfed in Citywide Strike

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