Auto intelligenti, ci siamo quasi

Molti automobilisti pensano che le auto a guida autonoma siano ancora fantascienza, invece è una tecnologia già utilizzata sulle strade, ma che riserva ancora qualche incognita.

Il retrovisore assistito dotato di spia luminosa che lampeggia sullo specchietto lato-guidatore quando una macchina entra nel punto cieco; l’allarme anticollisione frontale che attiva automaticamente i freni per prevenire il tamponamento di un altro veicolo e il cruise control adattivo, sono dei dispositivi di sicurezza su cui baseranno il funzionamento le auto a guida autonoma.

Attualmente questi dispositivi sono impiegati per la guida assistita o semi-autonoma, e richiedono ancora che il conducente sia preparato e pronto ad assumere il controllo dell’automezzo, per correggere l’eventuale errore tecnologico.

Per questo, prima di vedere veicoli completamente autonomi per il mercato di massa bisognerà attendere almeno il 2020, quando i dispositivi attuali saranno connessi a un software intelligente centralizzato e nel quadro di normative adeguate. Nel frattempo, la tecnologia è stata implementata in più fasi, per permettere agli automobilisti di abituarsi in sicurezza a un diverso stile di guida.

Uno dei primi passi è stato imparare a fidarsi degli ‘occhi’ della vettura (visualizzati su uno schermo) per vedere i dettagli dietro la macchina, mentre si continua a verificare se sono presenti eventuali pedoni; un altro quello di abituarsi alla funzione parcheggio assistito, che scansiona la strada ed emette un segnale acustico appena passa a fianco uno spazio abbastanza ampio per l’auto, che dice frasi tipo: «Inserire il parcheggio automatico, tenersi pronti ad afferrare il volante»; dopodiché basterà attendere che l’auto, in completa autonomia, si infili in retromarcia nel parcheggio.

LE SICUREZZE PROMESSE

I visionari attendono il giorno in cui le nostre auto saranno più attente, e meno inclini agli incidenti rispetto a noi: secondo i dati raccolti negli Usa dall’Istituto delle assicurazioni per la sicurezza sulle autostrade (Iihs), negli Stati Uniti oltre il 50 percento dei 30 mila incidenti mortali verificatisi nel 2014, sono collegati all’abuso di alcol, mentre i computer non bevono, sottolineano i sostenitori della tecnologia; inoltre, anche altre principali cause di incidenti – come la distrazione, causata ad esempio dal messaggiare col telefonino mentre si sta guidando – sarebbero risolvibili dagli assistenti tecnologici.

«Il nostro settore può ridurre il numero di questi [incidenti] in modo significativo – ha affermato il presidente della Cadillac, Johan de Nysschen, durante la tavola rotonda della J.D. Power Automotive Marketing del 2015 – e se possiamo, allora dobbiamo». E Russ Rader, vice presidente senior per la comunicazione all’Iihs, ha detto che alcuni ‘building block systems’ [moduli software, ndr] stanno riducendo gli incidenti.

Esaminando i dati sugli incidenti segnalati dalla polizia in 22 Stati americani tra il 2010 e il 2014, l’Iihs ha constatato che il dispositivo di allarme scontro frontale e la frenata automatica hanno ridotto rispettivamente gli incidenti del 27 e del 50 percento. Rader ha aggiunto, però, che dalle analisi dei dati sono ancora esclusi gli altri dispositivi.

SICURI DI FIDARVI?

Di solito, l’Iihs testa la sicurezza di dispositivi come fari e airbag, ma quest’anno ha iniziato anche a esaminare tecnologie di sicurezza per la guida assistita. E i collaudatori hanno confermato gli aneddoti condivisi sui social media da alcuni conducenti, che hanno raccontato di aver dovuto assumere il controllo del veicolo per evitare situazioni pericolose.

Anche se è una situazione prevista, Rader sostiene che gli utenti hanno bisogno di aiuto per capire come funzionano questi sistemi, e anche i loro limiti, perché i conducenti si infastidiscono quando un dispositivo non funziona come è stato pubblicizzato e, di conseguenza, potrebbero decidere di escluderlo.
Infatti, Rader sospetta che queste ‘seccature’ siano il motivo principale per cui – secondo un sondaggio condotto dalla Iihs – il 67 percento dei conducenti che hanno tagliandato la loro auto presso un concessionario Honda avevano spento il dispositivo di avviso deviazione di corsia sulla loro automobile, mentre su tutti i 184 veicoli, tranne uno, era ancora attivo il dispositivo antitamponamento.

RINUNCIARE A UN DESIDERIO

I consumatori sembrano pronti ad abbracciare le tecnologie per la guida autonoma. E, secondo una ricerca di mercato della Kpmg (una società di consulenza e servizi per le imprese), la maggior parte delle persone è allettata dall’idea di poter finalmente leggere o guardare un documentario durante la guida.

La tendenza di alcuni conducenti di staccarsi dalla guida troppo presto è una sfida. E Rader ha detto che i produttori stanno cercando il modo per assicurarsi che i conducenti tengano le mani sul volante, quando è necessario.

Esemplificatico è stato il primo incidente a guida autonoma, accaduto nel mese di giugno: secondo quanto riportato da The Guardian, un conducente, che aveva appena inserito il pilota automatico Tesla, stava guardando un film di Harry Potter quando e si è schiantato, finendo sotto il rimorchio di un trattore: «né pilota automatico, né il conducente avevano notato la fiancata bianca del rimorchio del trattore contro un cielo illuminato, così il freno non si è attivato» ha scritto la Tesla, in un comunicato dopo l’incidente; «Finchè si continuano a percorrere miglia nel mondo reale e il software accumula dati per gli eventi rari, la probabilità di incidenti diminuiscono», ha aggiunto la Casa, che nel mese di settembre ha annunciato un aggiornamento per il suo sistema di guida semi-autonoma leader di mercato che – come ha dichiarato ai giornalisti il Ceo, Elon Musk – avrebbe impedito l’incidente.

Articolo in inglese: ‘Is Self Driving Technology Already Making Us Safer?

Traduzione di Massimo Marcon

 
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