Guardia costiera libica: Italia si prepari a esodo di migranti

L'ammiraglio libico non esclude finanziamenti direttamente legati ai trafficanti di esseri umani

Prima la Sea Watch, poi Alex: l’ultima tendenza delle navi Ong è, a giudicare dai fatti, violare i blocchi imposti dalle leggi nazionali e sbarcare ugualmente sulle coste italiane.

Alex, l’ultima imbarcazione approdata al porto di Lampedusa (rifiutandosi di andare a Malta) è stata sequestrata al termine della sua manovra illegale. In seguito è venuto fuori che il suo capo missione, Erasmo Palazzotto, è un parlamentare della Repubblica italiana. Ora è indagato e dovrà rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Un’altra nave che si stava dirigendo in acque territoriali italiane, la tedesca Alan Kurdi, ha invece cambiato rotta verso Malta dopo il divieto dall’Italia. Anche La Valletta le ha inizialmente bloccato l’accesso alle sue acque, per poi successivamente autorizzarne lo sbarco.

E, prima ancora, c’è stata la lunga vicenda della nave Sea Watch, con la comandante Carola Rackete che ha ignorato tutti gli alt della Guardia di Finanza evitando per poco il peggio proprio ai danni di un’imbarcazione della Gdf, speronata durante la fase di attracco.

«Vere e proprie sfide contro il nostro Governo e il nostro Stato  ̶  è il commento del vicepresidente del Senato Roberto Calderoli  ̶  Sfida a cui si risponde con un’applicazione rigorosa delle leggi e con delle regole di ingaggio che consentano la difesa dei confini del Paese».

Ma la voce forse meno scontata, interpellata dall’Agi, è quella del portavoce della Guardia costiera libica: l’Italia, afferma l’ammiraglio Ayoub Qassem, con l’aumento delle Ong nel Mediterraneo, dovrà prepararsi a un «esodo di migranti».
«Il governo italiano non deve permettere alle persone salvate da queste navi di poter sbarcare, perché altrimenti si diffonderà di nuovo la cultura dell’emigrazione verso l’Europa, con evidenti ripercussioni sia sulla Libia che sull’Italia».

In particolare, Qassem denuncia «la continua interferenza delle Ong nelle operazioni di soccorso».

Poi l’affondo: «Le Ong favoriscono i trafficanti di essere umani. E abbiamo il sospetto che ottengano ricompense dirette, oltre a quelle indirette, per ogni persona che fanno arrivare in Europa. Ogni intervento che fanno loro è per favorire l’immigrazione in Libia dall’Africa subshariana e per avere maggiore peso politico in Europa. A questo si aggiunge l’aspetto materiale: non solo aumentano le raccolta dei fondi a proprio favore ma non escludiamo che abbiano finanziamenti direttamente legati ai trafficanti di essere umani».
Non è la prima volta che simili accuse contro le Ong vengono formulate. Le Ong hanno sempre negato tutto e finora non risultano prove del fatto.

Numero migranti in calo

Secondo i dati del Ministero dell’Interno tuttavia, gli sbarchi dei migranti in Italia sono in netto calo. Dal 1° gennaio 2019 al 5 luglio 2019, infatti, sono 2.869 i migranti sbarcati in terra italiana, ovvero l’82 per cento in meno rispetto a quelli sbarcati nello stesso periodo nell’anno precedente (16 mila 750 sbarchi), e addirittura il 96 per cento in meno rispetto al 2017, quando in quei mesi si sono contati ben 85 mila 137 migranti sbarcati.

Nel 2018, il numero totale dei migranti sbarcati si è fermato a 23 mila 370, mentre il 2017 è risultato, degli ultimi tre, l’anno con più sbarchi, ovvero 119 mila 369. La maggior parte dei migranti sbarcati nel 2019 proviene dalla Tunisia (617), seguono Pakistan (426) , Costa d’Avorio (299) e Algeria (277).

 

 
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