Prospettive sulla gravità dell’epidemia in Spagna

Di Wang Jin

Altri due familiari del primo ministro spagnolo Pedro Sánchez sono risultati positivi al virus del Pcc (Partito Comunista Cinese), comunemente noto come nuovo coronavirus. Dopo la moglie di Sánchez e il suo vice premier Carmen Calvo, il 21 marzo sono risultati positivi al virus anche la madre e il suocero del leader del Psoe (Partito Socialista Operaio Spagnolo), che sono stati ricoverati presso l’ospedale universitario Puerta de Hierro di Madrid.

Al 3 aprile, la Spagna risulta essere la seconda nazione più colpita in Europa, con oltre 117 mila infezioni e più di 11 mila decessi.

L’articolo di Epoch Times, «Il Covid-19 ‘segue’ i Paesi amici della Cina comunista» , aveva evidenziato che «le regioni più colpite al di fuori della Cina hanno tutte un filo comune: relazioni strette o lucrative con il regime comunista di Pechino». In quest’ottica, qual’è il rapporto tra Sánchez e il Pcc? In effetti, mentre gli altri Paesi criticavano l’insabbiamento e la cattiva gestione dell’epidemia da parte del Pcc, Sánchez ha fatto l’opposto.

Secondo il portale spagnolo di notizie mediche Medicinatv, Il 4 febbraio Sánchez ha ricevuto a Palazzo della Moncloa i rappresentanti dell’Associazione cinese in Spagna e il rappresentante economico dell’ambasciata cinese Yao Fei. Il premier spagnolo ha dichiarato di aver «apprezzato gli sforzi della Cina per gestire al meglio l’epidemia e la prontezza del governo nell’affrontare la crisi sanitaria». La domanda è: perché Sánchez è stato così amichevole con il regime cinese?

Il contesto politico di Sánchez

Dal 1993 Sánchez, fa parte del Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe), storicamente un partito marxista che si è gradualmente trasformato in un partito politico socialista-democratico. Nel 2014 era stato eletto segretario generale, ma ha poi abbandonato l’incarico a causa di conflitti interni al partito, per poi essere rieletto nel 2017. Dopo aver vinto le primarie per la carica di segretario generale, ha festeggiato cantando l’inno socialista «l’Internazionale». In seguito, nel giugno 2018 ha prestato giuramento come primo ministro spagnolo. 

Sánchez ha riaffermato la partnership strategica globale con la Cina

Nel novembre 2018, Xi Jinping ha visitato la Spagna, ed era la prima visita di Stato di un leader cinese da 13 anni. I due Paesi hanno pubblicato una dichiarazione congiunta riguardo la loro ampia partnership strategica, e le relazioni tra Spagna e Cina sono state rilanciate. Il sito ufficiale del governo spagnolo lamoncloa.gob.es ha scritto della grande soddisfazione di Sánchez per gli accordi raggiunti in quell’occasione. Tra questi c’erano dieci trattati commerciali tra aziende cinesi e spagnole, aziende del calibro dell’Instituto de Crédito Oficial e Telefónica.

Telefónica è una multinazionale spagnola delle telecomunicazioni che si è interamente affidata al gigante cinese delle telecomunicazioni Huawei per le sue reti 4G nei mercati chiave di Spagna e Germania. Le backdoor, o «porte di servizio» presenti nelle apparecchiature Huawei hanno destato preoccupazioni per la sicurezza in tutto il mondo, poiché consentirebbero al regime cinese di spiare altri Paesi.

Sebbene nel dicembre 2019 Telefónica abbia deciso di ridurre drasticamente la quantità di apparecchiature acquistate da Huawei, continua ad acquistare radio e antenne Huawei, che sono tra le componenti più costose e importanti della rete mobile.

Il sostegno di Sánchez alla Nuova Via Della Seta di Xi

Secondo il portavoce del regime cinese, Xi ha ripetutamente sottolineato la dedizione di Sánchez allo sviluppo delle relazioni sino-spagnole e del suo sostegno all’iniziativa della Nuova Via della Seta (nota a livello internazionale come One Belt and Road).

Sebbene la Spagna non abbia firmato un accordo per aderire formalmente alla Nuova Via della Seta, Sanchez ha attivamente diretto una campagna in favore dell’iniziativa nell’agosto 2018, durante le sue visite in Cile, Bolivia, Colombia e Costa Rica. Il premier spagnolo ha incoraggiato le aziende spagnole dell’America Latina a colmare il divario tra Europa e Sud America e a lavorare con le aziende cinesi.

Durante la visita di Stato di Xi nel novembre 2018, entrambe le parti hanno preso in considerazione iniziative congiunte tra Spagna e Cina nelle regioni d’interesse comune, come l’America Latina e l’Africa, nonché il ruolo e la cooperazione tra i due Paesi nei forum multilaterali di cui entrambi sono membri, come le Nazioni Unite, l’Organizzazione Mondiale del Commercio e il G-20.

Nell’aprile 2019, il ministro degli Esteri spagnolo Josep Borrell Fontelles ha partecipato al Belt and Road Forum di Pechino, dichiarando ai media statali del regime, che la Nuova Via della Seta riflette la realtà per cui «la Cina è ora una potenza mondiale».

Nel bel mezzo della pandemia, Sánchez si accorda con il Pcc

Il 25 marzo, per far fronte alla carenza di forniture mediche nel Paese, la Spagna ha firmato un contratto multimilionario con la Cina per l’acquisto di forniture mediche, tra le quali 550 milioni di maschere, 5,5 milioni di kit diagnostici rapidi, 950 respiratori e 11 milioni di paia di guanti. Il ministro della Salute Salvador Illa ha dichiarato che quest’accordo da 432 milioni di euro è stato siglato a seguito di una conversazione tra Sánchez e Xi.

Secondo la stazione televisiva Cgtn, recentemente classificata dagli Usa come un organo di propaganda del regime cinese: «Sánchez ha espresso la sua gratitudine alla Cina» per il suo aiuto nella lotta contro l’epidemia, aggiungendo che «la Spagna apprezza l’atteggiamento aperto della Cina nel promuovere la cooperazione internazionale, ed è pronta a rafforzare gli scambi in vari settori».

Tuttavia, l’operazione si sta rivelando uno smacco per Sánchez. Il 27 marzo, il quotidiano spagnolo El Pais ha annunciato che i kit diagnostici rapidi provenienti dalla Cina sono inaffidabili. I microbiologi spagnoli hanno infatti dichiarato che i primi 9 mila test hanno identificato correttamente solo il 30 percento dei casi positivi, mentre gli esperti raccomandano una precisione di almeno l’80 percento. Il ministro della Salute Salvador Illa ha spiegato che il governo ha rispedito i test al produttore cinese Shenzhen Bioeasy Biotechnology.

 

Le opinioni espresse in quest’articolo sono quelle dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times.

Epoch Times chiama il nuovo coronavirus ‘virus del Pcc’ perché l’insabbiamento e la mala gestione del Partito Comunista Cinese (Pcc) hanno permesso al virus di diffondersi in tutta la Cina e di creare poi l’attuale pandemia globale.

Articolo in inglese: Perspective on Pandemic: Spain PM’s Relatives Tested Positive for the CCP Virus

 
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