Governo, mercati e spread, danno il benvenuto al nuovo governo

Il costo del debito pubblico italiano ha raggiunto il proprio massimo degli ultimi oltre sette mesi, mentre il Ftse Mib ha ceduto oltre l’1 per cento. Il tutto dopo che Lega e M5S hanno prodotto un accordo che si prevede incrementi notevolmente la spesa pubblica.

Anche se alcuni negano il rapporto causa-effetto tra le due cose, rimane il fatto che il valore dell’euro è pure precipitato, perdendo i suoi passi avanti sul dollaro della sessione mattutina. Inoltre, l’accordo raggiunto tra le due parti – che hanno ottenuto il maggior numero di seggi parlamentari nelle elezioni, inconcludenti, del 4 marzo – ha annacquato anche alcune delle proposte più radicali dei due partiti politici e ora rischia di aumentare ulteriormente il debito italiano, mettendo il Belpaese – terza più grande economia della zona euro, ma anche uno degli Stati membri più indebitati – di nuovo in rotta di collisione con l’Unione europea. E oltretutto, al termine di una settimana turbolenta, le obbligazioni e i mercati azionari italiani hanno registrato anche pesanti perdite.

Ora, il differenziale a dieci anni tra rendimento dei titolo di Stato italiani e tedeschi – il famigerato spread–  ha raggiunto i 162 punti base, ossia il proprio massimo dal 3 gennaio. Negli ultimi sette giorni lo spread ha fatto registrare un’oscillazione di 30 punti su base settimanale, la più ampia dall’aprile del 2015.

«Questa settimana, in Italia sono saliti alla ribalta delle cronache la sinistra, la destra e il centro; e sebbene il risultato in realtà non sia così spaventoso come pensavo – afferma Christoph Rieger, responsabile delle tariffe di Commerzbank – la comunità degli investitori si sta incontrando e per riflettere sui prossimi passi da compiere.

«Intravedono le vere intenzioni del governo – aggiunge – che, sebbene non includa misure come la svalutazioni del debito, è chiaro che non ci saranno restrizioni fiscali e riforme strutturali per un Paese che ne ha disperatamente bisogno» sentenzia l’esperto.

Nel frattempo, il rendimento dei titoli di Stato decennali italiani è salito di 10 punti base, cioè al 2,22 percento, ossia il livello più alto dallo scorso ottobre; superando questa settimana i 30 punti base, ossia ha registrato la propria massima oscillazione settimanale da giugno 2015.

E all’inizio di questa settimana sono tornati in territorio positivo anche i rendimenti dei titoli obbligazionari italiani a due anni, rendendo l’Italia l’unico Paese della zona euro, Grecia esclusa, ad avere costi di finanziamento a due anni sopra lo zero.

Sulla base dei piani di spesa dichiarati da una coalizione 5 Stelle-Lega, gli analisti di Goldman Sachs hanno stimato che il rapporto deficit pubblico/Pil del 2019 potrebbe salire a circa il 3,5 percento, che supera parecchio lo 0,8 percento previsto dal governo italiano in un patto di stabilità presentato recentemente alla Commissione europea.

Gli sviluppi, intanto, vedono un aumento dell’interesse degli investitori sull’euro, che nel frattempo, perdendo lo 0,2 percento sul dollaro, ha sfiorato il valore minimo in cinque mesi, raggiunto mercoledì quando 1 euro valeva 1,1763 dollari. Anche i mercati delle opzioni rivelano che gli investitori scommettono su un ribasso dell’euro per i prossimi sei e 12 mesi più che in qualsiasi altro momento dal novembre scorso.

Ma se la debolezza dell’euro ha incentivato la crescita azionaria della zona euro, le azioni italiane sono scese di oltre l’un per cento, per lo più trascinate in basso dall’andamento delle banche, il cui settore è sprofondato del 2,3 percento, registrando il suo minimo nelle ultime sei settimane.

Inoltre, il calo settimanale del 2,6 percento del principale indice azionario italiano è stato anche il peggiore in più di due mesi. «Abbiamo letto il contratto del governo (5 Stelle-Lega) – sottolinea Angelo Meda, capo della divisione Banor SIM – e il grande punto interrogativo è: dove prenderanno i soldi?».

PREOCCUPAZIONI

Un ulteriore segnale che gli investitori stanno aumentando il rischio dell’Italia, è che l’aumento del costo per assicurare il debito italiano contro il default sovrano ha toccato il suo massimo dopo oltre quattro mesi; e mentre le obbligazioni italiane sono state pesantemente svalutate, quelle spagnole e portoghesi sono aumentate di 3-5 punti base ciascuna.

L’agenzia di rating Dbrs ha avvertito giovedì che le proposte economiche del nuovo governo italiano potrebbero danneggiare il rating dell’Italia, valutato con un ‘BBB’ a prospettiva stabile.

Gli analisti sostengono che la prospettiva di un aumento delle emissioni obbligazionarie a breve termine ha anche causato qualche preoccupazione nei mercati obbligazionari: l’economista della Lega, Claudio Borghi, dichiara che il comune programma politico del governo italiano includerebbe l’emissione di titoli di Stato a breve termine per pagare i debiti statali dovuti alle imprese.

Tuttavia, sebbene questa settimana il divario del rendimento dei titoli obbligazionari Italia/Germania si sia ampliato notevolmente, rimane comunque inferiore ai livelli visti all’inizio dello scorso anno, quando i timori di crollo dell’euro hanno aggravato i mercati prima delle elezioni francesi. Ed è anche ben al di sotto del livello di oltre 500 punti base registrato durante la crisi del debito della zona euro 2010-2012.

 

Articolo inglese: Italian Markets Hammered by Fears of Government Spending Binge

Traduzione di Massimo Marcon

 
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