Gordon Chang: il Partito Comunista Cinese si sta preparando alla guerra

Secondo l’esperto cinese Gordon Chang, il Partito Comunista Cinese (Pcc) si sta preparando per una guerra.

Diversi sviluppi recenti nelle politiche cinesi, in particolare un emendamento alla legge sulla difesa nazionale cinese, potrebbero segnalare che il regime si sta preparando per una piena mobilitazione delle sue forze armate, secondo quanto dichiarato da Chang in una e-mail a Epoch Times: «La legge cinese sulla difesa nazionale recentemente modificata prende alcuni poteri in materia militare dal Consiglio di Stato civile e li dà alla Commissione militare centrale del Partito Comunista, che controlla l’Esercito popolare di liberazione».

«Questa mossa centralizza il processo decisionale militare. Inoltre, l’emendamento, relativo alla mobilitazione bellica, segnala che il regime sta preparando il popolo cinese al conflitto».

Oltre a centralizzare l’autorità per la mobilitazione militare, Chang ha osservato che il Pcc si sta sforzando di proteggere efficacemente la sua élite politica, vietando a certi funzionari di possedere immobili stranieri o azioni di società offshore: «Se i funzionari cinesi e i loro familiari non possiedono beni esteri, i Paesi stranieri non possono privarli delle loro proprietà. La perdita di questi beni, quindi, rende quegli individui immuni da una delle sanzioni più comunemente imposte oggi».

Attraverso la centralizzazione dell’autorità sulla mobilitazione militare e il rafforzamento delle difese economiche contro potenziali sanzioni internazionali, Chang crede che il Pcc si stia preparando alla possibilità di ostilità armate. Rimane tuttavia la domanda su dove possa scoppiare una simile guerra.

Guerra popolare

Dopo un mese di esercitazioni militari e ritorsioni economiche senza precedenti, Taiwan è sotto i riflettori.

Ci sono numerosi altri punti critici lungo la periferia della Cina, ognuno dei quali potrebbe rapidamente degenerare in veri e propri conflitti, come la regione montuosa di confine del Ladakh che la Cina condivide con l’India, le controversie in tutto il Mar Cinese Meridionale con le Filippine e il Vietnam e le controversie nel Mar Cinese Orientale con il Giappone.

In effetti, Chang crede che i vicini della Cina potrebbero diventare un potenziale obiettivo se il Pcc dovesse vedere l’aprirsi di un’opportunità: «Nelle ultime settimane, il regime cinese ha messo Taiwan sotto i riflettori, ma il Partito-Stato cinese sta minacciando la maggior parte dei suoi vicini a sud e ad est. Tutti i vicini, grandi e piccoli, sono in pericolo. Non sappiamo dove colpirà Pechino. Il Partito Comunista Cinese non agisce in base ai rancori; agisce quando e dove sente l’odore dell’opportunità».

Oltre alle ostilità nella ricerca dell’egemonia regionale, Chang ha affermato che c’è un’altra minaccia che permea il mondo: l’ambizione del Pcc di sfruttare una guerra popolare internazionale.

La guerra popolare è una dottrina stabilita dal leader comunista Mao Zedong e successivamente evoluta da Deng Xiaoping per promuovere la lotta comunista rivoluzionaria a lungo termine. Secondo Chang, l’attuale leadership del Pcc sta mescolando la dottrina della Guerra Popolare con un’identità cinese globale per armare la comunità cinese della diaspora e promuovere gli interessi del Pcc: «Il regime cinese usa l’argomentazione del ‘sangue’, cioè che tutti i cinesi sono dello stesso sangue e che quindi tutti sono obbligati a sostenere il Partito Comunista. Il Partito ha recentemente sostenuto che deve unire il mondo – tianxia o ‘Tutto quello che è sotto il Cielo’ – e questo significa unire tutti i cinesi, non importa dove vivono e non importa la loro cittadinanza».

Biden impreparato all’aggressione del Pcc

Sebbene il Pcc abbia lavorato per decenni per armare la diaspora cinese contro l’Occidente, Chang non crede che gli Stati Uniti siano preparati al conflitto con la Cina. In effetti, ha affermato che l’amministrazione Biden non è riuscita a comprendere il Pcc come un avversario: «Il presidente Biden dà l’impressione di essere ignaro della mobilitazione della società cinese da parte della Cina. Non chiamerà nemmeno la Cina un ‘avversario’ e di certo non usa il termine corretto, che è ‘nemico’».

A tal fine, Chang ha affermato di temere che l’amministrazione si accontenti di guardare e aspettare mentre il Pcc si prepara alle ostilità armate che potrebbero sopraffare gli Stati Uniti e la loro capacità di difendersi: «Biden deve dire al popolo americano cosa sta facendo la Cina, dire al popolo americano che anch’esso deve prepararsi per la guerra e dire alle forze armate di prepararsi per la battaglia. Troppo spesso in passato i presidenti americani hanno lasciato che i nemici ci attaccassero per primi. I cinesi, con il loro primo attacco, non ci daranno l’opportunità di radunarci».

Mentre le precedenti animosità nelle relazioni sino-americane sono state effettivamente superate attraverso il dialogo, Chang ha affermato che il leader del Pcc Xi Jinping ora ha un esercito che è in ogni modo superiore a quello della Cina di 20 anni fa, e che il regime è ora, dopo anni di preparazione, è pronto ad andare in guerra. «Xi sta facendo i preparativi per tutta la società per impegnarsi in un conflitto prolungato. Ora la Cina è più pronta per la battaglia di quanto non lo fosse da secoli. Questo è ciò che rende questo momento davvero diverso».

 

Articolo in inglese: Gordon Chang: Chinese Communist Party Is Preparing for War

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