Gli Usa rivelano: scienziati del laboratorio di Wuhan malati di Covid già nell’autunno 2019

Diversi ricercatori dell’Istituto di virologia di Wuhan si erano ammalati di sintomi simili a quelli causati dal virus del Pcc nell’autunno del 2019. Lo rivela il Dipartimento di Stato americano, contraddicendo quanto affermato da un ricercatore dell’istituto.

La rivelazione fa parte di una scheda informativa rilasciata dal Dipartimento di Stato americano il 15 gennaio che denuncia il Partito Comunista Cinese (Pcc) per la sua ossessiva segretezza mantenuta su tutto quanto riguarda l’origine del virus Pcc, comunemente noto come nuovo coronavirus.

Il Centro Cinese per il Controllo delle Malattie ha segnalato un gruppo di casi simili a polmonite di origine sconosciuta il 21 dicembre 2019, ma diversi mesi dopo sono emerse nuove prove che evidenziano come le autorità cinesi fossero a conoscenza del primo caso di virus del Pcc già il 17 novembre. Il governo degli Stati è stato informato sul virus solo al 30 dicembre, per mezzo di Taiwan.

Si sa poco dei primi pazienti che hanno contratto il virus e il Pcc non ha mai ammesso un collegamento con il Wuhan Institute of Virology (Wiv), che si trova non lontano dal mercato del pesce che inizialmente si credeva fosse l’origine del epidemia.

Nella scheda informativa del Dipartimento si legge: «Il governo degli Stati Uniti ha motivo di credere che diversi ricercatori all’interno della Wiv si siano ammalati nell’autunno 2019, prima del primo caso identificato dell’epidemia, con sintomi compatibili al Covid-19 e altre comuni malattie stagionali. Ciò solleva interrogativi sulla credibilità dell’affermazione pubblica della ricercatrice del Wiv, Shi Zhengli, che dichiarava “zero infezioni” da virus Sars-Cov-2 o correlati alla Sars, tra il personale della Wiv e gli studenti».

Il Dipartimento di Stato ha sottolineato che le epidemie virali accidentali non sono nuove in Cina, compresa l’epidemia di Sars del 2004 a Pechino, che ha avuto origine in un laboratorio. Il Dipartimento ha aggiunto che qualsiasi indagine significativa sulle origini dell’epidemia deve includere interviste con i ricercatori del laboratorio di Wuhan che si sono ammalati nell’autunno del 2019: «Il Pcc ha impedito a giornalisti indipendenti, investigatori e autorità sanitarie globali di intervistare i ricercatori del Wiv, compresi quelli che si erano ammalati nell’autunno del 2019. Qualsiasi indagine credibile sull’origine del virus deve includere interviste a questi ricercatori e un completo resoconto della loro malattia precedentemente non denunciata».

Il Dipartimento di Stato sostiene che l’Istituto di virologia di Wuhan stava conducendo ricerche su virus simili all’attuale coronavirus già nel 2016, e quando è stata chiesta trasparenza sulle loro ricerche, il regime è stato poco chiaro: «Gli investigatori dell’Oms devono avere accesso alle registrazioni e le ricerche del Wiv sui pipistrelli e altri coronavirus precedenti all’epidemia di Covid-19. Come parte di un’indagine approfondita, devono avere un resoconto completo del motivo per cui il Wiv ha modificato e quindi rimosso i dati online del suo lavoro con RaTG13 e altri virus».

Gli Stati Uniti hanno scoperto che, nonostante affermi di essere un’istituzione civile, è circa dal 2017 che l’Istituto di virologia di Wuhan lavora a progetti segreti con l’esercito cinese, inclusi esperimenti su animali classificati: «Gli Stati Uniti e altri donatori che hanno finanziato o collaborato alla ricerca civile presso il Wiv hanno il diritto e l’obbligo di determinare se qualcuno dei nostri fondi per la ricerca è stato dirottato verso progetti militari cinesi segreti».

Il regime comunista cinese ha impiegato più di due mesi per allarmare il mondo sullo scoppio del virus del Pcc, e pur sapendo della trasmissione da uomo a uomo già alla fine del 2019, prima del 20 gennaio 2020 non ha informato il mondo.

 

Articolo in inglese: Scientists at Wuhan Virology Lab Had CCP Virus-Like Sickness in Autumn 2019, State Department Says

 
Articoli correlati