Gli Usa potrebbero fermare la Corea del Nord, ma non vogliono

Di Gordon G.Chang

Il 4 ottobre la Corea del Nord ha lanciato un missile balistico a raggio intermedio sui cieli del Giappone. Il Hwasong-12 ha viaggiato più lontano di qualsiasi altro missile di Pyongyang. Il test è stato il 23esimo dell’anno per il Nord: una cifra da record. E due giorni dopo, il Paese ha sparato due missili a corto raggio.

L’amministrazione Biden ha fatto ben poco per fermare la Repubblica Popolare Democratica di Corea (Rpdc), quindi è probabile che presto il regime assumerà comportamenti ancora più provocatori.

In risposta al lancio, gli Stati Uniti hanno chiesto una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che si è tenuta il 5 ottobre. Come previsto, dalla sessione non è venuto fuori nulla. Cina e Russia, incolpando gli Stati Uniti per i lanci nordcoreani, hanno bloccato qualsiasi inasprimento delle sanzioni.

Il Consiglio di sicurezza negli ultimi tempi è stato sempre bloccato dal fatto che Pechino e Mosca, ciascuna con un veto, sono state irremovibili nel proteggere il regime di Kim dall’azione internazionale. A maggio, entrambe hanno posto il veto a una risoluzione promossa dagli Stati Uniti che avrebbe imposto nuove sanzioni sui lanci di missili balistici. Tutti gli altri membri del Consiglio di sicurezza hanno votato con Washington.

La piattaforma di notizie online Asia Times ha affermato che diplomatici cinesi e russi hanno «bloccato» il Consiglio di sicurezza.

L’incapacità di Cina e Russia «di adempiere pienamente e completamente ai propri obblighi […], temiamo abbia solo incoraggiato la Rpdc a indebolire il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, l’ordine internazionale basato su regole e il regime globale di non proliferazione», ha affermato Daniel Kritenbrink, il Segretario aggiunto del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti per gli affari dell’Asia orientale e del Pacifico.

«Penso che nessuno dovrebbe dubitare della nostra determinazione in termini di perseguire sanzioni e altre autorità per imporre un costo a queste azioni», ha aggiunto Kritenbrink, il principale diplomatico statunitense per la regione.

Al contrario, tutti dovrebbero dubitare della risolutezza americana. Gli Stati Uniti hanno il potere di fermare i test missilistici nordcoreani, ma hanno scelto di non farlo. Questo vale non solo per l’amministrazione Biden, ma anche per i suoi predecessori. Gli Stati Uniti hanno continuamente deciso di adottare opzioni deboli.

Come mai?

Senza soldi, il regime di Kim non potrebbe, tra le altre cose, lanciare missili. Gli Stati Uniti possono tagliare i soldi ai Kim anche senza l’approvazione di Cina e Russia,

Le banche cinesi riciclano da decenni i proventi di attività criminali e proibite del Nord. L’amministrazione Trump nel giugno 2017 ha designato, ai sensi della Sezione 311 dello Usa Patriot Act, la Bank of Dandong cinese come «principale preoccupazione di riciclaggio di denaro». La designazione comportava che la banca non potesse più portare a termine le transazioni in dollari attraverso il sistema bancario statunitense.

Se la designazione era intesa come un segnale, Pechino l’ha ignorato. E i cinesi hanno valutato correttamente la situazione. L’amministrazione Trump nel 2018 ha deciso infatti di non far rispettare le leggi sul riciclaggio di denaro contro due delle «Big Four» banche cinesi, l’Agricultural Bank of China e la China Construction Bank, che stavano gestendo transazioni sospette che coinvolgevano la Corea del Nord. Una tale designazione avrebbe messo fuori gioco queste banche ovunque al di fuori della Cina e Pechino e, in pratica, avrebbe fermato il riciclaggio di denaro per la Corea del Nord.

A causa dell’inerzia, il presidente Donald Trump ha concesso alle istituzioni cinesi abbonamenti gratuiti per violare gli statuti americani. La decisione dell’amministrazione, un’abrogazione della sua responsabilità di far rispettare la legge, è stata profondamente pregiudizievole per i suoi sforzi per disarmare il regime di Kim.

L’amministrazione Biden ha dato seguito alla posizione lassista di Trump. Come ha detto a Gatestone l’esperto di sanzioni Joshua Stanton, Biden «è sulla buona strada per raggiungere un livello da record in quanto a scarsa applicazione, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo».

«Il Tesoro ha emesso piccole sanzioni civili a una banca americana, a un mittente australiano e a una società americana di carte regalo per accordi senza licenza con la Corea del Nord», sottolinea Stanton. «Non ha annunciato alcun atto d’accusa o sanzioni importanti contro tre importanti banche cinesi che hanno sfidato un’indagine del gran giurì di Washington Dc sul riciclaggio di denaro per la Corea del Nord». La mancata designazione è particolarmente eclatante perché queste banche avevano commesso oltraggio alla corte.

L’amministrazione ha le carte in regola per affrontare i nordcoreani e i cinesi ma ha continuamente mancato di agire. «Questo fallimento è una scelta», afferma Stanton, che scrive anche sulle questioni relative alle sanzioni della Corea del Nord su One Free Korea . «Il denaro che Kim Jong Un ottiene con la frode, l’hacking informatico e il ransomware e che usa per costruire bombe per minacciarci, viene riciclato attraverso le nostre banche. Stiamo dando a Xi Jinping e Kim l’immunità de facto per continuare a farlo».

Secondo gli analisti, la Corea del Nord farà esplodere un ordigno nucleare presto, forse alla fine di questo mese o il prossimo, in quello che sarà il suo settimo test di un ordigno nucleare. Ad un certo punto, il regime di Kim manterrà la sua promessa fatta davanti a un pubblico di New York City nel settembre 2017, di far esplodere un’arma termonucleare nell’atmosfera sopra l’Oceano Pacifico. La Corea del Nord nel novembre 2017 ha testato un missile balistico intercontinentale, il Hwasong-15, che può raggiungere qualsiasi parte degli Stati Uniti continentali.

I test accelerati dei missili della Corea del Nord ricordano che Kim sta rapidamente sviluppando il potere di distruggere le città americane. Forse l’unica cosa che i suoi tecnici non possono fare è miniaturizzare un ordigno nucleare e proteggerlo dal calore al rientro nell’atmosfera. Queste sono tuttavia capacità che il suo esercito, forse con l’aiuto della Cina, svilupperà presto.

Gli americani potrebbero chiedersi come uno dei regimi più indigenti sulla terra possa costruire armi in grado di uccidere quasi tutti gli americani. Potrebbero anche chiedersi perché Washington non abbia fatto quasi nulla per impedire ai nordcoreani di vendere le loro armi all’Iran, tra gli altri.

La risposta è che ogni presidente americano da George Hw Bush in poi ha rifiutato di esercitare il potere americano per proteggere gli americani da un pericolo noto ed esistenziale.

 

L’autore dell’articolo, Gordon G. Chang, è un illustre membro anziano del Gatestone Institute, membro del suo comitato consultivo e autore di «The Coming Collapse of China». Segui Gordon su GordonChang.com e su Twitter @GordonGchang.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times

Articolo in inglese: US Presidents Refuse to Protect the US From North Korea’s Nukes

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