Giornalisti Bbc e Rte costretti a lasciare la Cina. Preoccupazioni da Ue e Regno Unito

Di Alexander Zhang

L’Unione europea e il Regno Unito hanno espresso le loro preoccupazioni per la libertà di stampa in Cina, dopo che due giornalisti che lavorano per emittenti britanniche e irlandesi sono stati costretti a lasciare il Paese alla fine del mese scorso.

Il corrispondente cinese della Bbc John Sudworth e sua moglie Yvonne Murray, corrispondente dalla Cina per l’emittente irlandese Rte, hanno lasciato la Cina 23 marzo, e si sono trasferiti a Taiwan.

Nabila Massrali, portavoce dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha commentato: «Questa partenza è il risultato di un lungo periodo di molestie nei confronti del signor Sudworth e dei suoi colleghi della Bbc da parte delle autorità cinesi, che includono sorveglianza, minacce di azioni legali, ostruzioni, intimidazioni e la pubblicazione online da parte dei media ufficiali di video girati dalla polizia che lo hanno nominato personalmente. Questo è l’ultimo caso di corrispondenti stranieri cacciati dalla Cina a causa di continue molestie e ostruzioni al loro lavoro, che si aggiungono all’espulsione di altri 18 corrispondenti dello scorso anno».

L’Ue, ha spiegato Massrali, aveva «ripetutamente espresso le sue preoccupazioni» a Pechino per «le indebite restrizioni di lavoro imposte ai giornalisti stranieri, riferendo delle molestie correlate. L’Ue chiede quindi alla Cina di rispettare i suoi obblighi ai sensi del diritto nazionale e internazionale e di garantire la libertà di parola e di stampa».

Un portavoce del Foreign, Commonwealth and Development Office (Fcdo) del Regno Unito, ha dichiarato a Epoch Times: «Siamo profondamente preoccupati per la mancanza di libertà dei media e il deterioramento della situazione per i giornalisti in Cina, punti che continuiamo a evidenziare regolarmente a Pechino».

Secondo il Foreign Correspondents ‘Club of China (Fccc), «Sudworth se ne è andato dopo mesi di attacchi personali e disinformazione contro lui e i suoi colleghi della Bbc, diffusi sia dai media statali cinesi che dai funzionari del governo cinese».

La Fccc ha affermato che negli ultimi due anni le autorità cinesi hanno rilasciato a Sudworth solo brevi visti della durata di uno, tre e sei mesi, apparentemente «come rappresaglia per i suoi report sullo Xinjiang, sulla pandemia Covid-19 e su altre questioni legate ai funzionari del ministero degli Esteri cinese», accusandolo di aver superato le «linee rosse».

Le minacce si sono intensificate dopo che l’ente di vigilanza radiotelevisiva del Regno Unito Ofcom, il 4 febbraio ha revocato la licenza di Cgtn, un canale internazionale di notizie via satellite in lingua inglese controllato direttamente dal Partito Comunista Cinese (Pcc). In risposta, l’11 febbraio il regime cinese aveva annunciato che stava rimovendo Bcc World News in Cina.

Il 18 marzo, il Global Times, un organo di propaganda cinese, ha citato un funzionario dello Xinjiang affermando che «un certo numero di individui» nella regione stavano progettando «di citare in giudizio la Bbc per aver prodotto notizie false, diffuso voci sullo Xinjiang e calunniato la politica cinese nella regione».

La Fccc sottolinea: «In modo allarmante, le autorità cinesi hanno anche mostrato una maggiore disponibilità a minacciare i giornalisti con misure legali, procedimenti che potrebbero sottoporli a divieti di uscita, impedendo loro di lasciare la Cina».

Nel settembre 2020, il governo australiano ha evacuato due giornalisti dalla Cina, dopo che le autorità hanno cercato di impedire loro di andarsene. Bill Birtles dell’Australian Broadcasting Corporation e Mike Smith dell’Australian Financial Review hanno trascorso cinque giorni al riparo nelle ambasciate diplomatiche, fino a quando non hanno avuto il permesso di andarsene.

 

Articolo in inglese: EU, UK Voice Concerns After BBC, RTE Correspondents Forced to Leave China



 
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