G-20 Argentina: praticanti del Falun Gong arrestati per aver protestato contro il regime cinese

Di Alessandro Starnoni

Durante una pacifica protesta contro le violazioni dei diritti umani da parte del regime cinese in vista del vertice del G-20 in Argentina, la polizia ha arrestato nove persone e disperso i partecipanti.

La manifestazione era stata organizzata dai praticanti della disciplina spirituale del Falun Gong, che il 29 novembre si sono riuniti davanti allo Sheraton Hotel di Buenos Aires, dove il leader cinese Xi Jinping soggiornava, per protestare contro la repressione iniziata 19 anni fa.

I filmati dell’incidente ottenuti da Epoch Times mostrano diversi agenti di polizia mentre confiscano gli striscioni dei manifestanti, che avevano un regolare permesso rilasciato dalla Questura. Una manifestante coinvolta nell’incidente, Natividad Almaraz, di 25 anni, ha riferito le parole di un poliziotto, secondo cui ai manifestanti non era permesso di stare lì perché la loro protesta era rivolta al regime cinese.

Un praticante del Falun Gong è immobilizzato da un poliziotto. (Screenshot YouTube)

Durante la manifestazione i praticanti del Falun Gong  sono stati circondati da centinaia di sostenitori del Partito Comunista Cinese (Pcc), che indossavano magliette rosse e sventolavano grandi bandiere cinesi. È noto che questi gruppi a favore del regime cinese vengono organizzati dalle ambasciate: il loro scopo principale è essere presenti e salutare i leader del Pcc quando sono all’estero in visita di Stato.

Un sostenitore del PCC (a sinistra) colpisce un praticante del Falun Gong con un’asta mentre gli agenti di polizia tentano di tirare giù lo striscione. Buenos Aires, Argentina, prima del vertice del G-20. (Screenshot YouTube)

Durante l’incidente, un poliziotto ha utilizzato un manganello per colpire le mani dei manifestanti che tenevano uno striscione. Lo stesso poliziotto più tardi ha preso dal collo un manifestante, per cercare di convincerlo a lasciare andare lo striscione.

Poliziotto argentino agguanta un praticante del Falun Gong per il collo con un manganello (Screenshot via YouTube)

Lo striscione è stato infine sequestrato dalla polizia e i manifestanti sono stati arrestati e portati via. Un uomo in abito, che sembrava essere in comando della polizia, ha fatto perquisire la borsa di un manifestante, affermando che ci potesse essere persino una bomba. La perquisizione, tuttavia, non ha portato a nulla e la borsa è stata restituita. Lo stesso uomo, parlando con un giornalista presente, ha giustificato l’arresto di un altro manifestante accusandolo di aver attaccato un poliziotto.

I nove dimostranti arrestati, tuttavia, sono stati rilasciati il giorno seguenti senza nessun capo d’accusa, e la polizia di Buenos Aires non si è resa disponibile per un commento sugli eventi della giornata.

Sostenitori del Pcc predono volantini da una borsa di una praticante del Falun Gong che era caduta a terra. Buenos Aires, Argentina. (Screenshot YouTube)

Ordini dall’alto

La Almaraz ha riferito che dopo l’incidente, una poliziotta si è intrattenuta a parlare con lei, spiegando di non essere potuta intervenire in aiuto dei manifestanti durante l’attacco dei sostenitori del Pcc. Gli ordini di fermarli venivano dall’alto: «Quella poliziotta mi ha detto che sapeva che il Falun Gong è pacifico e che i manifestanti stavano facendo una buona cosa».

Fu Liwei, una praticante del Falun Gong presente durante l’incidente, ha raccontato che il personale dell’ambasciata cinese l’ha seguita e ha chiesto alla polizia di arrestarla: «Ho parlato con un agente di polizia, e gli ho chiesto se fosse lì per controllarmi o per proteggermi. Lui mi ha detto che stava facendo entrambe le cose».

Sebastian Arcusin, tra i nove arrestati durante la manifestazione, ha dichiarato che la protesta era pacifica e aveva come unica richiesta di porre fine alla persecuzione in Cina: «In Cina, chi pratica il Falun Gong come noi viene torturato e ucciso. I loro organi vengono rimossi e venduti. Si tratta di un genocidio. Siamo qui per loro. Chiediamo che questo genocidio abbia fine».

In un comunicato diffuso il 30 Novembre, l’Associazione Falun Dafa in Argentina, ha spiegato: «Avevamo i permessi ed eravamo autorizzati ad essere lì. Intraprenderemo un’azione legale contro i responsabili dell’incidente».

Il Falun Gong, conosciuto anche come Falun Dafa, consiste di cinque semplici esercizi di meditazione e si basa sui principi di verità, compassione e tolleranza. Secondo Minghui.org, una associazione che riporta informazioni sulla persecuzione in Cina, il Falun Gong è praticato da decine di milioni di persone in oltre 110 Paesi al mondo.

La repressione è iniziata nel 1999, lanciata da Jiang Zemin, allora leader del Pcc. Sono stati confermati 4.200 decessi a causa di torture e abusi, ma il numero effettivo è sicuramente molto più elevato.

Per saperne di più:

Articolo in inglese: Falun Gong Practitioners at G-20 Arrested for Peacefully Protesting Chinese Regime’s Abuses

 
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