Furto di tecnologia militare Usa da parte del regime cinese

Un cittadino canadese e due americani sono stati arrestati con l’accusa di aver acquistato chip a uso militare da una compagnia americana allo scopo di consegnarli al regime cinese.

Secondo un comunicato stampa del ministero della Giustizia degli Usa, Yi-Chi Shi (62 anni) e Kiet Ahn Mai (63), cittadini americani nati rispettivamente a Taiwan e in Vietnam, hanno ideato un modo per comprare i chip di una società non specificata dal comunicato, per poi consegnarli illecitamente all’azienda cinese Chengdu GaStone Technology.
Nel 2014, il Dipartimento del Commercio statunitense ha inserito questa azienda cinese nell’elenco delle compagnie estere che necessitano di permessi speciali per le esportazioni. Il motivo di questo ‘attenzionamento’ è «dovuto al suo coinvolgimento in attività contrarie agli interessi della sicurezza nazionale e della politica estera degli Stati Uniti – riporta una dichiarazione delle autorità americane, citata nel comunicato – Più precisamente, è stata coinvolta nell’illecito procacciamento di merci e tecnologie per un utilizzo finale di tipo militare, non autorizzato, in Cina».
Nessuno dei sospettati ha cercato di ottenere la licenza richiesta per l’esportazione dei chip, che nello specifico sono dei circuiti integrati monolitici a microonde, utilizzati per la guerra elettronica e per i sistemi dei radar.
La compagnia americana in questione annoverava tra i suoi clienti le forze aeree, la marina e l’Agenzia per i progetti di ricerca avanzata nella Difesa degli Stati Uniti.

Il 25 gennaio, la stampa canadese ha riferito che anche Ishiang Shih, fratello canadese di Yi-Chi Shih e professore di ingegneria presso la McGill University, è stato coinvolto nel caso. Secondo un articolo della Montreal Gazette, infatti, i soldi sono stati trasferiti dall’americano a una compagnia registrata in Canada a nome del fratello canadese. Inoltre, il canadese Ishiang Shih avrebbe inoltre ricevuto un pacco per posta legato al furto in questione.

Le autorità statunitensi hanno anche tracciato i viaggi dell’americano Yi-Chi Shih e scoperto che in un periodo di 10 anni si era recato svariate volte a Montreal in Canada e in Cina. La Presse, un giornale francese con sede a Montreal, ha contattato Ishiang, il quale ha negato le accuse.

LA CINA LEADER NELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Sono diversi anni che decenni il regime cinese considera una priorità gli investimenti in tecnologia militare, e a dicembre 2017 la marina cinese ha condotto con successo il test di una portaerei all’avanguardia, che utilizza dei semiconduttori di una compagnia britannica acquistata dal regime cinese dieci anni fa.

Pechino ha anche annunciato il suo obiettivo di divenire il leader mondiale nell’intelligenza artificiale. Una relazione del Center for a New American Security pubblicato a novembre 2017, descrive infatti come il regime cinese abbia cercato di avvantaggiarsi sugli Stati Uniti mediante l’utilizzo della tecnologia dell’Ia in ambito militare: il 25 gennaio, per esempio, il Quotidiano dell’Esercito di Liberazione del Popolo, una rivista militare cinese, ha annunciato di aver reclutato più di 120 ricercatori dall’esercito per l’Accademia delle Scienze Militari, allo scopo di sviluppare una tecnologia militare «di grande successo». Secondo la relazione, questi ricercatori sono altamente specializzati in campi come la tecnologia quantistica e le attrezzature smart automatizzate e più del 95 per cento di loro ha un dottorato.

Questo fermento nella ricerca tecnologica e militare continuerà almeno fino al 2030, anno in cui il regime cinese prevede di raggiungere il primato nell’innovazione mondiale nel campo dell’intelligenza artificiale.
La relazione del Cnas conclude mettendo in guardia gli Stati Uniti, e suggerendo di prepararsi a questo tipo di competizione: «La Cina non è più in una posizione di inferiorità tecnologica e anzi si reputa vicina a raggiungere e superare gli Stati Uniti, nell’Ai».

 

Articolo in inglese: One Canadian and Two Americans Charged With Stealing Military Technology for China

Traduzione di Vincenzo Cassano

 
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