Farage: «Fermare la Cina è la prossima grande battaglia da combattere»

"Dobbiamo svegliarci di fronte alla minaccia che rappresenta la Cina"

Di Lily Zhou

Nigel Farage ha annunciato che la sua prossima campagna – ora che la Brexit si è conclusa – consisterà nel garantire che il Regno Unito non sia più dipendente dalla Cina. La sua dichiarazione è arrivata il primo gennaio in un videomessaggio di auguri su Youtube.

Peraltro, l’inizio del 2021 ha segnato la conclusione del periodo di transizione della Brexit, con Regno Unito e Unione Europea che sono riusciti a raggiungere all’ultimo momento un accordo economico. Farage, leader del Brexit Party, ha quindi dichiarato che per lui è stato «un momento di grande gioia» poiché ha visto realizzarsi il lavoro più importante della sua vita. «Ora in molti mi chiedono: “E adesso?”. Posso dirvi dove sarà la prossima grande sfida […] è la Cina». Il politico britannico ha quindi sottolineato che il Paese controllato dai comunisti è una grande minaccia per l’indipendenza, lo stile di vita e la libertà del Regno Unito.

Nel suo video, intitolato per l’appunto ‘Fermare la Cina è la prossima grande battaglia da combattere’, Farage ha spiegato: «La Cina sta facendo del suo meglio per conquistare il mondo. Stanno strangolando la democrazia a Hong Kong, e faranno del loro meglio per farlo altrove. Si sono impadroniti di molte delle risorse in Africa. Questo partito comunista cinese rappresenta una minaccia enorme per il mondo, una minaccia per le nostre libertà, una minaccia per il nostro stile di vita».

La sua prossima campagna consisterà dunque nel «garantire che la gente capisca chi è la Cina, cos’è il Partito Comunista Cinese, cosa sta facendo al suo popolo, [e] cosa vuole fare al resto del mondo. Dobbiamo svegliarci di fronte alla minaccia che rappresenta la Cina. E con il 2021 inizia la mia prossima campagna, che consiste nel garantire che non saremo più dipendenti dalla Cina».

Di fatto, dopo aver dedicato alla Brexit gran parte della sua carriera, Farage, un attivista anti-globalista, è divenuto sempre più critico nei confronti del regime al potere in Cina. Il 19 luglio ha dichiarato che negli ultimi sei mesi è arrivato a comprendere che il rapporto del Regno Unito con la Cina dovrebbe essere qualcosa di più di una questione di economia o di sicurezza.

Farage ha affermato di essersi reso conto che in passato non aveva idea della reale portata delle violazioni dei diritti umani commesse dal regime cinese, e di essere rimasto scioccato dalla mancata copertura mediatica della stampa in merito alla persecuzione del Partito Comunista Cinese nei confronti degli uiguri, così come per la sottrazione forzata di organi dai praticanti del Falun Gong, un’accusa di lunga data confermata nel 2019 dalla sentenza del China Tribunal, un tribunale popolare indipendente.

Scrivendo su Newsweek il 20 di luglio, Farage ha raccontato come in passato fosse solito ignorare i praticanti della disciplina spirituale del Falun Gong quando si appellavano fuori dall’edificio del Parlamento europeo dove lavorava: «Confesso di non averli presi sul serio e di aver considerato il loro attivismo come una seccatura». Ha quindi aggiunto di sentirsi ora «un po’ in colpa» per non aver fatto nulla.

Più recentemente in un video, Farage ha dichiarato: «Non abbiamo affrontato l’argomento in modo corretto e completo sulla situazione del Falun Gong, sulla situazione degli uiguri, sul fatto brutale e veritiero che è assolutamente corretto paragonare il modo in cui il governo cinese tratta le minoranze, il modo in cui tratta i diversi punti di vista all’interno del suo Paese, è assolutamente corretto paragonarlo con quello che i nazionalsocialisti hanno fatto tra il 1939 e il 1945».

«Una forma di genocidio sanzionato dallo Stato è in corso in Cina, e abbiamo fatto troppo poco per denunciarlo, me incluso».

 

Articolo in inglese: Farage: ‘Stopping China Is the Next Big Battle to Fight’

 
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