Facebook e Twitter rimuovono un post di Trump per ‘false informazioni’ sul Covid-19

Di Mimi Nguyen Ly

Facebook e Twitter hanno rimosso un post del presidente americano Donald Trump nella serata di mercoledì, sostenendo che contenesse informazioni fuorvianti sul Covid-19.

Il post di Trump mostrava il frammento di una sua intervista con Fox News, nella quale il presidente ha affermato che i bambini sono «quasi immuni» al Covid-19, la malattia causata dal nuovo coronavirus, anche noto come virus del Pcc (Partito Comunista Cinese). Facebook è stato il primo a rimuovere il post in questione, poi lo ha fatto anche Twitter.

Un portavoce di Facebook, Andy Stone, ha dichiarato in un comunicato stampa che il video «include false affermazioni secondo cui un gruppo di persone sarebbe immune al Covid-19, il che costituisce una violazione delle nostre politiche sulla disinformazione dannosa in materia di Covid». Il portavoce ha anche precisato che i commenti di Trump sul fatto che i bambini sarebbero quasi immuni al virus violano le regole di Facebook.

Attualmente cliccando su un link al post Facebook si ottiene la seguente risposta: «Spiacenti, questo contenuto non è al momento disponibile».

In passato, Facebook aveva già cancellato diversi post di Trump, ma è la prima volta che un post del presidente americano viene cancellato perché contiene informazioni sul Covid-19 che la piattaforma considera fuorvianti.

Un portavoce di Twitter, Nick Pacilio, ha dichiarato in un comunicato che il post pubblicato inizialmente dalla pagina della campagna elettorale di Trump e poi ritwittato dal presidente, «è in violazione delle regole di Twitter sulla disinformazione Covid-19, e ne abbiamo richiesto la rimozione».

Il link al post originale su Twitter attualmente restituisce il seguente messaggio: «Questo Tweet non è più disponibile poiché violava le Regole di Twitter».

In risposta alla censura di Facebook e Twitter, Courtney Parella, vice segretario stampa della campagna Trump, ha dichiarato a Epoch Times: «Un altro giorno, un’altra dimostrazione del flagrante pregiudizio della Silicon Valley nei confronti di questo presidente; le regole vengono fatte rispettare solo in una direzione. […] Le aziende dei social media non sono gli arbitri della verità. Il presidente stava constatando il fatto che i bambini sono meno vulnerabili al coronavirus».

La Parella ha anche sottolineato che «l’impiegato di Twitter che ha spiegato perché il nostro account è stato sospeso è un ex addetto stampa di Kamala Harris [senatrice del Partito Democratico, ndr]».

Ad ogni modo, proprio mercoledì, durante una conferenza stampa, al presidente americano erano stati chiesti chiarimenti in merito ai suoi commenti rilasciati a Fox News sulla presunta immunità dei bambini.

E in quell’occasione Trump ha risposto con le seguenti parole: «Quando parlo di [immunità, ndr] dall’ammalarsi gravemente, intendo che guardando i bambini si vede che sono in grado di liberarsene molto facilmente. Ed è una cosa fantastica, perché con alcune influenze non ci riescono e stanno molto male, hanno problemi con l’influenza e hanno problemi con altre cose, ma qualsiasi sia la ragione, il virus cinese i bambini lo gestiscono molto bene».

«Possono contrarlo, ma lo prendono e non ha un grosso impatto su di loro; guardando i numeri, i numeri in termini di vittime e mortalità, i numeri per i bambini al di sotto di una certa età, cioè piccoli, il loro sistema immunitario è molto molto molto forte, sono molto potenti, sembrano essere in grado di gestirlo molto bene, e questo è quello che risulta da ogni statistica».

Il 23 luglio i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) hanno pubblicato una nuova versione delle linee guida per la gestione del virus del Pcc nelle scuole, schierandosi in favore della ripresa delle lezioni in presenza in autunno. Il Cdc ha affermato che, sulla base delle «migliori prove disponibili», il virus del Pcc presenta rischi relativamente bassi per i bambini in età scolare.

Nelle linee guida c’è scritto che «i bambini sembrano essere a minor rischio di contrarre il Covid-19 rispetto agli adulti».

Citando i propri dati, il Cdc ha dichiarato che al 17 luglio negli Stati Uniti i bambini e gli adolescenti sotto i 18 anni rappresentano meno del 7 per cento dei casi totali del virus del Pcc, e meno dello 0,1 per cento dei decessi legati al Covid-19 si sono verificati in questa fascia di età.

Inoltre, il Cdc ha dichiarato che sono noti pochissimi casi di bambini che avrebbero svolto il ruolo di principali vettori del contagio nelle scuole o nella comunità.

Il resoconto del Cdc sottolinea: «Nessuno studio è definitivo, ma le prove disponibili danno ragione di credere che la scuola in presenza sia nell’interesse degli studenti, in particolare nel contesto di adeguate misure di protezione simili a quelle implementate nei luoghi di lavoro».

Ad ogni modo, il Cdc riconosce di sapere «relativamente poco» sulla diffusione del virus del Pcc tra i bambini e che «sebbene sia inusuale, le morti e le malattie gravi […] possono verificarsi».

 

Articolo in inglese: Facebook, Twitter Remove Video Posts From Trump, Citing False COVID-19 Information

 
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