Ex presidente della PetroChina sotto processo: sono colpevole di corruzione

Lunedì scorso, mentre era sotto processo, l’ex presidente del colosso petrolifero PetroChina ha ammesso le accuse di corruzione, secondo quanto è emerso da un rapporto di un funzionario del tribunale.

Jiang Jiemin, ex presidente della più grande impresa petrolifera cinese, ex manager generale della China National Petroleum Corporation ed ex direttore della Commissione statale per la supervisione e amministrazione dei beni dello Stato, si è dichiarato colpevole di aver accettato tangenti, di aver accumulato ingenti patrimoni e di aver abusato della sua carica governativa davanti ai giudici del tribunale intermedio del Popolo di Hanjiang, nella provincia di Hubei, Cina centrale.

Tra il 2004 e il 2013, Jiang è accusato di aver ricevuto tangenti di persona e attraverso la moglie in cambio di promozioni lavorative o per aver approvato dei progetti, secondo quanto riportato dal portavoce di Stato Xinhua; e il suo avvocato non ha obbiettato alle accuse.

Jiang Jiemin, former head of the State-owned Assets Supervision and Administration Commission, stands trial at Hanjiang Intermediate People's Court on April 13, 2015. (Screen shot/Xinhua)

Jiang Jiemin, ex capo della Commissione statale per la supervisione e amministrazione dei beni dello Stato, affronta il processo nel tribunale intermedio del Popolo di Hanjiang, il 13 aprile 2015. (Screen shot / Xinhua)

«I beni della mia famiglia andavano ben oltre ciò che il mio reddito legale potesse permettersi», ha affermato Jiang in un resoconto al tribunale. «Mi vergogno immensamente e sono angosciato», ha concluso nell’auto-ammonimento tipico per i funzionari del Partito purgati.

Non è ancora stata emessa nessuna sentenza, ma l’ex barone del petrolio e membro del gran consiglio del Comitato Centrale del Partito Comunista sarà indubbiamente incriminato dalla magistratura del Partito.

Jiang ha cominciato come operatore della Shengli Oil Field nella provincia di Shandong nel 1972 prima di ascendere alla posizione di vice direttore dell’Ufficio Amministrativo della Shengli Petroleum nel 2004. Nei quattro anni successivi, Jiang ha saltato i ranghi ed è diventato presidente, fino al 2013, della China National Petroleum Corporation, ora seconda impresa statale per dimensioni.

Jiang è stato posto sotto investigazione a settembre del 2013, circa sei mesi dopo il suo nuovo incarico come capo della Commissione statale per la supervisione e amministrazione dei beni dello Stato. È considerato una delle prime tigri – termine ufficiale per indicare i principali alti funzionari del Partito – ad essere caduta nella retedella radicale campagna anti-corruzione lanciata del leader cinese Xi Jinping.

Il processo di Jiang è stato seguito da vicino per vedere se avrebbe rivelato un qualsiasi dettaglio sulla recente indagine su Zhou Yongkang, il mentore di Jiang. Il severo ex signore della sicurezza ha cominciato nel settore petrolifero, dove ha tessuto un’ampia rete di favoritismi. È anche risaputo che Jiang sia stato un importante finanziatore di Zhou.

Sia Jiang che Zhou sono strettamente legati a Jiang Zemin, padrino ed ex leader del regime. Una parte della campagna anti-corruzione di Xi Jinping ha come obbiettivo liberare il Partito e le sue cariche dalla rete di influenze creata da Jiang.

Articolo in inglese: In Trial, Former Chinese Oil Chief Jiang Jiemin Confesses to Corruption Charges

 

 
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