Esperto di tecnologia: TikTok è un pericolo per la democrazia

Un esperto sostiene che TikTok e i suoi nebulosi legami con il Partito Comunista Cinese (Pcc) rappresentino una minaccia.

Geoffrey Cain, giornalista investigativo indipendente e autore di un libro sugli sforzi del Pcc per costruire uno Stato di sorveglianza totalitario, ritiene che la nascita travagliata di TikTok, la sua oscura struttura aziendale e il suo legame con le leggi cinesi sui dati lo rendano una minaccia importante per il mondo.

«Il problema di TikTok – ha affermato Cain durante un’intervista ad American Thought Leaders di Ntd – è che rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e dei Paesi al di fuori della Cina».

«È un disastro imminente, perché TikTok, anche se l’azienda lo nega, è fondamentalmente obbligata a seguire le leggi cinesi, leggi create dal Partito Comunista Cinese».

Il trasferimento di TikTok negli Stati Uniti è avvolto nella segretezza

Cain ha sottolineato che TikTok non solo è di proprietà della società cinese ByteDance, ma è stato anche creato da uno dei leader dell’intelligenza artificiale (Ai) della società, grazie ai finanziamenti della statunitense Sequoia Capital.

Inoltre, Cain ha dichiarato che l’ingresso di TikTok nel mercato mondiale è avvenuto in circostanze dubbie, poiché l’azienda ha raggiunto un pubblico globale solo dopo essere stata affiliata all’ufficio di Santa Monica di Music.ly, un’altra società di social media di proprietà cinese.

Secondo Cain, TikTok non ha informato i funzionari statunitensi della fusione, nonostante i legami di entrambe le società con la Cina.

«Si sono accese molte spie rosse – ha spiegato – ma la più evidente in questa acquisizione è che TikTok non l’ha notificata al governo degli Stati Uniti».

«Questo dovrebbe far suonare un campanello d’allarme. Perché TikTok ha deciso di non fare quella registrazione? È come se si fossero intrufolati nel mercato e avessero messo il loro software nelle mani della nuova generazione».

In seguito a questa rivelazione, l’amministrazione Trump ha tentato di far vietare TikTok o di venderlo in altro modo a una società madre americana, e da allora il caso è all’esame della Commissione per gli investimenti esteri negli Stati Uniti (Cfius).

Cain ha recentemente testimoniato davanti al Senato degli Stati Uniti sulla questione. Nella sua testimonianza ha discusso i legami documentati tra ByteDance, TikTok e il Pcc, comprese le riunioni interne alle aziende in cui i dipendenti avrebbero elogiato il Pcc.

Ora, Cain ritiene che il Pcc stia usando TikTok per diffondere la propria sorveglianza e censura in tutto il mondo.

«I dirigenti di TikTok – ha affermato Cain – hanno ammesso in passato che l’algoritmo che TikTok [utilizza, ndr] è stato usato per sopprimere le cattive notizie provenienti dalla Cina».

Cain ha fatto riferimento a una testimonianza giurata di un dirigente di TikTok al Parlamento britannico nel 2020, secondo cui TikTok ha censurato o altrimenti soppresso informazioni sul genocidio degli uiguri nella provincia cinese dello Xinjiang su richiesta delle autorità del Pcc.

Cain ha anche indicato una linea guida di moderazione trapelata nel 2019 che mostrava come TikTok e ByteDance avessero dato indicazione ai moderatori globali, anche in America, di sopprimere qualsiasi video che mostrasse la povertà, le baraccopoli o dei cinesi di brutto aspetto e di censurare i commenti critici sulle azioni della Cina in Tibet e a Piazza Tienanmen.

TikTok ha dichiarato che queste politiche non sono più in vigore.

Il Pcc ha accesso a tutto

Al centro delle preoccupazioni di Cain sul rischio di TikTok c’era l’intersezione tra le leggi sui dati del Pcc e il rapporto tra l’azienda e i suoi proprietari con sede in Cina.

La Legge sull’intelligence nazionale e la Legge sulla sicurezza nazionale del Pcc, ad esempio, impongono a tutte le aziende che operano nella Cina continentale o che hanno una partecipazione maggioritaria cinese di consegnare su richiesta tutti i dati al Pcc.

Ciò significa che qualsiasi dirigente di TikTok o ByteDance, se si trova in Cina, potrebbe essere legalmente costretto dal Pcc a consegnare i dati dell’azienda, comprese le informazioni sul riconoscimento facciale degli utenti, le attività di navigazione e le password registrate.

Per questo motivo, alcuni esperti di sicurezza hanno affermato che TikTok è un’applicazione ‘militarizzata’ che favorisce le campagne militari e di spionaggio del Pcc.

«È qui – ha sottolineato Cain – che il collegamento tra TikTok e ByteDance diventa estremamente problematico».

«Non ci sarà una linea separata tra [TikTok e ByteDance], il Partito Comunista Cinese vedrà TikTok come una società fondamentalmente cinese e che deve rendere conto al Partito Comunista Cinese».

In precedenza TikTok aveva dichiarato che tutti i dati degli utenti americani erano conservati negli Stati Uniti. Tuttavia, TikTok ha ammesso che questo non è vero e in un’audizione del Congresso di settembre, i dirigenti di TikTok hanno rifiutato di impegnarsi a fermare il flusso di dati americani verso la Cina.

Cain teme che tali dati potessero essere sfruttati troppo facilmente dal Pcc per dare la caccia e mettere a tacere i suoi nemici politici: «Potrebbero essere dissidenti di Hong Kong – ha spiegato Cain – comandanti militari americani, chiunque possa essere interessante per il Partito Comunista Cinese».

«La legge cinese impone a questi dirigenti di consegnare i dati».

A questo proposito, Cain ha dichiarato che permettere a TikTok di continuare a operare negli Stati Uniti mentre è ancora di proprietà di ByteDance costituisce una minaccia diretta alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Inoltre, secondo Cain è incompatibile con la libertà di espressione sostenuta dalle nazioni democratiche.

«Che cosa separa TikTok e ByteDance che operano in tutto il mondo – ha chiesto Cai – da ciò che sta accadendo nello Xinjiang?».

«Forse TikTok non gestisce letteralmente i campi di concentramento, ma ha partecipato alla soppressione e alla censura delle notizie su queste atrocità. Stanno usando fondamentalmente le stesse tecnologie che il governo cinese ha usato per monitorare e sorvegliare il suo popolo».

A tal fine, Cain ha affermato che l’unico modo per rendere effettivamente inerte la minaccia rappresentata dall’applicazione per i cittadini statunitensi è quello di garantire la cessazione dei rapporti con ByteDance e con la Cina.

Secondo Cain, la minaccia potrebbe essere mitigata solo trasferendo la proprietà dell’azienda dal Pcc a una società nazionale.

«Come minimo, TikTok dovrebbe essere venduto a una società americana», ha continuato Cain. «Non possiamo avere grandi aziende cinesi legate al Partito Comunista che gestiscono enormi piattaforme di social media in America».

«È il cavallo di Troia. È la talpa. È tutto ciò che non si vuole in una democrazia moderna».

Epoch Times ha contattato TikTok per un commento, ma l’azienda non ha risposto in tempo utile.

 

Articolo in inglese: TikTok Is ‘Everything That You Do Not Want in a Modern Democracy’: Tech Expert

 
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