Oltre 16 mila medici e scienziati firmano petizione contro i lockdown

Di Isabel van Brugen

Oltre 16 mila tra medici e scienziati hanno firmato una petizione contro i lockdown implementati globalmente per arginare la diffusione del Covid-19, sostenendo che stanno causando «danni irreparabili».

Per la precisione, fino al 9 ottobre, oltre 11 mila medici e 5 mila tra scienziati e ricercatori hanno firmato una petizione – insieme ad altre 150 mila persone – che è nata il 4 ottobre dalla collaborazione tra il professore di medicina di Harvard Martin Kulldorff, il professore di Oxford Sunetra Gupta e il professore della Stanford Medical School Jay Bhattacharya.

La petizione, intitolata ‘Great Barrington Declaration‘, inizia con le seguenti parole: «In qualità di epidemiologi delle malattie infettive e di scienziati della salute pubblica, siamo molto preoccupati per gli effetti dannosi sulla salute fisica e mentale causati dalle politiche adottate dai governi in materia di Covid-19, e raccomandiamo un approccio che chiamiamo ‘Protezione Focalizzata’».

La petizione chiede la cessazione delle politiche di lockdown, sostenendo che stanno producendo «effetti devastanti» per la salute pubblica, sia a breve che a lungo termine.

Tra gli effetti devastanti – hanno scritto i medici – ci sono «tassi di vaccinazione infantile più bassi, peggioramento degli esiti delle malattie cardiovascolari, meno screening per il cancro e deterioramento della salute mentale». Inoltre, secondo gli scienziati questo porterà «negli anni a venire a un aumento della mortalità, con la classe operaia e i membri più giovani della società che ne soffriranno il peso maggiore».

«Tenere gli studenti fuori dalle scuole è una grave ingiustizia – prosegue la petizione – Mantenere queste misure fino a quando non sarà disponibile un vaccino, causerà danni irreparabili con conseguenze sproporzionate per i meno fortunati».

Gli autori propongono invece un approccio che si focalizzi sulla protezione delle persone più vulnerabili, una strategia che hanno chiamato ‘Protezione Focalizzata’: «Il nostro obiettivo dovrebbe quindi essere quello di ridurre al minimo la mortalità e i danni sociali fino a raggiungere l’immunità di gregge».

«L’approccio più umano, che bilancia i rischi e i benefici nel raggiungimento dell’immunità di gregge, è quello di permettere a coloro che sono a minimo rischio di morte di vivere normalmente la loro vita per costruire l’immunità al virus attraverso l’infezione naturale, proteggendo al meglio coloro che sono a più alto rischio. Noi chiamiamo questa strategia ‘Protezione Focalizzata’».

«A coloro che non sono vulnerabili – sostiene la petizione – dovrebbe essere immediatamente consentito di riprendere la vita come normale».

La petizione afferma anche che le misure igieniche, tra cui la permanenza in casa in caso di malessere e il frequente lavaggio delle mani, possono aiutare a raggiungere l’obiettivo dell’immunità di gregge nel migliore dei modi. Al contempo, sottolinea che i giovani e gli adulti «a basso rischio» dovrebbero tornare in ufficio invece di lavorare da casa.

I professori hanno anche scritto che «i ristoranti e le altre attività commerciali dovrebbero essere aperti. Arte, musica, sport e tutte attività culturali dovrebbero riprendere normalmente».

«Le persone più a rischio possono partecipare se lo desiderano, mentre la società nel suo insieme beneficia della protezione conferita ai più vulnerabili da coloro che hanno costruito l’immunità di gregge».

Al momento i professori Gupta, Kulldorff e Bhattacharya, non hanno risposto a una richiesta di commento da parte dell’edizione americana di Epoch Times.

Ad ogni modo, ad agosto il dottor Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, ha dichiarato che gli Stati Uniti non hanno bisogno di un altro lockdown per contenere il Covid-19, a condizione che gli americani abbraccino «cinque o sei precauzioni fondamentali per la salute pubblica».

Fauci, un membro della task force per il coronavirus della Casa Bianca, ha detto durante il podcast di Politico ‘Pulse Check’ del 5 agosto che «possiamo superare tutto questo senza dover tornare indietro a una chiusura», ma solo se tutti seguono principi fondamentali come l’uso delle mascherine, il distanziamento sociale e un’igiene accurata.

Nelle sue linee guida sulla prevenzione dell’infezione da Covid-19, il Centers for Disease Control and Prevention elenca sei misure per rimanere sani e arginare la diffusione del virus: lavaggio delle mani, evitare il contatto ravvicinato con le altre persone, coprirsi il naso e la bocca quando si è vicini agli altri, coprirsi sempre la bocca e il naso quando si tossisce o si starnutisce e poi lavarsi immediatamente o igienizzare le mani per almeno 20 secondi, pulire e disinfettare quotidianamente le superfici che vengono toccate frequentemente e monitorare la propria salute quotidianamente.

 

Articolo in inglese: Over 14,000 Scientists Sign Petition Against COVID-19 Lockdowns

 
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