Esperta sanità Usa: attenzione ai farmaci cinesi

Rosemary Gibson, consulente dell’Istituto di ricerca sulla bioetica Hastings Center e autrice di numerosi libri che esaminano questioni sanitarie, recentemente ha scritto a quattro mani con Janardan Prasad Singh il libro China RX: Exposing the Risks of America’s Dependence on China for Medicine [Cina ai raggi X: Esporre i rischi della dipendenza americana dai farmaci cinesi, ndt], un resoconto che analizza come la Cina abbia raggiunto il predominio mondiale nella produzione di farmaci, e le notevoli conseguenze che questo comporta.

Quando ha iniziato a interessarsi della dipendenza statunitense dai prodotti farmaceutici cinesi? Ci sono stati altri esperti che hanno sollevato la questione prima che il suo libro fosse pubblicato, in aprile?

Non intendevo scrivere un libro su questo, dal momento che non sapevo nemmeno che il problema esistesse, e che fosse qualcosa di abbastanza noto. Ho iniziato seguendo alcuni dibattiti, e uno di questi trattava della contaminazione dell’eparina prodotta in Cina. Ho scoperto dei documenti che collegavano le aziende statunitensi a fornitori cinesi, e poi, come nel ritrovamento della stele di Rosetta, ho seguito ogni pista, quindi il problema ha iniziato a emergere. Inoltre, ho letto un articolo dell’Economic Times dall’India che parlava del fatto che i soldati indiani, che pattugliavano il confine conteso con la Cina, potrebbero avere medicine cinesi proprio nei loro kit di pronto soccorso. Le implicazioni sulla sicurezza nazionale di tale dipendenza sono ovvie.

Ha mai incontrato fonti cinesi che avessero discusso della crescente dipendenza degli Stati Uniti dalle medicine prodotte in Cina, e di come avrebbero potuto essere utilizzate da Pechino come leva contro noi [statunitensi, ndr]?

Non mi sono ancora imbattuta in discussioni del genere, almeno non nelle fonti disponibili in inglese. Tuttavia, in virtù del fatto che Pechino ha una strategia denominata ‘Made in China 2025’, è chiaro che il piano della Cina è promuovere il proprio dominio globale in vari settori, incluso quello farmaceutico. Il Made in China 2025 ha fissato obiettivi specifici su quante aziende cinesi vuole promuovere, quali dimensioni raggiungere, l’ammontare delle entrate, e altro. Per consentire tale crescita, il governo cinese investe nel mondo farmaceutico per rendere possibile tale posizione dominante, e per rimpiazzare i produttori occidentali statunitensi ed europei.

In che modo la dipendenza dai medicinali cinesi da parte degli Stati Uniti influirà sulle nostre interazioni con il regime cinese a Pechino? Come inciderebbe questo fattore durante una disputa diplomatica, una guerra commerciale o un vero conflitto militare?

Mette gli Stati Uniti in uno svantaggio strategico drammaticamente negativo. Se si guarda indietro nella storia, durante la seconda guerra mondiale, in Europa il cibo era usato come arma bellica, per affamare e sottomettere la gente. Se può essere fatto con il cibo, sicuramente può essere fatto con i medicinali. Gli Stati Uniti hanno etichettato il petrolio come risorsa strategica, perché non vogliono che nessun singolo Paese sovrasti la loro fornitura energetica. Noi [statunitensi, ndr] non vogliamo nemmeno che altri Paesi sovrastino le nostre forniture alimentari, come quelle di grano o di mais. Ecco perché è tanto importante passare all’etichettatura dei medicinali come risorsa strategica: se non si possiedono medicinali, la salute della popolazione si deteriora e non ci si può difendere in caso di un’epidemia.

Un dipendente dello stabilimento farmacologico della Dexxon mostra il farmaco Doxylin, nella città israeliana di Or Akiva l’8 novembre 2001. Doxylin è il nome commerciale di Doxycycline Hydrochloride, uno dei tre antibiotici efficaci nella lotta contro le infezioni da antrace. (David Silverman / Getty Images)

Esiste un farmaco che potrebbe diventare rapidamente poco disponibile e che quindi potrà essere utilizzato come leva contro gli Stati Uniti in caso di conflitto con la Cina?

Secondo la mia ricerca, c’è un’intera classe di antibiotici chiamata cefalosporina, in cui la Cina sta dominando la produzione della materia prima necessaria per realizzarla. Sono usati per trattare la polmonite, la bronchite, lo streptococco e altre gravi infezioni batteriche. Se la Cina smette di fornirceli, avremo a disposizione solo le nostre scorte. Non so quanta riserva di cefalosporina ci sia negli Stati Uniti, ma è concepibile che in pochi mesi la situazione diventi estremamente pericolosa.
Il Dipartimento della Difesa conserva un elenco di farmaci essenziali che dovrebbero essere mantenuti in abbondanza, ma si tratta dei farmaci finali, e in molti casi, come per la cefalosporina, facciamo affidamento sulla materia prima proveniente dalla Cina per produrli. Abbiamo già scoperto di dipendere dalla Cina per la produzione del Doxycycline, l’antidoto per il trattamento dell’antrace, usata come arma biologica nell’attacco all’antrace del 2001 negli Stati Uniti.

C’è qualche azione legislativa o esecutiva che vorrebbe vedere per affrontare la nostra vulnerabilità causata dalla dipendenza dai farmaci cinesi?

Vorrei vedere un sistema di tracciamento e previsionale, in cui le scorte di medicinali essenziali e le fonti dei loro ingredienti siano sorvegliate attentamente. Sarebbe un sistema che porterebbe a valutare il rischio in base alla catena di approvvigionamento, dove vengono valutate le aziende e i Paesi che producono questi medicinali, in modo che la nostra vulnerabilità strategica possa essere identificata. Oltre al tracciamento c’è anche bisogno di una task force inter-agenzia per prevedere l’offerta globale e la domanda di farmaci, esattamente come viene trattato il petrolio dal Dipartimento dell’Energia. Attualmente c’è una mancanza di trasparenza e non sappiamo perché ci sia una costante carenza di molti farmaci. Abbiamo bisogno di un sistema per scoprire se c’è una deliberata manipolazione del mercato o altri fattori.
Un’eventuale task force inter-agenzia dovrebbe coinvolgere la Food and Drug Administration, il Dipartimento della Sicurezza Nazionale e forse altri, come il Dipartimento della Difesa e il Department of Veterans Affairs. Questo sistema servirà da strumento analitico per il settore privato ma anche come piattaforma di pubblico interesse.

 

Articolo in inglese: Interview: “China RX” Author Rosemary Gibson Sounds Alarm Over Chinese-Made Medicine

Traduzione di Massimo Marcon

 
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