Epoch Times invita la comunità internazionale a condannare l’attacco al suo reporter a Hong Kong

Di The Epoch Times

Epoch Times chiede alla comunità internazionale di condannare i tentativi del Partito Comunista Cinese per mettere a tacere il giornale e porre fine alla libertà di stampa a Hong Kong.

La campagna in corso contro l’edizione hongkonghese di Epoch Times ha fatto registrare un ulteriore evento pericoloso la mattina dell’11 maggio, quando un teppista ha attaccato la giornalista Sarah Liang con una mazza da softball fuori dalla sua abitazione. La Liang ha subito contusioni a entrambe le gambe ed è stata portata al Queen Elizabeth Hospital per accertamenti medici.

Questo attacco arriva dopo un recente tentativo di fermare con la violenza la tipografia di Epoch Times e alcuni precedenti tentativi di intimidire la Liang.

Nell’attacco del 12 aprile alla tipografia, alcuni intrusi hanno distrutto macchinari per la stampa con delle mazze, hanno gettato detriti edili su macchinari sensibili e hanno rubato un computer. La tipografia ha dovuto quindi interrompere la stampa per alcuni giorni.

Si è trattato del quinto attacco al centro di stampa del giornale da quando ha aperto nel 2004. La volta precedente, nel 2019, alcuni teppisti a volto coperto erano entrati nella tipografia e avevano tentato di dare il locale alle fiamme.

La Liang ha riferito che un uomo sospetto l’ha molestata a casa sua il 24 aprile e che è stata seguita da uno sconosciuto il 26 aprile.

June Guo, direttore di Epoch Times Hong Kong, ha dichiarato che il Partito Comunista Cinese (Pcc) sta facendo uso della criminalità organizzata per attaccare Epoch Times.

Le azioni contro Epoch Times fanno parte di una più ampia campagna di intimidazione contro la libertà di stampa di Hong Kong, fatta di attacchi violenti, arresti illegali e stigmatizzazione da parte dei funzionari del Pcc e dei media da esso controllati.

Il Pcc cerca di intimidire i giornalisti e i cittadini, allo scopo di rendere più difficile fare del giornalismo onesto a Hong Kong, e costringere la stampa libera ad abbandonare il proprio lavoro.

Sarah Liang a Hong Kong. 10 Ottobre 2019. (The Epoch Times)
Sarah Liang, una reporter dell’edizione di Hong Kong di The Epoch Times, mostra le sue gambe livide fuori dal Queen Elizabeth Hospital di Hong Kong, l’11 maggio 2021. (Song Pi-lung/The Epoch Times)

La Liang lavora come giornalista a Hong Kong da 20 anni, e le sue interviste alle personalitò locali sono state molto apprezzate nel corso del tempo. Per due anni, il programma di Liang ‘Precious Dialogues’ ha attirato un pubblico fedele che apprezza la sua onestà giornalistica.

L’attacco contro di lei in pieno giorno, appena fuori da casa sua, è un vivido esempio di come l’ambiente libero e pacifico di Hong Kong si sia deteriorato, e di come la libertà personale di ogni individuo sia ora a rischio.

L’attacco mette anche in evidenza, però, quanto il Pcc teme la stampa libera e teme l’onestà giornalistica di Epoch Times.

Epoch Times dichiara solennemente che non si tirerà indietro e continuerà a riportare la verità e a lavorare nell’interesse dei cittadini di Hong Kong.

Epoch Times invita le organizzazioni per la libertà di stampa e i diritti umani, i governi liberi e le persone libere ovunque a mobilitarsi per difendere la libertà di stampa a Hong Kong.

Lottare per la libertà di stampa a Hong Kong significa lottare per la libertà di stampa in tutto il mondo, poiché il Pcc intende imporre la sua tirannia prima a Hong Kong e poi sempre più ampiamente, e la libertà di stampa è ovunque un ostacolo al suo dominio dittatoriale.

Dopo l’attacco, Epoch Times Hong Kong ha ricevuto ampio sostegno da parte degli hongkonghesi, che ormai considerano Epoch Times un simbolo di libertà e speranza per Hong Kong. Ringraziamo le persone per il loro sostegno.

 

Articolo in inglese: Epoch Times Calls for International Condemnation of Attack on Its Reporter in Hong Kong

 
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