Portogallo, scatta il coprifuoco per il 70 per cento della popolazione

Di Tom Ozimek

Lunedì il Portogallo ha dichiarato lo stato di emergenza per 15 giorni e ha imposto il coprifuoco in alcune parti del Paese per limitare la diffusione del Covid-19: il numero di nuovi casi ha infatti raggiunto livelli record.

Il primo ministro Antonio Costa ha annunciato gli ultimi sviluppi in una conferenza stampa, sottolineando che i residenti di 121 comuni – che ospitano circa il 70 per cento della popolazione portoghese – non potranno lasciare le loro case tra le 13.00 e le 5 del mattino nei prossimi due fine settimana. Una misura che si aggiunge al coprifuoco dei giorni feriali, che va dalle 23 alle 5. In Portogallo lo stato di emergenza dura un massimo di 15 giorni ma può essere rinnovato senza limiti di volte, se necessario.

Domenica, durante una conferenza stampa, Costa ha dichiarato: «Non possiamo avere il minimo dubbio che debba essere fatto tutto il possibile per contenere la pandemia. Se non ci riusciamo, dovremo adottare misure sempre più restrittive e compromettere il mese di dicembre».

Diverse decine di ristoratori di Porto, rende noto Reuters, hanno protestato contro le restrizioni, che secondo loro danneggiano gravemente il settore. Nei giorni feriali, i ristoranti devono chiudere alle 22.30, mentre nei prossimi due fine settimana potranno fornire solo servizi da asporto, e unicamente dopo le 13.00.

Il Portogallo sinora non è stato colpito pesantemente dalla pandemia, registrando 179 mila 324 casi di contagio e 2 mila 896 decessi totali. Ma questo sabato sono stati rilevati 6 mila 640 nuovi casi di contagio, la cifra giornaliera più alta dallo scoppio della pandemia. Il tasso di mortalità da Covid-19 ogni 100 mila abitanti in Portogallo è di 5,6, secondo i dati del Centro europeo per il controllo delle malattie.

Al 9 novembre c’erano 391 malati di Covid-19 ricoverati nelle terapie intensive portoghesi, mentre durante la peggiore settimana della scorsa primavera le terapie intensive ospitavano 271 contagiati da Covid-19.

Fernando Maltez, esperto portoghese di malattie infettive che dirige un reparto del Curry Cabral Hospital di Lisbona, ha dichiarato che «non se ne vede la fine» . Tutti i 20 letti di terapia intensiva dell’ospedale riservati ai malati di Covid-19 sono attualmente occupati.

Secondo il medico, «nessun sistema sanitario al mondo può resistere a un valanga di casi che continuano ad arrivare».

Il Portogallo è stato solo l’ultimo dei molti Paesi europei che hanno recentemente introdotto nuove restrizioni per contrastare la nuova ondata di casi di virus del Pcc, meglio noto come nuovo coronavirus.

Il Regno Unito è entrato nel suo secondo lockdown nazionale il 5 novembre e sta registrando circa 20 mila nuove infezioni al giorno. La Francia, uno dei Paesi europei più duramente colpiti, lunedì ha registrato oltre 125 mila nuovi casi giornalieri, secondo i dati della Johns Hopkins University. Sotto il lockdown imposto dal governo francese, le persone possono uscire di casa solo per andare al lavoro o a scuola, per un’ora di esercizio fisico al giorno, e per urgenze come le cure mediche o l’acquisto di beni di prima necessità.

Gran parte dell’Europa dell’Est, risparmiata dall’ondata epidemica della scorsa primavera, si trova ora anch’essa in una situazione difficile. L’Ungheria ha avvertito che, nella peggiore delle ipotesi, le unità di terapia intensiva esauriranno tutti i posti letto entro il mese di dicembre, mentre i ricoveri in Polonia sono triplicati rispetto alla scorsa primavera. Alla fine del mese scorso, le truppe della Guardia Nazionale Americana con addestramento medico si sono dirette nella Repubblica Ceca per lavorare al fianco dei medici, e persino il sindaco di Praga ha fatto dei turni in un ospedale.

L’Ungheria imporrà un lockdown parziale che include il prolungamento dell’attuale coprifuoco notturno dalle 20.00 alle 5.00. Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha reso noto che le restrizioni dureranno un mese e porranno limitazioni anche agli incontri pubblici, oltre a comportare la chiusura di scuole e ristoranti.

In un video messaggio citato da Reuters, Orban ha avvertito che «se le infezioni da coronavirus aumentano al ritmo attuale… gli ospedali ungheresi non saranno in grado di reggere il carico».

 

Articolo inglese: Portugal Enters State of Emergency With 70 Percent of Population Under Curfew

 
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