Elezioni europee, una vittoria dei sovranisti e dei Verdi

Le elezioni per il Parlamento dell’Unione Europea, che hanno coinvolto 28 Paesi, hanno visto una crescita significativa dei partiti nazionalisti e dei Verdi, a discapito dei partiti storicamente più importanti.

Sebbene il Partito Popolare Europeo e l’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici continueranno a essere i due partiti principali, per la prima volta nella storia dell’Unione, anche unendosi non avranno la maggioranza all’interno del Parlamento.

È evidente come la disillusione verso il progetto europeo, che è stato attanagliato da crisi economiche e immigratorie negli ultimi anni, abbia allontanato sempre più elettori dalle forze politiche tradizionali. A livello europeo, l’affluenza è stata la più alta degli ultimi vent’anni, con quasi il 51 percento degli aventi diritto che si sono recati alle urne, rispetto al 43 percento del 2014.

Ripartizione dei seggi all’interno del Parlamento Europeo dopo le elezioni del 26 maggio 2019, in base ai vecchi gruppi parlamentari. Si prevede che il partito di Farage confluisca assieme ad altri partiti minori nel gruppo formato da Lega e Le Pen, che secondo Salvini potrà contare su 100-150 deputati. (Fonte immagine: Parlamento Europeo)

Italia

La Lega di Salvini, con il 34,3 percento dei voti, è l’unico partito italiano, insieme a Fratelli d’Italia (6,5 per cento), ad aver registrato un aumento netto dei voti rispetto alle politiche del 2018. Infatti, sebbene il Pd (22,7 per cento) abbia guadagnato 4 punti percentuali e superato l’M5s, ha in realtà perso circa 80 mila voti. Fratelli d’Italia ne ha guadagnati circa 300 mila, mentre la Lega quasi 3 milioni e mezzo.
Ma il dato più impressionante è quello relativo al Movimento 5 stelle, che ha lasciato sul terreno oltre 6 milioni di voti e perso ben 18 punti percentuali.

La Lega si è dunque aggiudicata 28 seggi in Parlamento, diventando il partito sovranista più importante dell’Alleanza Europea dei Popoli e delle Nazioni, un gruppo di destra sovranista formato da partiti che vengono generalmente definiti populisti.

Dopo i risultati, Matteo Salvini ha dichiarato in conferenza stampa: «Le regole stanno cambiando in Europa». E ha poi aggiunto: «Conto che il gruppo che la Lega proverà a mettere in piedi, avrà tra i 100 e i 150 europarlamentari».

Germania

In Germania l’Unione di Angela Merkel (28,9 per cento) continua ad essere il primo partito, sebbene abbia perso 7 punti rispetto alle ultime europee. Inatteso il successo dei Verdi (20,5 per cento) che si sono collocati saldamente in seconda posizione. Tracollati invece i socialdemocratici dell’Spd (15,8 percento) che si ritrovano per la prima volta ad essere il terzo partito, perdendo 12 punti percentuali rispetto al 2014. Al quarto posto Alternativa per la Germania (11 per cento), il partito sovranista (con alcune tendenze di estrema destra) in coalizione con la Lega di Salvini, che ha guadagnato 4 punti percentuali dalle ultime europee.

Francia

Continua il testa a testa tra il Raggruppamento Nazionale di Marie Le Pen, che ha ottenuto 5 milioni e 200 mila voti, e il partito En Marche di Macron, che ha ricevuto poco più di 5 milioni di voti. Il partito sovranista della Le Pen diventa quindi il primo partito francese, seppure con un lieve margine: entrambi gli schieramenti hanno diritto a 23 seggi all’interno del Parlamento Europeo, ma, quando la Gran Bretagna lascerà l’Unione, il Raggruppamento Nazionale si aggiudicherà un ulteriore seggio.

Il terzo partito è quello dei Verdi (13,5 percento), che conferma il trend positivo dei movimenti ecologisti in Europa, anche se in Italia la lista Europa Verde si è aggiudicata appena il 2,2 percento dei voti.

Regno Unito

A oltre due anni di distanza dal referendum in favore dell’uscita dall’Ue, i cittadini britannici sono tornati alle urne per eleggere i propri eurodeputati, probabilmente per l’ultima volta. Il 31,7 percento dei voti è andato al Brexit Party, il partito sovranista guidato da Nigel Farage, che è stato costituito nel 2019 appositamente per le elezioni europee e per portare a conclusione il processo di uscita dall’Unione. Con questo risultato il Brexit Party si aggiudica 29 seggi e diventa il più importante partito del nuovo Parlamento Europeo assieme all’Unione della Merkel.

Al secondo posto i Liberal Democratici, partito di stampo progressista, europeista e ambientalista, che ha ottenuto il 18,5 percento dei voti. Segue il Partito Laburista con il 14,1 percento, mentre i Verdi hanno ottenuto l’11,1 percento.

Spagna

In Spagna si è attestato al primo posto il Partito Socialista Operaio spagnolo (32,8 per cento), seguito dal Partito Popolare (20 per cento). Da segnalare anche Vox, partito sovranista di estrema destra, che ha ottenuto per la prima volta 3 seggi all’interno del Parlamento Europeo. Nel quadro europeo, il voto degli spagnoli al Psoe ha di fatto frenato la caduta dei socialisti all’interno del Parlamento Europeo.

Grecia e Romania

I risultati delle elezioni in Grecia sono stati tali da spingere il primo ministro greco Alexis Tsipras ad annunciare nuove elezioni: il suo partito ha infatti ottenuto solo il 23 percento dei voti, mentre la Nuova Democrazia il 33 percento. Tsipras ha dunque dichiarato che chiederà al presidente greco di sciogliere il Parlamento.

In Romania, il Partito Social Democratico, che si trova attualmente al governo, ha subito un duro colpo alle urne ed è stato superato dal Partito Nazionale liberale. Inoltre il 27 maggio Liviu Dragnea, capo del partito, nonché politico più potente del Paese, è stato condannato al carcere per corruzione.

Visione d’insieme

Nel complesso, con la perdita di voti in favore di nazionalisti, verdi e liberali, i due principali partiti del Parlamento Europeo – Il Partito Popolare e l’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici – saranno costretti ad avviare complesse trattative per formare una coalizione di maggioranza con l’aiuto di altri partiti.

 
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