Elezioni europee, cosa propone il Movimento 5 Stelle?

In vista delle imminenti elezioni europee Epoch Times propone una rassegna di articoli dedicati ai principali schieramenti politici, ai loro programmi e alle loro alleanze in ambito europeo.

 

Il Movimento 5 Stelle è il partito italiano che alle ultime elezioni politiche ha ottenuto il maggior numero di voti; tuttavia i sondaggi e i recenti risultati delle elezioni regionali indicano un cambio di tendenza all’interno dell’elettorato italiano.

Il programma

Dopo l’approvazione della piattaforma Rousseau, il programma definitivo del Movimento 5 Stelle è stato pubblicato nell’ambito della campagna ‘continuare x cambiare’. È un programma piuttosto esteso, diviso in sei macro aree:

1. Nuova Europa: più democrazia diretta e stop privilegi.

Quest’area si articola a sua volta in 5 punti che prevedono (1) l’istituzione di uno strumento di referendum europeo, (2) che il Parlamento e il Consiglio Europeo vengano messi sullo stesso piano, (3) la chiusura della sede del Parlamento europeo di Strasburgo, (4) il taglio degli stipendi di commissari europei e dei deputati e (5) l’istituzione del diritto all’identità digitale quale diritto fondamentale della persona.

2. Stop austerity: piena occupazione e sviluppo sostenibile

Quello dell’austerity è un tema da sempre caro all’M5s, che nel suo programma chiede alla Bce «più lavoro e meno vincoli di bilancio», di sostenere le imprese che investono nella green economy, che l’Europa aumenti gli investimenti nella ricerca e nelle tecnologie emergenti e che gli investimenti pubblici produttivi e di impatto sociale vengano posti al di fuori dei vincoli di bilancio.

3. Tutela delle persone, della salute e dell’ambiente

Tra gli obbiettivi che l’M5s si pone in questo ambito vi sono l’istituzione del salario minimo europeo, il pieno riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità, l’aumento dei fondi per gli Erasmus universitari, la tutela dei risparmiatori, la messa al bando degli Ogm e dei pesticidi nocivi per la salute. Tra i buoni propositi del Movimento non mancano le energie rinnovabili; per alcuni versi stupisce invece, a fronte della lunga polemica sulla Tav, la presa di posizione in favore del trasporto merci su ferro.

4. In Europa per il Made in Italy

In questo punto si parla di tutela delle eccellenze agroalimentari italiane, di offrire più risorse agli agricoltori e ai pescatori danneggiati dalla globalizzazione, di favorire le startup, e di tutelare il Made in Italy dalle contraffazioni.

5. Politica migratoria comune per la redistribuzione europea

Su questo caldo tema il Movimento dichiara di voler istituire un sistema europeo di redistribuzione obbligatoria dei migranti, e di voler promuovere la cooperazione internazionale e gli annessi accordi per i rimpatri.

6. Lotta alla grande evasione, alla corruzione e alla criminalità

L’ultimo punto consiste nel far sì che le multinazionali che lavorano in Italia paghino le tasse in Italia; prevede anche l’istituzione di un Eurodaspo per i condannati e l’istituzione di una direttiva antimafia sul modello italiano.

Alleanze in Europa

A febbraio il leader pentastellato Luigi di Maio ha annunciato di voler uscire dal gruppo Efdd (Europa della libertà e della democrazia diretta) per formarne uno più ‘compatto’ in compagnia del movimento polacco Kukiz’15 (euroscettico, nazionalista e populista di destra), dei croati di Zivi Zid (partito populista caratterizzato da proteste e lotte contro gli sfratti, contrario agli Ogm e alla Nato e favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere), del movimento finlandese Liike Nyt (di centro-destra moderato, ma favorevole alla presenza di una maggiore democrazia diretta) e di Evangelos Tsibanidis, leader del Partito dell’agricoltura e e allevamento greco. Tra questi il movimento politico guidato dall’ex cantante punk Pawel Kukiz (Kukiz’15), è il più popolare nel proprio Paese, alle ultime elezioni presidenziali ha ottenuto il 21 percento dei voti, e sebbene gli ultimi sondaggi lo stimino intorno al 6 percento sarà comunque in grado di superare la soglia del 5 percento prevista dalla legge polacca per entrare nel Parlamento Europeo.

Nel complesso sembra abbastanza improbabile che un tale schieramento raggiunga la soglia dei 25 eurodeputati necessaria per formare un gruppo all’interno del parlamento europeo. La situazione dell’M5s in Europa è dunque piuttosto incerta e verrà a definirsi probabilmente solo a giugno.

 

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