Elezioni americane 2020, Trump contro il socialismo

Per le prossime elezioni americane del 2020 la nuova campagna elettorale di Trump si baserà sul contrastare il socialismo. Lo afferma Kayleigh McEnany, portavoce dell’ufficio stampa della campagna elettorale, che ha confidato a Epoch Times il cambiamento tattico: inizialmente, infatti, la campagna era impostata diversamente, ma si è poi reso necessario rivalutare l’obiettivo primario, dal momento che molti dei candidati democratici alla presidenza sostengono questa ideologia molto vicina al comunismo.

Anche l’alto consigliere economico della Casa Bianca Larry Kudlow ha messo in guardia il popolo americano contro i rischi derivanti dal socialismo, che definisce un’idelogia perdente: «Guardate, sono un ex democratico  ̶  asserisce lo stesso Kudlow  ̶  e in realtà ho prestato servizio per due presidenti che erano entrambi ex democratici, ovvero Ronald Reagan e Donald Trump […] Ma vorrei dire che il socialismo è un’ideologia perdente; non voglio che dimentichiamo le lezioni del passato».

Mentre parlava a un evento del National Press Club il 23 aprile, Kudlow ha affermato che la storia ha dimostrato come le idee del collettivismo, della pianificazione centralizzata e dei capitalismi di Stato (economie controllate dal governo), abbiano fallito: «Minano la nostra morale, riducono la nostra libertà, e tendono a trasformarsi in situazioni politiche davvero tiranniche».

Le osservazioni di Kudlow vanno a segno proprio mentre il Partito Democratico sta sostenendo sempre più le sue politiche del Medicare for All (l’assistenza sanitaria gratuita per tutti) e del Green New Deal (un nuovo, ambizioso e costoso programma ambientale). L’amministrazione Trump ha ripetutamente accusato i democratici di essere andati «troppo a sinistra» e di essere diventati dei «radicali».
«Ma soprattutto – afferma Kudlow – dal mio punto di vista come economista, [queste idee, ndr] non generano prosperità bensì povertà».

L’ex democratico ritiene anche che l’America sia «all’inizio di una nuova ondata di prosperità […] Siamo l’economia più attraente al mondo. La fiducia si sta costruendo». E si è anche chiesto: «Perché dovremmo perseguire politiche che potrebbero nel loro complesso tagliare il 15 per cento del Pil nel giro di 10 anni?».
Il Medicare for All costerebbe all’economia più di 32 mila miliardi di dollari nell’arco di un decennio, secondo uno studio del Mercatus Center della George Mason University, un centro di politica libertaria. E per pagare il prezzo di tutto questo sarebbero necessari aumenti delle tasse storici. Secondo stime del Consiglio dei Consulenti Economici della Casa Bianca, queste tasse abbasserebbero i redditi delle famiglie di 17 mila dollari all’anno.

A questo si aggiunge il clamore suscitato nei recenti mesi dalla parlamentare democratica Alexandria Ocasio-Cortez, che ha affermato che per finanziare il suo piano ambientale sarebbero state applicate aliquote d’imposta fino al 70 per cento.

 

Articolo in inglese: Kudlow: Socialism Brings Poverty, Not Prosperity

 
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