Echinacea, un valido alleato del sistema immunitario

Tra le piante officinali entrate recentemente in uso in occidente, spicca senza dubbio l’echinacea.

La sua reputazione come valido alleato per il sistema immunitario è ben meritata. Negli anni a venire l’utilità dell’echinacea non potrà che aumentare poiché il nostro sistema immunitario è sempre più compromesso a causa del sempre più frequente abuso di farmaci e della conseguente minaccia di infezioni resistenti agli antibiotici.

L’echinacea è stata probabilmente la più importante pianta officinale utilizzata dai nativi americani. Il suo uso è ben documentato fra quasi tutte le tribù delle pianure come: gli Omahas, i Dakota, i Kiowa, i Pawnee, i Cheyenne, i Crows, e i Comanche.

La pianta, utilizzata dai nativi americani fino ai giorni nostri, è usata per una varietà di disturbi tra cui: mal di gola, tosse e raffreddore, mal di denti, morsi di serpente e dolore. Inoltre è stata utilizzata anche per prevenire e combattere le infezioni veneree.

Ci sono alcuni cenni del suo utilizzo fino nel Messico del Sud, ben oltre la sua area di ripartizione naturale, probabilmente a seguito di scambi tra Messicani e Indiani nativi americani delle praterie del Sud.

Un’applicazione unica

Poiché l’echinacea è considerata efficace contro una lunga lista di sintomi, a volte è sorto il sospetto del suo reale funzionamento così entusiasticamente acclamato.

Tuttavia si possono ottenere risultati sorprendenti dal trattamento con l’echinacea e i suoi usi sono sia ristretti che specifici, come nel caso si abbia del pus presente nel corpo.

Il pus si accumula intorno alla fonte di infezione ed è un segno che il sistema immunitario sta preparando una difesa.

Qualsiasi cosa, dai virus ai bacilli, a batteri stafilococco e spirochete può provocare del pus. Forse la più pericolosa di tutte le infezioni è la setticemia, o avvelenamento del sangue, che può derivare da un’infezione da stafilococco in ospedale, da una ferita infetta o da una puntura di zanzara malarica. Le tossine che vengono introdotte nel sangue da tali infezioni possono essere letali.

In questo situazioni l’echinacea è efficace e un erborista la prescriverà preventivamente. Una condizione potenzialmente mortale può essere rapidamente messa sotto controllo da un sistema immunitario rafforzato dalle proprietà uniche di quest’erba.

L’echinacea ha una comprovata e unica capacità per cautelarsi contro le infezioni secondarie, assistendo il sistema immunitario in una rimozione rapida e completa di prodotti di scarto tossici derivanti da un’infezione virale o batterica. Una rimozione completa di tali rifiuti protegge anche da alcune malattie che possono verificarsi nell’area dell’infezione anche anni dopo.

L’echinacea rientra nella lista delle erbe consigliate prima di affrontare un viaggio in un Paese in via di sviluppo, in cui vi è un elevato rischio di infezione da parassiti tropicali o zanzare malariche.

La pianta viene comunemente commercializzata come un sostenitore del sistema immunitario, in grado di prevenire e ridurre la durata del comune raffreddore. È venduta in forma di pillole, tinture o tisane.

Le sue maggiori proprietà terapeutiche tuttavia, vengono estratte solo dall’alcol. Se pensate che questa erba possa esservi di beneficio, è preferibile consultare un erborista professionista che possiede la formazione e l’esperienza per suggerirvi i suoi usi specifici e le controindicazioni.

Uso dei medici occidentali

Ci sono tre varietà utilizzate per scopi medicinali: L’echinacea purpurea, angustifolia e pallida. Tutte e tre le specie sono endemiche all’erba alta e media della prateria, della radura e dei boschi aperti del Nord America.

L’echinacea angustifolia è stata la prima specie a essere utilizzata dai medici occidentali ed è stata introdotta dal popolare medico americano H.C.F. Meyer.

Il dottor Meyer aveva senza dubbio appreso del suo uso dai nativi americani, ha sperimentato le virtù di questa pianta per sedici anni prima di introdurla ad altri medici. Nel 1897 l’echinacea angustifolia era diventata ampiamente utilizzata sia da medici eclettici (un gruppo di medici che ha enfatizzato l’uso di piante officinali nella loro pratica), così come dai comuni medici.

Entro la fine del ventesimo secolo, l’echinacea è stata anche molto popolare tra gli erboristi e omeopati europei fino a diventare nel 1920 il farmaco più prescritto derivante da una pianta americana.

La sua popolarità è diminuita con l’introduzione di antibiotici e sulfamidici. Ma dal 1980, con il rinnovato interesse per la fitoterapia, l’echinacea ha visto un costante aumento di popolarità ed è stata nuovamente la pianta officinale più venduta negli Stati Uniti tra il 1995 e il 1999.

Conservazione

A causa della vasta raccolta di specie selvatiche di echinacea per i prodotti a base di erbe e la diffusa trasformazione delle praterie del Nord America per scopi agricoli, attualmente sono due le specie di echinacea nella lista delle piante a rischio di estinzione.

L’attuale livello di sfruttamento commerciale della natura, particolarmente evidente negli ultimi anni, è diventato insostenibile, l’aumento della conservazione e del recupero della prateria selvaggia è qualcosa di necessario. Nel frattempo è consigliabile cercare prodotti a base di echinacea che vengono coltivati da agricoltura sostenibile.

È importante notare che nonostante il suo provato effetto, l’echinacea non è mai stata prescritta come supporto nelle terapie per i pazienti leucemici.

Luke Hughes è un erborista tradizionale occidentale e orticoltore residente a Sydney, in Australia.

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Articolo in inglese: Echinacea Stimulates Immunity

 

 
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