Douyin (TikTok), la fabbrica della propaganda di Pechino – Parte I

Douyin (l’equivalente cinese di TikTok), si dimostra essere una delle armi più ‘efficaci’ nella guerra globale dell’informazione del Partito Comunista Cinese (Pcc).

Nel momento in cui tutti i Paesi del mondo stanno facendo del loro meglio per affrontare l’epidemia del nuovo coronavirus  (Virus del Pcc), il Pcc sta attivamente svolgendo azioni di propaganda estera su vasta scala; Douyin è uno degli strumenti preferiti per tale scopo. Il Pcc ha inoltre adottato la cosiddetta «diplomazia delle mascherine» (parte II) per coprire la sue colpe ed espandere la sua influenza a livello internazionale.

I vari dipartimenti di propaganda del Pcc infatti, nel settore civile, militare e della polizia, lavorano a pieno regime e sono supportati da ‘collaboratori’ apparentemente indipendenti, come «l’armata dei 50 centesimi». Quest’ultima è formata da veri e propri ‘troll’ che agiscono sui social media mascherandosi da semplici utenti, ma attaccano chi critica il Partito. Diffondono poi post pro-Pcc, e video di «false notizie» spesso davvero assurde, ma prese per verità dalla popolazione cinese (e non solo).

Tra le piattaforme più utilizzate dai dipartimenti di propaganda del Pcc spicca proprio Douyin, conosciuto in Occidente col nome di TikTok (anche se poi tecnicamente sono due app separate). Tramite questo social diffondono direttamente messaggi propagandistici che distorcono la verità, glorificano il Partito e attaccano i Paesi occidentali, come gli Stati Uniti. E l’effetto ottenuto sui cinesi è enorme.

Douyin (il TikTok cinese) è un social network cinese lanciato dalla ByteDance, fondata dall’imprenditore cinese Zhang Yiming: è la più grande piattaforma per ‘video brevi’ della Cina, con più di 400 milioni di utenti attivi giornalieri (al 5 gennaio 2020) e un tasso di crescita annuale del 60 per cento. La sua caratteristica principale è che la percentuale di utenti al di sotto dei 35 anni è superiore al 70 per cento. Quest’ultimo è esattamente il gruppo target a cui il Pcc mira per espandere la sua influenza nella società.

Douyin e la sua versione d’oltreoceano ‘TikTok’ si stanno diffondendo in modo virale sia in Cina che all’estero; e non è un caso che un articolo del Washington Post del 15 settembre 2019 citi un’analisi in cui si afferma che lo ShakeOut è diventato una delle armi più efficaci nella guerra globale dell’informazione del Pcc.

Il ruolo di Douyin nel diffondere la propaganda comunista sull’epidemia

In che modo Douyin ha svolto il ruolo voluto dal Pcc durante la pandemia che ha devastato il mondo?

Per prima cosa, diffondendo notizie false sull’epidemia che attribuiscono l’origine del virus agli Stati Uniti, e la sua diffusione all’esercito statunitense a Wuhan.

Infatti, come è ormai noto a tutti, a fine gennaio l’epidemia è scoppiata a Wuhan, e gli sforzi del Pcc per nascondere l’epidemia e sopprimere gli informatori hanno suscitato grande malcontento nell’opinione pubblica. Per alleviare tale pressione sia interna che esterna e per sottrarsi alle sue responsabilità, il regime cinese ha deciso di contrattaccare conducendo campagne per ‘dare la colpa agli altri’ o, in termini più forbiti, una guerra dell’informazione.

Alla fine di febbraio, il People’s Daily ha tirato fuori la teoria secondo cui il virus potesse aver avuto origine negli Stati Uniti. Allora Zhong Nanshan, un medico cinese, epidemiologo e pneumologo che scoprì il coronavirus della Sars nel 2003, è stato usato dal Pcc per suggerire che «il virus non ha necessariamente avuto origine in Cina».

All’inizio di marzo, Zhao Lijian, del Ministero degli Affari Esteri, ha deliberatamente frainteso la testimonianza della Cdc (Centers for Disease Control and Prevention) statunitense al Congresso e ha twittato che «l’esercito statunitense ha portato il virus a Wuhan»; il Global Times ha usato le osservazioni dei media russi per cavalcare l’onda del momento e accusare falsamente gli Stati Uniti di sviluppare armi biologiche e chimiche, sostenendo che il virus avrebbe perciò avuto origine da un laboratorio biologico militare statunitense.

In questa fase, la piattaforma Douyin ha diffuso un gran numero di brevi video di media ufficiali e popolari, ripetendo i punti principali di tale teoria della cospirazione, o analizzando i commenti e instillando falsità esagerate nel pubblico. Questi video popolari spesso hanno ottenuto milioni di visualizzazioni.

Quella che segue è un’analisi ‘fotografica’ dei più popolari video di Douyin tramite i quali sono state diffuse false tesi e teorie cospirative volute dal Pcc per confondere e sviare l’opinione pubblica.

Prima fake news: il coronavirus sarebbe stato sviluppato e diffuso da un laboratorio militare americano

 

Screenshot di video su Douyin (TikTok Cinese)
Screenshot da video su Douyin (TikTok cinese) compilati da Epoch Times, rivelano le fake news pro-regime cinese più diffuse sul social media; screenshot dall’8 maggio (The Epoch Times ,大纪元 )

Si riporterà di seguito solo il numero dei like sul video. Come per tutti i social media ovviamente, il numero di visualizzazioni è sempre di molto superiore al numero dei like: il fatto che vi siano stati così tanti like serve quindi da riferimento per quante visualizzazioni possano esserci state; e sopratutto, è indicativo dell’interesse e di quanto il messaggio di propaganda sia stato diffuso e condiviso dalla popolazione giovanile.

Foto 1 (da sinistra a destra)2,989 milioni di Mi piace. «La Russia ha rivelato che gli Stati Uniti stanno costruendo laboratori biologici militari segreti nei Paesi vicini con il pretesto di prevenire le minacce biologiche e che i temi di ricerca sono i potenziali ceppi contenenti il virus della Sars, la peste suina africana e altri».

Foto 2: 1,304 milioni di Mi piace. «Il nuovo coronavirus è un atto di sabotaggio da parte degli Stati Uniti».

Foto 3: 183 mila Mi piace.  «Russia e Canada accusano congiuntamente i biolab statunitensi come possibile origine del coronavirus».

Foto 4: 36 mila Mi piace. «Perché è stato chiuso il laboratorio biologico militare degli Stati Uniti? Sarà sfuggito da lì virus?»

Il fatto: anche l’Istituto di Ricerca Medica delle Malattie Infettive dell’Esercito degli Stati Uniti a Fort Detrick, Maryland, ha un laboratorio di biologia P4 (come a Wuhan); ma nel luglio 2019 il Cdc (Centers for Disease Control and Prevention) ha sospeso il suo lavoro di ricerca dopo che un’ispezione di routine ha rilevato troppi rischi per la sicurezza nelle procedure operative, nel trattamento delle acque di scarico, ecc.; ma una parte del lavoro dell’istituto è comunque andata avanti, mentre si facevano le dovute verifiche per la sicurezza.

Il laboratorio ha poi superato i controlli di sicurezza del Cdc nel novembre dello stesso anno (2019) e ha gradualmente ripreso il suo lavoro di ricerca. Non è vero quindi che lo sviluppo di armi biologiche e chimiche e la presunta fuoriuscita di virus abbiano portato a un aumento del numero di malattie nel quartiere.

Seconda fake news: l’influenza stagionale statunitense conterrebbe già il coronavirus

Screenshot da video su Douyin (TikTok cinese)
Screenshot da video su Douyin (TikTok cinese) compilati da Epoch Times, rivelano le fake news pro-regime cinese più diffuse sul social media; screenshot dall’8 maggio (The Epoch Times ,大纪元 )

Foto 1 (da sinistra a destra): 4,234 milioni di Mi piace. «Alcune delle 14 mila persone che sono morte di influenza negli Stati Uniti potrebbero essere morte a causa del nuovo coronavirus. Gli Stati Uniti sono la fonte del virus e l’opinione pubblica negli Stati Uniti è andata nel panico e il governo, travolto dall’ondata, ha rapidamente dissipato le voci di preoccupazione».

Foto 2: 774 mila Mi piace. «Gli Stati Uniti hanno finalmente ammesso di aver sbagliato la diagnosi del nuovo coronavirus scambiandolo per influenza e sono diventati il Paese più epidemico del mondo».

Foto 3: 296 mila Mi piace. «Il Cdc americano [Centers for Disease Control and Prevention] ha annunciato che non pubblicherà più numeri di monitoraggio del virus e ha rimosso il numero di persone infette dalla mappa dell’epidemia».

Foto 4: 386 mila Mi piace. «Secondo quanto riportato dai media statunitensi, Richard Burr, presidente del Comitato di intelligence degli Stati Uniti, ha venduto le sue azioni prima che l’epidemia e la borsa degli Stati Uniti crollassero, con la scusa che fosse prevedibile il loro crollo».

In realtà, la falsa notizia diffusa dal Partito comunista cinese che «il Cdc (Centers for Disease Control and Prevention) ammette che i pazienti affetti da influenza sono morti a causa del Coronavirus» deriva dalla palese falsificazione della risposta del direttore del Cdc Robert Redfield a un’udienza del Congresso dell’11 marzo».

Allora il direttore della Cdc statunitense, in risposta a una domanda di un membro del Congresso, ha affermato che «oggi gli Stati Uniti condurranno anche test sulle vittime dell’influenza», e ha diagnosticato che un certo numero di vittime dell’influenza sono state anche infettate dal coronavirus. Tuttavia, i media comunisti cinesi hanno deliberatamente cambiato le parole inglesi «oggi», con «finora» o «prima» e poi hanno falsamente sostenuto che il Cdc aveva precedentemente rilevato il coronavirus nell’influenza.

Terza fake news: il virus avrebbe avuto origine negli Stati Uniti e sarebbe stato portato a Wuhan dalle truppe statunitensi recatesi in Cina per i Giochi Militari (nell’ottobre 2019 a Wuhan)

Screenshot da video su Douyin (TikTok Cinese)
Screenshot da video su Douyin (TikTok cinese) compilati da Epoch Times, rivelano le fake news pro-regime cinese più diffuse sul social media; screenshot dall’8 maggio (The Epoch Times ,大纪元 )

Foto 1 (da sinistra a destra): 6,288 milioni di Mi piace. «Zhao Lijian [portavoce del Ministero degli Esteri cinese, ndr]: “È possibile che l’esercito americano abbia portato l’epidemia a Wuhan. L’America ci deve una spiegazione”».

Foto 2: 3,192 milioni di Mi piace. «Il portavoce del Ministero degli Esteri ha ripetuto su twitter: “È possibile che l’esercito americano abbia portato l’epidemia a Wuhan. L’America ci deve una spiegazione”».

Foto 3: 677 mila Mi piace. «Il portavoce del Ministero degli Affari Esteri ha twittato cinque volte: “È possibile che l’esercito americano abbia portato l’epidemia a Wuhan. L’America ci deve una spiegazione”».

Foto 4: 686 mila Mi piace. «Dopo aver ascoltato le osservazioni del portavoce del Ministero degli Esteri secondo cui “è possibile che l’esercito statunitense abbia portato il virus a Wuhan”, il Dipartimento di Stato americano non era più tranquillo».

Il 12 marzo 2020 il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, anche se Twitter è ufficialmente vietato in Cina, ha twittato: «L’esercito statunitense potrebbe aver portato l’epidemia a Wuhan». La dichiarazione è arrivata non solo alterando pubblicamente quella del direttore del Cdc dell’11 marzo, ma sostenendo anche, falsamente, che il Cdc aveva riconosciuto che l’epidemia influenzale statunitense contenesse un gran numero di persone infettate dal coronavirus.

Successivamente, è partita una nuova ondata ‘virale’ di propaganda ‘anti-Stati Uniti’ lanciata dalla Politica Estera del Pcc, in seguito al diffondersi della vecchia notizia riguardante il ricovero di alcuni atleti stranieri durante i giochi militari dell’ottobre 2019, tenutisi proprio a Wuhan.

La verità è che il Wuhan Jinyintan Hospital aveva ricoverato sì cinque atleti stranieri (durante i giochi militari dell’ottobre 2019), ma per aver contratto la malaria, non il nuovo coronavirus, e inoltre non aveva rivelato la nazionalità specifica dei pazienti.

Notizie false, che esagerano l’epidemia americana e l’inefficienza degli Stati Uniti nel combatterla

Dopo la prima metà di marzo, l’epidemia del Virus del Pcc (nuovo coronavirus) si è diffusa rapidamente in tutto il mondo, ma il regime cinese ha falsamente dichiarato «zero casi di infezione» in patria.

Più che sui problemi di sopravvivenza che il mondo stava affrontando, il Pcc si è concentrato invece sullo sparlare dell’inefficacia dei Paesi occidentali nel combattere l’epidemia; nonché sulla loro incapacità di controllarla e suoi disordini sociali che sono sorti di conseguenza. Il tutto per plasmare il concetto che «la Cina ha avuto pieno successo nel combattere l’epidemia» e che il «suo sistema è superiore» agli altri.

I video ufficiali di vari media su Douyin (TikTok) gonfiano le critiche dei media statunitensi al governo Trump; utilizzano l’uso di dati ufficiali statunitensi per ingrandire l’impatto dell’epidemia americana; travisano l’efficacia degli Stati Uniti nella prevenzione e nel controllo dell’epidemia, dall’aspetto economico a quello strutturale ecc., nascondendo e cancellando i risultati ottenuti dal governo americano nella prevenzione e nella lotta contro il virus.

Alcuni account pubblici producono addirittura video falsi per rafforzare l’immagine negativa dei disordini sociali negli Stati Uniti o degli attacchi discriminatori contro i cinesi, intensificando deliberatamente il conflitto tra sino-americani e altri gruppi etnici, che è estremamente avvincente ma altrettanto ingannevole.

Quarta fake news: la popolazione degli Stati Uniti sarebbe stata decimata dall’epidemia e il sistema sanitario sarebbe vicino al collasso

Con titoli e spiegazioni esagerate o palesemente false, i video di Douyin ritraggono gli Stati Uniti con un’impennata strabiliante di infezioni e messi in scacco da un’epidemia fuori controllo; parlando di una grave mancanza di risorse mediche e diffondono persino false notizie dell’ingresso di truppe d’assalto americane nelle città con munizioni vere per contenere il contagio.

Screenshot da video su Douyin (TikTok cinese)
Screenshot da video su Douyin (TikTok cinese) compilati da Epoch Times, rivelano le fake news pro-regime cinese più diffuse sul social media; screenshot dall’8 maggio (The Epoch Times ,大纪元 )

Foto 1 (da sinistra a destra): 5,897 milioni di Mi piace. «30 Stati [americani] annunciano condizioni di grave calamità, mentre il Pentagono è in cerca di 100 mila sacchi per cadaveri».

Foto 2: 68 mila Mi piace. «È questa la terra dove una volta aspiravi alla libertà? La situazione epidemica degli Stati Uniti è fuori controllo!»

Foto 3: 1,080 milioni di Mi piace. «Gli Stati Uniti hanno costruito il più grande “Fang Cang Hospital Aperto” per i senzatetto».

Foto 4: 554 mila Mi piace. «I medici americani filmano gli ospedali di New York e tutto è orribile!».

La realtà è che l’epidemia negli Stati Uniti, pur non essendo di minore entità, non è neanche lontanamente grave come in Paesi come la Cina; la ragione del gran numero di infezioni e di morti evidenti è proprio il risultato di una tecnologia più avanzata (che rileva con più precisione l’infezione), oltre che di una prevenzione più completa e di un’informazione più trasparente negli Stati Uniti.

Il 6 maggio, il governo degli Stati Uniti ha reso noto in una conferenza stampa della Casa Bianca sull’epidemia che il numero di persone sottoposte a test (per il virus del Pcc) negli Stati Uniti ha raggiunto i 7,5 milioni: il doppio rispetto agli altri Paesi; e che gli Stati Uniti hanno più di 70 trattamenti, più di 80 studi clinici, e più di 30 studi in corso.

Quinta fake news: «Stasi sociale americana, recessione e disordini sociali crescenti»

Il video di Douyin, qui sotto si concentrano sullo stallo sociale e sulla disoccupazione di massa negli Stati Uniti, aggiungendo anche video di violenza e sconvolgimenti di tempi non epidemici per evidenziare i disordini sociali (questo si intende prima dei disordini e dei saccheggi a seguito della morte di George Floyd).

Screenshot da video su Douyin (TikTok cinese)
Screenshot da video su Douyin (TikTok cinese) compilati da Epoch Times, rivelano le fake news pro-regime cinese più diffuse sul social media; screenshot dall’8 maggio (The Epoch Times ,大纪元 )

Foto 1 (da sinistra a destra): 53 mila Mi piace. «La disoccupazione sale alle stelle a Los Angeles, negli Stati Uniti, colpita dalla nuova pandemia di coronavirus. I cittadini di Los Angeles si sono messi in lunghissima fila per reclamare il soccorso alimentare».

Foto 2: 452 mila Mi piace. «Recentemente, le strade di New York si sono riempite di grandi folle di persone con cartelli di protesta «anti-blocco» [chiusure per quarantena], che includevano super-sostenitori di Trump e teorici della cospirazione per una manifestazione di attivisti anti-vaccini».

Foto 3: 3,969 milioni di Mi piace. «Gli Stati Uniti sotto l’epidemia: lunghe code per le merci, ansia per l’epidemia, impennata delle vendite di armi e proiettili».

Foto 4: 68,74 milioni di like. «L’epidemia si è diffusa e cominciano a verificarsi episodi di vandalismo in alcune parti degli Stati Uniti».

La pandemia provocata del Covid-19 ha avuto un enorme impatto sull’economia globale e sui mezzi di sussistenza della popolazione; e gli Stati Uniti non fanno eccezione, con la loro economia in stallo e la crescente disoccupazione. Tuttavia, gli scenari di pestaggi di massa, saccheggi e disordini sociali propagati dal Pcc molto prima della morte di Floyd non erano la realtà degli Stati Uniti, ma solo false notizie del Pcc.

A differenza del regime dittatoriale di Pechino, il governo degli Stati Uniti ha introdotto quattro progetti di legge per il soccorso economico a fronte di un’epidemia che ha colpito duramente l’economia e i mezzi di sussistenza della popolazione, fornendo denaro reale e assistenza a persone e imprese.

Il 6 marzo, il presidente Trump ha firmato il «Coronavirus Preparedness and Response Supplemental Appropriations Act», che assegna circa 8 miliardi di dollari alle agenzie federali statunitensi per includere lo sviluppo di vaccini, la sorveglianza delle malattie e i prestiti per i disastri. Il disegno di legge è visto come la prima fase dell’assistenza d’emergenza in risposta all’epidemia.

Il 18 marzo, Trump ha firmato il «First New Coronavirus Emergency Act», che prevede ferie pagate d’emergenza e test gratuiti per i lavoratori. Il disegno di legge è visto come una seconda fase di assistenza in risposta all’epidemia.

Il 27 marzo, Trump ha firmato il «New Coronavirus Assistance, Relief, and Economic Security Act,» la terza fase del pacchetto di aiuti da 2 mila miliardi di dollari. Il governo ha distribuito 1.200 dollari a ogni contribuente statunitense colpito dall’epidemia.

Il disegno di legge prevede una sovvenzione governativa una tantum di 1.200 dollari ai contribuenti con un reddito annuo lordo rettificato inferiore a 75 mila dollari e 2.400 dollari alle coppie che presentano una dichiarazione dei redditi congiunta fino a 150 mila dollari e 500 dollari per figlio. Molte famiglie americane hanno ricevuto questo denaro.

Esso comprende anche lo stanziamento di 349 miliardi di dollari per aiutare le imprese disposte a mantenere il libro paga dei dipendenti (cioè i progetti Ppp), i cui fondi Ppp sono stati esauriti alla fine di aprile.

Il 24 aprile Trump ha firmato il «Paycheck Protection Program and Health Care Enhancement Act», il quarto disegno di legge sull’assistenza all’epidemia da 484 miliardi di dollari, per aggiungere il sostegno finanziario alle piccole imprese e al sistema sanitario per aiutare le persone colpite dall’epidemia.

Sesta fake news: «Trump chiama  il nuovo coronavirus “virus cinese” o “virus comunista cinese” per attaccare e offendere il popolo cinese»

Il presidente degli Usa è stato il primo a usare il termine «virus cinese» per riferirsi al nuovo coronavirus; così facendo ha preso di mira il Partito Comunista Cinese perché ha occultato l’espandersi del virus, ma non ha mai detto di essere contro il popolo cinese, né ha mai parlato in modo discriminatorio dell’etnia cinese. Anzi ha più volte affermato che le persone di tutti i Paesi, compresi i cinesi, sono vittime dell’insabbiamento dell’epidemia da parte del Partito Comunista Cinese.

I video su Douyin, invece, descrivono le affermazioni di Trump come attacchi ingiustificati alla Cina e alimentano il sentimento antiamericano, già ampiamente fomentato in altre circostanze dai media di Stato cinesi.

Douyin inoltre rafforza deliberatamente la video-propaganda della discriminazione nei confronti dei cinesi residenti negli Stati Uniti; racconta persino di attacchi violenti a persone fisiche di etnia cinese negli Usa, creando panico psicologico tra i sino-americani e confusione per la prevenzione e il controllo dell’epidemia negli Stati Uniti.

Screenshot da video su Douyin (TikTok cinese)
Screenshot da video su Douyin (TikTok cinese) compilati da Epoch Times, rivelano le fake news pro-regime cinese più diffuse sul social media; screenshot dall’8 maggio (The Epoch Times ,大纪元 )

Foto 1 e foto 2 (da sinistra a destra, stesso video): 51 milioni di Mi piace. «La promozione della definizione «virus cinese» da parte di Trump ha portato a una crescente discriminazione contro la Cina negli Stati Uniti e la polizia statunitense ha incoraggiato i cinesi a comprare le pistole americane per proteggersi dal caos».

Foto 3 e foto 4 (stesso video): 454 mila Mi piace. «C’è molta violenza verso le persone asiatiche! I negozi americani di armi per legittima difesa sono pieni di cinesi, uno scambio di sguardi, di sfida tra un asiatico e un uomo di colore è sfociato in una rissa».

Il seguito raccolto da tutti questi video mostra che moltissimi spettatori sono stati esposti alla propaganda e all’azione di ‘lavaggio del cervello’ di Douyin/TikTok; nella seconda parte di questo articolo si potrà vedere anche che la maggior parte degli spettatori ha creduto alle false informazioni diffuse da Douyin, e ha di conseguenza espresso giudizi di valore e preso scelte basate su queste false informazioni, che sono benefiche per il Partito Comunista Cinese e dannose per il mondo civilizzato. Douyin ha svolto un ruolo importante nell’aiutare il Partito Comunista Cinese nella sua guerra dell’informazione mirata a ‘fare giustizia’ e a ingannare il popolo.

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