Dopo l’intesa Trump-Putin, la Russia critica la Cina

Tra Cina e Russia vige da lungo tempo un’alleanza strategica. Ma in seguito all’incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente americano Donald Trump sembra che quest’alleanza si stia affievolendo.

Inaspettatamente, infatti, i media russi (che sono ancora fortemente legati all’apparato statale) hanno criticato apertamente la Cina su vari fronti.

Il 16 luglio Nezavisimaya Gazeta, un quotidiano russo, ha pubblicato un articolo intitolato Gli Usa offrono alla Russia di unirsi contro Iran e Cina, secondo il quale Trump avrebbe lasciato intendere di voler allearsi con la Russia nel contrasto alla minaccia commerciale e geopolitica cinese.

A Helsinki, Trump e Putin hanno avuto un primo colloquio faccia a faccia in mattinata, seguito da un più esteso incontro bilaterale. Al termine degli incontri i due capi di Stato hanno infine tenuto una conferenza stampa congiunta, durata circa 45 minuti.

Trump ha dichiarato che il confronto è stato «aperto, diretto e altamente produttivo».
«Sebbene le nostre relazioni diplomatiche non siano mai state in una condizione peggiore di quella odierna, le cose hanno iniziato a cambiare circa 4 ore fa». Putin ha riassunto così l’incontro: «La guerra fredda appartiene al passato».

A seguito del summit, nel giro di due giorni i media russi hanno evidenziato tre problematiche sociali che riguardano la Cina: il comportamento dei turisti cinesi in Russia, il traffico di droga e la corruzione del sistema ferroviario.

Li Hengqing, un analista indipendente con sede nel Maryland, sostiene che le critiche non siano state assolutamente casuali: «L’amicizia tra Putin e il regime cinese si basa sulla convenienza. Perciò, vedendo la possibilità di migliorare le relazioni con gli Usa, l’Europa e i Paesi della Nato, è naturale che Putin sia disposto a mettere da parte gli interessi che ha con la Cina».

IL COMPORTAMENTO DEI TURISTI CINESI

Il 18 luglio, il Siberian Times ha pubblicato un servizio sul comportamento scadente dei turisti cinesi che visitano Glass Bay, una spiaggia lungo la scogliera dell’Oceano Pacifico nella città di

Foto di Glass bay, la celebre spiaggia costituita da bottiglie di vodka rotte e ben levigate dal mare (TheSiberianTimes via Twitter)

Vladivostok. La spiaggia è celebre in quanto fino a 30 anni fa veniva utilizzata come discarica per bottiglie e contenitori di vetro; poi, con il tempo, i frammenti di vetro sono stati levigati dal mare, trasformando la spiaggia in uno splendido sito turistico.

Il servizio include il video di due turiste cinesi che raccolgono i pezzi di vetro e li mettono in delle buste di plastica. Il video, sottotitolato in inglese, spiega che, sebbene ci sia un cartello sulla spiaggia che proibisce ai turisti di raccogliere i frammenti di vetro, i turisti cinesi che arrivano con i pullman spesso vanno via con buste di plastica piene di questi ‘souvenir’.
Secondo il professor Pyotr Brovko dell’Università federale dell’Estremo Oriente, Glass Bay si trasformerà in una spiaggia normale entro 20 anni, se i visitatori continueranno a portare via i frammenti di vetro rimasti.

Il comportamento ‘incivile’ dei turisti cinesi è stato ampiamente documentato in molti Paesi, spingendo il regime cinese a redarre una lista nera, che vieta ai cittadini che si sono già distinti per il loro comportamento rozzo, di viaggiare all’estero.

IL TRAFFICO DI DROGA

Soltanto un giorno dopo, il 19 luglio, secondo Radio Free Asia il Dipartimento antidroga russo avrebbe affermato che il 90 percento delle droghe illegali sequestrate in Russia provengono dalla Cina. Il rapporto spiega che ingenti quantità di droga entrano in Russia camuffate come olio da cottura prodotto in Cina, spezie o altri generi alimentari. In aggiunta, il 30 marzo, due cittadini cinesi sono stati giudicati colpevoli dal tribunale di Mosca per aver contrabbandato droghe sintetiche in Russia, e condannati rispettivamente a 10 e a 17 anni di carcere, oltre che multati per circa 12 mila euro.

LA CORRUZIONE DELL’APPARATO FERROVIARIO CINESE

Ivan Zuenko, un ricercatore del Centro Studi per Asia e Pacifico dell’Accademia Russa delle Scienze, ha scritto in un articolo pubblicato il 19 luglio sulla rivista russa Profile che il progetto sino-russo per la costruzione di una linea ferroviaria ad alta velocità tra Mosca e Kazan, non è mai decollato.

Il progetto fa parte dell’ambiziosa Nuova via della seta, e inizialmente doveva essere completato prima che la Russia ospitasse il Mondiale di Calcio 2018. Il premier cinese Li Keqiang aveva firmato un accordo di cooperazione per il progetto mentre si trovava in Russia a ottobre del 2014. La Russia avrebbe sborsato 6.5 miliardi di dollari, mentre la controparte cinese 13.5 miliardi di dollari.

L’articolo è scettico circa gli effettivi benefici economici che porterebbe una ferrovia costruita a un prezzo cosi alto. A questo proposito cita la situazione dello Sri Lanka, dove la Cina ha costruito un grande porto a Hambantota e un aeroporto a Mattala: come risultato, lo Sri Lanka si è trovato a dover spendere il 95,4 percento del budget nazionale per ripagare i debiti elargiti dalla Cina, non riuscendo comunque ad estinguerli. E anche questi progetti erano parte della Nuova via della seta.
Alla fine a dicembre del 2017 lo Sri Lanka è stato quindi costretto a dare in concessione alla Cina il porto di Hambantota per 99 anni, per estinguere il debito di 6 miliardi che aveva contratto.

In ultimo l’articolo sottolinea che il settore ferroviario cinese è uno dei più corrotti dell’intero Paese. L’ex ministro delle ferrovie cinese, Liu Zhijun, è stato infatti condannato a morte, con la sospensione della pena, per corruzione. Secondo i media di Hong Kong avrebbe usato i fondi ministeriali come fossero il suo portafoglio personale, appropriandosi di miliardi di yuan.

Li ha affermato: «Dal 2016 l’apparato ferroviario cinese ha registrato un passivo annuo di circa 470 miliardi di yuan (69 miliardi di dollari). Per i funzionari cinesi i progetti ferroviari rappresentano un ottima opportunità per fare carriera e arricchirsi».

Articolo inglese: In Sign of Alliances Turning, Russian Media Openly Criticizes China After Trump–Putin Summit

 
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