Documenti esclusivi: già a settembre 2019 i primi malati di Covid in Cina?

I documenti interni del Pcc mostrano che alcuni pazienti a Wuhan avevano i sintomi del virus già a settembre 2019, ma le autorità non l'hanno rivelato al mondo

Di Eva Fu

Il Covid-19 nato mesi prima di quanto si crede? Una serie di documenti trapelati mostra che in Cina, già alcuni mesi prima dell’annuncio ufficiale, vi erano pazienti ricoverati con sintomi simili a quelli del Covid-19. Ciò porta a chiedersi quando il virus del Pcc abbia realmente iniziato a diffondersi a Wuhan, l’epicentro dell’epidemia cinese.

Osservando i dati ospedalieri ottenuti da una fonte attendibile che ha accesso a documenti governativi, si evince che già a settembre 2019 almeno un paziente con sintomi simili a quelli del Covid-19 era stato preso in cura, e il mese dopo sono state ricoverate in ospedale decine di persone con sintomi simili.

Gli ospedali di Wuhan hanno anche riportato diversi decessi nell’ottobre 2019 a causa di polmoniti gravi, infezioni polmonari e altre complicazioni simili a quelle provocate dal virus del Pcc, meglio noto come nuovo coronavirus.

La commissione sanitaria della città ha annunciato pubblicamente lo scoppio di una nuova forma di polmonite solo il 31 dicembre 2019, dopo che alcuni post dei medici informatori erano diventati diventati virali sui social network.

In una lettera del 19 febbraio ottenuta da Epoch Times, si legge che una squadra investigativa nazionale istituita dal governo per risalire ai primi casi della malattia, ha chiesto alle autorità locali i dati, dal primo ottobre al 10 dicembre 2019, di tutte le istituzioni mediche di Wuhan. Tra i dati richiesti c’erano le informazioni sui pazienti che avevano visitato cliniche per la cura della febbre nelle vicinanze del mercato del pesce di Huanan, il mercato umido che i funzionari avevano inizialmente identificato come primo focolaio, oltre ai dettagli dei primi 10 casi sospetti presso ciascuna agenzia medica di livello due o superiore (il livello tre è il più alto) e il numero di morti per polmonite con sintomi simili a Covid-19.

Secondo la lettera, nove tra gli ospedali con il maggior numero di pazienti Covid-19 della città, andavano considerati come la chiave dell’indagine. Epoch Times ha avuto accesso a una parte dei documenti dell’inchiesta, riguardante 11 ospedali.

Nonostante i dati raccolti, il 26 febbraio la task force per il controllo delle epidemie di Wuhan ha comunicato ai media che il primo paziente documentato era una persona di nome Chen, ammalatosi l’8 dicembre 2019. Tuttavia non sappiamo se le autorità abbiano condotto indagini sui primi casi, prima di febbraio.

Ad alcuni critici, l’indagine è apparsa piuttosto ristretta e arrivata troppo tardi. Sean Lin, ex direttore del laboratorio del ramo malattie virali presso il Walter Reed Army Institute of Research, ha ritenuto «ridicolo» il ritardo delle indagini: «Perché una malattia respiratoria così imponente si è manifestata nell’area, come mai non hanno rintracciato tutti gli altri ospedali? Questo doveva essere fatto molto tempo fa».

Uno screenshot di un documento trapelato che mostra i dettagli sui pazienti che sono morti per sintomi simili a Covid, all’Ospedale di Medicina Tradizionale Cinese di Wuhan, provincia dell’ Hubei, Cina, il 21 febbraio , 2020. Parte delle informazioni viene oscurata da Epoch Times per proteggere la privacy dei pazienti (Fornito a Epoch Times)

Pazienti sospetti

I dati ottenuti mostrano nove decessi dovuti a condizioni simili a Covid-19 in tre ospedali.

Cinque erano pazienti con polmonite grave deceduti tra novembre e dicembre 2019 presso l’ospedale n. 6 di Wuhan, uno degli ospedali citati nella lettera di richiesta. L’ospedale di medicina tradizionale cinese di Wuhan, un ospedale terziario (cioè specialistico), ha registrato tre morti a ottobre. L’ospedale n. 8 di Wuhan ha registrato una morte.

Altro screenshot che mostra i dettagli di pazienti con sintomi simili a Covid presso l’ospedale Wuhan Puren Jiangan, il 21 febbraio 2020. Parte delle informazioni sono oscurate per proteggere la privacy dei pazienti. (Fornito a Epoch Times)

Si nota anche come, a seguito dei primi sintomi, i pazienti siano morti entro un periodo che va da alcuni giorni a circa quattro settimane.

Ad esempio l’ottantaduenne Xu Zhenqian era stato ricoverato all’ospedale n. 6 di Wuhan dopo aver manifestato i sintomi il primo ottobre 2019, inclusi attacchi di tosse con catarro bianco e senza una causa apparente: un segno d’infezione respiratoria. Il paziente era stato poi trasferito a un’altra struttura poco prima della sua morte, avvenuta il 3 novembre.

Anche altri tre pazienti nello stesso ospedale hanno mostrato difficoltà respiratorie prima di morire. Le loro Tac mostravano macchie nei polmoni, che corrispondono alle lesioni provocate dal Covid-19 su alcuni pazienti.

I documenti hanno anche identificato la presenza di altri 40 sospetti pazienti Covid-19 in otto ospedali, il primo dei quali è stato il sessantasettenne Xiao Niangui, che aveva iniziato a manifestare sintomi il 25 settembre 2019 ed era stato ricoverato presso l’Ospedale Wuhan Puren Jiang’an.

Altro screenshot che mostra i dettagli di un paziente con sintomi simili a Covid presso l’ospedale n. 6 di Wuhan, il 21 febbraio 2020. Parte delle informazioni sono oscurate per proteggere la privacy dei pazienti. (Fornito a Epoch Times)

A marzo, i funzionari locali avevano comunicato che Wuhan aveva 205 strutture sanitarie a livello di comunità e municipalità, e 66 ospedali designati per il trattamento dei pazienti Covid-19.

La mancanza di trasparenza della Cina è stata pesantemente criticata dai funzionari governativi di altri Paesi, poiché il Pcc ha costantemente rifiutato di consentire agli esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), di studiare l’epidemia nel Paese. Il 12 febbraio, anche un funzionario dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie aveva affermato di non aver potuto ancora accedere ai «dati diretti» sull’epidemia e che sperava «di venire invitati a farlo».

In un’intervista ai media rilasciata il primo maggio, un rappresentante dell’Oms in Cina ha anche affermato che la Cina aveva escluso gli esperti dell’organizzazione dall’indagine sul virus del Paese.

 

Articolo in inglese: Exclusive: China Had COVID-Like Patients Months Before Official Timeline

 
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