Disney presa di mira in Turchia per la «propaganda» pro-Lgbtq

Di Adam Morrow

Con il servizio di streaming Disney+ che si prepara al lancio in 42 Paesi, la controversia sulla Walt Disney Company sembra essersi amplificata.

In Turchia, dove il servizio inizierà a essere trasmesso il 14 giugno, alcuni critici affermano che i contenuti Disney costituiscono un «attacco» alla cultura e ai valori tradizionali, data la crescente enfasi sui temi di lesbiche, gay, bisessuali, transgender e queer (LgbtQ).

«Ci opponiamo a questa propaganda [pro-Lgbtq, ndr], che fa guerra alla nostra nazione e ai bambini», ha dichiarato Dilek Çınar, capo dell’Unione della gioventù turca con sede a Istanbul. «Disney+ cerca di avvelenare le menti dei giovani turchi con questo contenuto».

Molti genitori turchi esprimono anche riserve su ciò che percepiscono come dei contenuti inappropriati per il pubblico giovane: «Mio marito ed io non vogliamo che nostro figlio di 4 anni venga esposto a film e programmi Tv che contengono idee sessuali o [Lgbtq, ndr]», ha commentato Betul Alver, 30 anni. «Siamo profondamente preoccupati per Disney+ ed esortiamo le autorità a vietarne la trasmissione in Turchia».

Messaggi non così sottili

Lo scorso dicembre, il Consiglio supremo per la radio e la televisione della Turchia ha concesso a Disney+ una licenza per trasmettere i suoi contenuti a livello nazionale per dieci anni. L’Unione della gioventù turca, che conta più di 80 mila membri, ha risposto organizzando una campagna online per sensibilizzare sulla questione e fare pressioni sul consiglio affinché revochi la sua decisione: «È molto importante che i genitori abbiano questa consapevolezza per garantire che i nostri figli siano protetti», ha affermato la Çınar. «Ci opponiamo anche ad altre piattaforme mediatiche, come Netflix, che diffondono propaganda simile».

Quando le è stato chiesto di citare esempi specifici di temi Lgbtq nei contenuti Disney, Çınar ha indicato diverse recenti produzioni Disney, tra cui Gravity Falls, Onward, 9-1-1: Lone Star e Owl House. Le affermazioni della Çınar non sono certo una teoria del complotto: il creatore di Gravity Falls, Alex Hirsch, ha confermato la relazione omosessuale nella sua serie di commedie animate. Allo stesso tempo, Onward è stato acclamato dai media occidentali al momento della sua uscita nel 2020 per aver introdotto il «primo personaggio apertamente Lgbtq» della Disney.

Secondo Alver, molti genitori in Turchia «sono consapevoli che queste multinazionali dei media utilizzano messaggi sottili per promuovere ideologie aliene a spettatori giovani e impressionabili». Chiediamo che tutte le piattaforme mediatiche che si rivolgono ai bambini siano «monitorate da vicino», ha affermato: «Non consideriamo questo come una restrizione alle nostre libertà; piuttosto, si tratta di proteggere i nostri figli, il nostro futuro».

Il 23 aprile, Giornata nazionale dei bambini in Turchia, l’Unione della gioventù turca ha tenuto una manifestazione ad Ankara, la capitale della nazione, per protestare contro la percepita «propaganda» Lgbtq su piattaforme mediatiche popolari come Disney, Netflix e YouTube. All’evento hanno partecipato centinaia di studenti delle scuole superiori di tutto il Paese. I partecipanti hanno sollevato striscioni con la scritta: «Netflix e Disney+, non ingoieremo mai il tuo veleno!» e «Non siamo la ‘Generazione Z’! Siamo giovani turchi!»

Secondo la Çınar, i leader dell’Unione dei giovani si sono incontrati con i funzionari del Consiglio per la radio e la televisione per discutere le loro preoccupazioni. Quando le è stato chiesto se nutrisse speranze che il consiglio potesse revocare la sua decisione sul lancio di Disney+, ha affermato: «Le preoccupazioni del Consiglio coincidono con le nostre».

Il Consiglio per la Radio e la Televisione non ha risposto alle ripetute richieste di commento di Epoch Times.

L’Unione della gioventù turca non è stata la sola a esprimere obiezioni all’imminente lancio del servizio di streaming. L’Associazione delle Donne della Repubblica con sede ad Ankara, che sostiene la conservazione della cultura e dei principi fondanti turchi, ha anch’essa affermato che la promozione da parte della Disney dei temi Lgbtq rappresenta «un attacco ideologico al nostro Paese e alla nostra gente».

La globalizzazione e i suoi malcontenti

La Walt Disney Company, con sede in California, da parte sua non ha nascosto le proprie posizioni in merito all’«identità di genere» e ad altre questioni relative alla Lgbtq. In una riunione Zoom a livello aziendale a marzo, Karey Burke, presidente dell’intrattenimento generale della Disney, ha chiesto di aumentare notevolmente il numero di personaggi Lgbtq nei contenuti Disney.

L’Unione della gioventù turca ha rapidamente ripubblicato il video, con i sottotitoli in turco.

Secondo quanto riferito, l’incontro Zoom si è tenuto sotto la rubrica dell’iniziativa «Reimagine Tomorrow» della Disney, che, secondo il suo sito Web, «si basa sull’impegno di lunga data della Disney per la diversità, l’equità e l’inclusione». Ma secondo la Associazione delle Donne della Repubblica, frasi nobili come queste servono semplicemente a mascherare il loro programma d’intenti: «La promozione di questa ideologia [pro-Lgbtq, ndr] non ha nulla a che fare con ‘libertà’ o ‘diritti umani’. Si tratta di ridurre le persone a schiave senza cervello del sistema alienandole da se stesse e dai loro valori».

Nonostante i continui sforzi della Turchia per entrare nell’Unione Europea, molti turchi, indipendentemente dall’orientamento politico, guardano con sospetto a quella che considerano la «decadenza» dell’Occidente: «Questa corruzione [dei valori tradizionali, ndr] è già iniziata negli Stati Uniti e nelle società occidentali», ha commentato la Çınar. «E quella corruzione viene esportata e imposta al resto del mondo sotto la bandiera della globalizzazione».

La Çınar ha aggiunto che negli ultimi anni si è assistito a una «reazione crescente» contro la globalizzazione e le sue ideologie, in particolare quelle relative all’orientamento sessuale e all’identità di genere.

Il disegno di legge sui diritti dei genitori nell’istruzione della Florida, approvato di recente, a cui la Disney si è apertamente opposta, vieta agli insegnanti di discutere di tali argomenti con i giovani studenti. Il disegno di legge «è solo un esempio di questa reazione», ha affermato. «È inevitabile che ci sarà resistenza a questa corruzione, anche nei luoghi da cui ha origine».

 

Articolo in inglese: Disney Comes Under Fire in Turkey for Perceived Pro-LGBTQ ‘Propaganda’

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