Diplomatico russo paventa uno scenario apocalittico per la penisola coreana

Mentre per gli Stati Uniti «la guerra con la Corea del Nord è più vicina», un diplomatico russo richiama l’attenzione del mondo intero sullo scenario «apocalittico» che sta sconvolgendo gli equilibri della penisola coreana, a causa della crescente tensione tra la Corea del Nord e gli altri Paesi dell’Estremo Oriente.

«Uno scenario di sviluppo apocalittico della situazione nella penisola coreana è reale e noi non possiamo chiudere gli occhi» ha dichiarato infatti lunedì 27 novembre il ministro degli Esteri russo Igor Morgulov, in visita a Seoul, e che spera che «il buon senso, il pragmatismo e l’istinto di conservazione prevarranno sugli aspetti negativi di questo scenario».

Le tensioni sono aumentate da quando la Corea del Nord cerca attivamente di sviluppare un’arma nucleare a lungo raggio in grado di colpire gli Stati Uniti. Il 3 settembre, la Corea del nord ha annunciato il successo del test sulla bomba all’idrogeno, e dall’inizio di quest’anno ha ripetutamente lanciato missili-test che hanno attraversato lo spazio aereo giapponese.

«Abbiamo riferito alla Corea del Nord molte volte che per noi, il loro status di potenza nucleare è inaccettabile» ha anche aggiunto il diplomatico russo, «andremo avanti con questo sforzo nei confronti della Corea del Nord, e faremo sempre presente la nostra posizione».

L’amministrazione Trump, d’altra parte, ha fatto appello alla vicina Cina perché si opponga al programma nucleare di Pyongyang. In settembre, la Cina ha appoggiato le sanzioni delle Nazioni Unite contro il vicino Stato-canaglia, e sembra che sanzioni stiano funzionando.

All’inizio di quest’anno, Trump ha irriso Kim Jong Un definendolo «uomo razzo» (un gioco di parole con una vecchia canzone di Elton John, rocket man) per via dei suoi test missilistici, e ha minacciato «fuoco e fiamme».

«Gli Stati Uniti hanno grande forza e pazienza. Ma se saremo costretti a difenderci o difendere i nostri alleati non avremo altra scelta che distruggere completamente la Corea del Nord» ha dichiarato Trump lo scorso settembre alle Nazioni Unite e concludendo: «L’uomo razzo ha iniziato una missione suicida per se stesso e per il suo regime».

Test balistici a Gangwon-do, Corea del Sud, il 31 agosto 2017 (Handout/South Korean Defense Ministry via Getty Images).

Inoltre, poco dopo l’intervento di Trump alle Nazioni Unite, l’ufficio del presidente sudcoreano Moon Jae-in, ha dichiarato: «Lo consideriamo come una presa di posizione ferma e specifica che va nella direzione del mantenimento della pace e della sicurezza che la comunità internazionale e le Nazioni Unite devono affrontare».

Il dittatore nordcoreano Kim Jong Un visita una fabbrica il 16 marzo in un luogo sconosciuto. (STR / AFP / Getty Images)

Il Giappone, alleato degli Stati Uniti che Pyongyang spesso minaccia di distruggere, ha preso una posizione forte sulla Corea del Nord, premendo per aumentare le sanzioni e le pressioni. A metà settembre, infatti, il capo di Gabinetto giapponese Yoshihide Suga ha dichiarato: «Apprezziamo molto l’approccio del presidente Trump per  cambiare la posizione politica della Corea del Nord, denuclearizzando il Paese e appellandosi la comunità internazionale, incluse Cina e Russia, affinché vi sia cooperazione nell’intensificare  la pressione nella Corea del Nord».

 

 

Articolo in inglese: Russian Diplomat Warns of ‘Apocalyptic’ Scenario on Korean Peninsula

Traduzione di Lucia Puorro

 
Articoli correlati