Dietro la truffa dei dati sulla crescita economica cinese

Di Cheng Xiaonong

L’autore dell’articolo, Cheng Xiaonong, è uno studioso di politica ed economia cinese con sede nel New Jersey. Cheng è stato un ricercatore politico e assistente dell’ex leader del Partito Comunista Cinese Zhao Ziyang, ed è stato anche caporedattore di Modern China Studies.

 

La Cina ha registrato una crescita economica del 18,3% nel primo trimestre del 2021, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo i dati diffusi dall’Ufficio Nazionale per le Statistiche cinese (Uns) il 16 aprile.

Quindi, il 27 aprile, l’Uns ha annunciato che le imprese industriali al di sopra di certe dimensioni designate avevano ottenuto un aumento di 1,4 volte dei profitti nel primo trimestre. I media statali cinesi hanno ripetutamente propagandato che l’economia cinese si è completamente ripresa dalla crisi causata dalla pandemia, diventando un leader mondiale nella ripresa economica e nella prosperità.

Se si leggono le notizie cinesi a un livello superficiale, le loro affermazioni sembrano essere veritiere. Tuttavia, poche persone comprendono come il Partito Comunista Cinese (Pcc) manipola i suoi dati statistici.

L’indice di Keqiang

I dati sulla crescita economica diffusi dal regime cinese sono solitamente tra i migliori al mondo. Nei Paesi e nelle organizzazioni internazionali in cui il Pcc ha un’influenza relativamente forte, tra cui la Banca mondiale, il Fondo monetario internazionale e l’Organizzazione mondiale del commercio, gli eccezionali dati sulla crescita economica della Cina sono accettati senza alcun dubbio. Lo stesso vale per gli studiosi che sono inclini a lodare i successi del Pcc.

Tuttavia, anche se la maggior parte delle persone che hanno discernimento dubitano spesso delle cifre del Pcc, non hanno comunque capito come dedurre dati affidabili sull’economia cinese.

Si può imparare dal premier cinese Li Keqiang, che nel 2004-2007 era stato capo del Partito nella provincia dello Liaoning. In quel momento ha cercato di utilizzare indicatori economici meno influenzati da quelli politici, come il consumo di elettricità, il volume del trasporto ferroviario e i prestiti bancari, per valutare l’economia della provincia. A quel tempo, questi indicatori erano chiamati «Indice Keqiang» dai media cinesi e ricevevano una notevole attenzione nelle notizie economiche internazionali e nazionali. L’attenzione dedicata allo stesso «Indice di Keqiang» mostra che i dati sulla crescita economica della Cina riportati ufficialmente non sono affidabili: un fatto che sia le autorità centrali che quelle locali conoscono molto bene. All’epoca, il livello più alto del Pcc non criticava questo indice, poiché sapeva che era basato su un ragionamento assennato.

L’«indice Keqiang» non utilizza i dati sulla crescita del Pil per valutare la situazione economica. Naturalmente, questo è dovuto al fatto che spesso, quando i funzionari cinesi producono le statistiche sul Pil, esagerano. Tuttavia, anche questo indice presenta alcuni problemi in termini di affidabilità.

Il premier cinese Li Keqiang tiene un discorso durante l’apertura della Conferenza annuale 2019 del Boao Forum for Asia (Bfa) a Boao, nella provincia dell’Hainan, il 28 marzo 2019. (Str/Afp/Getty Images)

Ad esempio, molti anni fa, l’autore di questo articolo ha scoperto che il Ministero delle risorse idriche e dell’energia elettrica distorceva i dati sulle ore di utilizzo delle apparecchiature per l’energia termica, poiché cercava di ottenere maggiori finanziamenti per aggiornare le proprie apparecchiature. Il Ministero aveva infatti commesso un errore evidente nel calcolo delle ore di utilizzo: nel dicembre 1986 venivano 32 giorni! Avendo poi sollevato questo problema in una riunione di analisi economica ospitata dalla Commissione statale per la pianificazione e l’Ufficio nazionale di statistica, le autorità hanno successivamente ammesso che il sottoscritto aveva ragione.

Dopo che Li ha scalato i ranghi per diventare un membro del Comitato Permanente del Politburo del Pcc, il suo «Indice Keqiang» è stato scartato, poiché avrebbe costituito un motivo di imbarazzo per l’Uns.

In effetti, al fine di formulare giudizi aziendali fondati, molte grandi banche di investimento in Occidente spesso sviluppano i propri metodi di stima per valutare la reale situazione della crescita economica della cinese. Ad esempio, la giapponese Nomura Securities Co., Ltd. ha creato un database esclusivo che parte dagli anni ’90. Il sottoscritto ha comunicato personalmente con i ricercatori dell’azienda a Pechino nel 1987. A quel tempo, ho scoperto che la loro analisi dell’economia cinese era unica e sistematica, e spesso si concentrava su dettagli a cui gli studiosi cinesi non prestavano attenzione. Tuttavia, non vogliono rivelare questi metodi e quindi le loro stime potrebbero non essere affidabili al 100%.

Dietro la crescita economica «positiva» della Cina

I dati ufficiali sulla crescita economica della Cina hanno una caratteristica unica che non può essere trovata in nessun’altra parte del mondo; cioè, questi dati mostrano sempre una «crescita positiva», indipendentemente dal fatto che la situazione economica reale sia buona o cattiva. Questo perché i dati ufficiali non sono un riflesso accurato dell’economia, ma uno strumento per soddisfare le esigenze politiche. Come parte della propaganda del Pcc, i dati economici devono sempre soddisfare l’obiettivo di crescita dichiarato da esso stesso.

In tali circostanze, se la crescita economica effettiva non raggiunge la direzione e l’obiettivo fissati dai funzionari di alto livello del Pcc, l’Ufficio Nazionale di Statistica deve cercare di utilizzare trucchi statistici per correggere i dati fino a quando non produce qualcosa che soddisfi le esigenze di propaganda del Pcc.

Inoltre, ci sono alcuni esperti che, comprendendo quanto siano fuorvianti le statistiche cinesi, cercano di dedurre la verità partendo da altri dati rilevanti. Tuttavia, il Pcc ne è consapevole e quindi nasconde sempre parte delle sue statistiche economiche a livello macro, trattandole come «segreti di Stato», rendendo così quasi impossibile per gli estranei capire quali trucchi hanno giocato i dipartimenti statistici.

In questo senso, il Dipartimento di Statistica cinese non è un dipartimento che si occupa semplicemente di dati di sondaggi. Al contrario, funge da «portavoce» che coopera con la propaganda economica del Pcc, e i dati statistici che produce devono collaborare al soddisfacimento delle esigenze politiche delle autorità.

Pertanto, nessuno dei vertici della leadership del Pcc, incluso Li Keqiang, ha mai tentato di impedire all’Uns di giocare questi scherzi. Di conseguenza, l’economia cinese è sempre «su una strada veloce di crescita».

In particolare, ci sono alcuni indicatori economici che rimangono sostanzialmente statici, indipendentemente dal deterioramento dell’economia. Un esempio calzante è il tasso di disoccupazione, in quanto è considerato un indicatore politico che riflette il successo o il fallimento della gestione economica del Pcc. L’Uns non oserà pubblicizzare il vero tasso di disoccupazione cinese, quindi questo indice è rimasto una «costante matematica» statica anno dopo anno.

Smascherare i trucchi del Pcc

Il tasso di crescita economica della Cina è diventato in realtà un gioco di numeri dell’Uns. E se non si capiscono i trucchi del Pcc, non si sarà in grado di capire i risultati statistici e la verità sull’economia cinese.

I lavoratori migranti e i loro parenti aspettano il treno per Shenzhen alla stazione di Yichang East a Yichang, nella provincia dell’Hubei, il 23 marzo 2020. (Str/Afp via Getty Immagini)

Ci sono almeno tre tipi di trucchi nella produzione delle statistiche industriali cinesi: 1) contare le grandi aziende escludendo quelle piccole; 2) contare le società redditizie escludendo quelle non redditizie o che operano in perdita; e 3) contare dati esagerati.

Contare le grandi aziende escludendo le piccole: nei dati sono inclusi solo gli indicatori di performance delle grandi aziende. Gli alti e bassi economici si riflettono prima nelle piccole e medie imprese, mentre le grandi imprese sono relativamente più resistenti. Inoltre, tutte le imprese monopolistiche sono di grandi dimensioni e sono pienamente supportate dalle banche. Di conseguenza, sono meno soggette all’impatto di una recessione economica.

Quando è stata parafrasata la dichiarazione dell’Uns nel primo paragrafo di questo articolo, si è detto che i funzionari dell’Uns hanno parlato di «imprese industriali al di sopra di certe dimensioni designate»: questo descrive le grandi aziende.

Inoltre, la «dimensione designata» è stata aggiornata nel tempo. Tra il 1998 e il 2006, per «dimensioni superiori alla designazione» si intendevano tutte le imprese statali e non statali con un profitto annuo di oltre 5 milioni di yuan (circa 650 mila euro). Tra il 2007 e il 2010 è stato adeguato alle imprese industriali con un profitto annuo di oltre 5 milioni di yuan (circa 650 mila euro), concentrandosi quindi solo sulle imprese industriali ed escludendo altri tipi di società. Dal 2011, l’ambito è stato cambiato in imprese industriali con un profitto annuo di oltre 20 milioni di yuan (circa 2 milioni e 600 mila euro). Il motivo del continuo «aggiornamento» è quello di escludere dalle statistiche le piccole e medie imprese, in quanto influenzerebbero il tasso di «crescita» dell’economia cinese.

Contare le società redditizie, escludendo quelle non redditizie: i dati statistici includono solo le società con buone prestazioni. L’Uns non ha solo fissato lo standard per la «dimensione designata», ma ha anche stabilito il proprio «elenco delle imprese». Solo le società elencate in questa lista saranno infatti incluse nel calcolo della «crescita» economica della Cina.

lavoratori stanno fuori dal cantiere del nuovo aeroporto internazionale di Pechino Daxing, a Pechino, il primo marzo 2019. (Greg Baker/Afp/Getty Images)

Inoltre, questa lista viene aggiornata costantemente. Se un’azienda è in declino ed è scesa al di sotto della «dimensione designata», verrà rimossa dalla lista insieme ai registri relativi alle prestazioni dell’azienda nell’anno precedente. Quindi, nel calcolo del nuovo anno le società che hanno subito perdite significative e fallimenti non verranno conteggiate e l’economia cinese sembrerà godere di una «crescita positiva».

Contare dati esagerati: il valore aggiunto industriale e gli aumenti di profitto causati dall’inflazione sono inclusi nei dati per riflettere la cosiddetta «crescita» economica. E il reddito delle imprese è sempre calcolato in base ai prezzi correnti. L’Uns ha affermato che esclude il fattore prezzo nel calcolo della crescita economica e calcola solo il tasso di crescita in base a «prezzi costanti». Tecnicamente, l’ufficio dovrebbe pubblicizzare l’indice dei prezzi e il valore aggiunto industriale quando riporta i suoi dati, ma questi due dati chiave sono sempre trattati come «segreti di Stato».

Comprendere i dati sulla crescita economica della Cina

I tre metodi di cui sopra sono in realtà segreti di Pulcinella in Cina. L’Ufficio nazionale di statistica ha persino affermato chiaramente sul suo sito web ufficiale, nella sezione «conoscenza statistica», che questi sono i metodi che usano per analizzare i dati economici, riferendosi ad essi come «nell’ambito delle statistiche». I funzionari dell’ufficio stanno sostanzialmente dicendo che sono trasparenti e che non dovrebbero essere incolpati per i loro report gonfiati sull’economia cinese.

Farò un esempio citando il report sulle statistiche dell’ufficio pubblicato il 16 aprile, che affermava che a marzo «il valore aggiunto delle imprese industriali al di sopra delle dimensioni designate è aumentato del 14,1 per cento».

Il report aveva una nota a piè di pagina che forniva una spiegazione sulla «portata delle statistiche». Diceva: «Questo tasso di crescita si riferisce alle imprese industriali con un profitto annuo di 20 milioni di yuan (2,6 milioni di euro) e oltre; poiché l’elenco delle imprese industriali al di sopra delle dimensioni designate cambia ogni anno […] c’è una differenza di calibro rispetto ai dati pubblicati lo scorso anno. I motivi principali sono: ogni anno, alcune aziende raggiungono la soglia e vengono incluse nel nostro database dei sondaggi, mentre altre vengono rimosse dal database dei sondaggi a causa della loro ridotta dimensione aziendale […] ci sono anche altri cambiamenti come imprese di nuova costituzione, fallite, revocate, il che avrà un effetto sul nostro risultato statistico finale».

La maggior parte dei lettori nota solo la frase nel titolo del report, «il valore aggiunto delle imprese industriali […] è aumentato del 14,1 percento», ma pochissime persone leggono le note. Anche se ne prendessero atto, potrebbero non comprenderne le implicazioni. Il fatto che l’Ufficio nazionale di statistica del Pcc abbia utilizzato questo metodo semitrasparente ci dice che non ha senso confrontare i suoi attuali dati di crescita economica con quelli dell’anno precedente, perché ha giocato lo scherzetto di contare solo aziende importanti e redditizie. Anche il «tasso di crescita» che presenta è privo di significato e non può essere considerato attendibile, poiché il confronto non viene effettuato sullo stesso database delle imprese.

Allora come dovremmo guardare i dati sulla crescita economica della Cina? Questo è un argomento di ricerca economica e statistica avanzata.

Mi sono laureato in statistica al college e durante la mia carriera dopo la laurea ho studiato a lungo le statistiche in stile cinese, accumulando alcune esperienze che vale la pena condividere.

Innanzitutto, dobbiamo analizzare il più possibile i dati non ufficiali. In secondo luogo, per ogni set di dati, dobbiamo comprendere i loro cosiddetti «cambiamenti nell’ambito statistico» e capire quali effetti hanno questi cambiamenti sull’analisi dei dati. Terzo, dovremmo esaminare i dati e gli indici economici che di solito non vengono utilizzati dalle agenzie statistiche del Pcc per vantarsi dei risultati economici del Paese.

Nei Paesi comunisti anche i dati statistici vengono distorti e trasformati in strumenti di propaganda per lodare le autorità. Quanto a chi si fida dei dati statistici del Partito Comunista, direi che ci deve essere qualcos’altro dietro la loro ingenuità.

 

Le opinioni espresse in quest’articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times.

Articolo in inglese: Behind China’s Economic Growth Data: Exposing Beijing’s Tricks

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