Dieci mummie conservate straordinariamente in diversi luoghi del mondo

In ogni continente sono state ritrovate mummie di esseri umani e di animali, sia come risultato della conservazione naturale attraverso condizioni climatiche uniche, sia come cadaveri volutamente conservati per scopi religiosi o culturali. Oltre alle ben note mummie dell’Antico Egitto, la mummificazione intenzionale era una caratteristica di diverse culture antiche nelle aree del Sud America e dell’Asia, come pure in numerose altre. Di seguito vi presentiamo dieci casi unici di mummie ritrovate in differenti luoghi del mondo.

LE MUMMIE DI QILAKITSOQ – GROENLANDIA

Il suo piccolo viso guarda ancora verso l’alto, come se attendesse eternamente sua madre. Dal momento in cui è stato scoperto, il piccolo bambino inuit ha catturato i cuori della gente con la sua fotografia sbattuta sulle riviste e nei notiziari di tutto il mondo. Inizialmente, al momento del ritrovamento fu creduto una bambola, ma venne presto scoperto che in realtà era il corpo di un bambino di sei mesi. È stato sepolto vivo assieme alla madre già morta – presumibilmente perché non c’era nessuno che si prendesse cura di lui. Il piccolo bambino inuit è stato trovato insieme ad un altro bambino di due anni e a sei donne di varie età all’interno di due tombe distinte protette da una roccia che sovrastava una caverna poco profonda. I corpi sono stati mummificati naturalmente dalle temperature sotto zero e dei venti asciutti e disidratanti, e questo ha fornito una notevole opportunità per conoscere il popolo inuit della Groenlandia di mezzo millennio fa, rappresentano le più antiche spoglie conservate ritrovate in quel luogo.

L’UOMO DI TOLLUND – DANIMARCA

L’uomo di Tollund è il corpo di un uomo, mummificato in maniera naturale, che ha vissuto nel corso del quarto secolo a.C., durante il periodo definito in Scandinavia come l’Età del Ferro preromana. È stato impiccato come un sacrificio agli Dei e posto in una torbiera dov’è rimasto conservato per più di due millenni. Il volto dell’uomo di Tollund si è conservato così com’era il giorno della sua morte. L’espressione del suo viso è calma e tranquilla, come se fosse un uomo addormentato.

LA SIGNORA DI DAI – CINA

Quando si parla di conservazione del corpo e delle mummie le persone di tutto il mondo pensano all’Egitto e ai corpi mummificati dei faraoni, come Tutankhamon. Ma quanti sanno che i corpi mummificati meglio conservati di tutto il mondo in realtà provengono dalla Cina? La signora di Dai, conosciuta anche come ‘la mummia diva’, è una mummia di 2.100 anni fa proveniente dalla Dinastia Han della Cina occidentale ed è l’essere umano antico meglio conservato mai scoperto. Ad aver sconcertato e stupito gli scienziati di tutto il mondo è proprio il modo in cui si è raggiunto questo incredibile livello di conservazione. Xin Zhui, la signora di Dai, è morta tra 178 e il 145 a.C., all’età di circa cinquanta anni. Gli oggetti rinvenuti dentro la sua tomba indicano che fosse una donna ricca, importante e che amava le cose belle, ma ad aver catturato immediatamente l’attenzione degli archeologi non sono state le preziose merci e i tessuti raffinati, piuttosto la sua salma straordinariamente ben conservata.

IL BAMBINO INCA DI CINQUECENTO ANNI FA – ARGENTINA

Oltre un decennio fa in cima alla vetta del vulcano Llullaillaco in Argentina sono stati rinvenuti i resti di tre bambini inca straordinariamente conservati. L’anno scorso, l’analisi sui corpi della ‘fanciulla’ 13enne e dei suoi compagni dai quattro ai cinque anni di età – il ‘bambino di Llullaillaco’ e la ‘bambina del fulmine’ – ha rivelato che questi erano stati drogati ed era stato somministrato loro dell’alcol su base regolare come parte di una serie di processi cerimoniali durati un anno, che si sono poi conclusi con il sacrificio finale. Le prove suggeriscono che la cerimonia sacrificale potrebbe essere stata utilizzata come una forma di controllo sociale. Essere scelti per il rituale doveva essere visto come un grande onore, ma generava probabilmente un clima di paura. In realtà per i genitori, mostrare un qualsiasi accenno di tristezza dopo aver rinunciato ai loro figli per la cerimonia, era un grave oltraggio.

TJAYASETIMU, LA BAMBINA STAR – EGITTO

Tjayasetimu è il nome di una bambina che è stata una star del canto nell’antico Egitto. Quasi tremila anni fa era un membro del coro reale e cantava nei templi sul Nilo per i faraoni. La bambina di sette anni, sebbene giovanissima al momento della sua morte, era abbastanza importante da meritare una mummificazione elaborata, un processo solitamente riservato alla famiglia reale egiziana e alle famiglie d’élite. Tjayasetimu era stata avvolta in bende dipinte, il viso era stato coperto da un velo delicato e nascosto da una maschera d’oro, ed era stata collocata in un sarcofago dorato. La bambina era ben conservata e aveva ancora la testa piena di lunghi capelli fino alle spalle. Si potevano persino notare i suoi denti da latte spingere verso l’alto attraverso le gengive. Con un’altezza di solo un metro e venti centimetri, Tjayasetimu era troppo piccola per il suo sarcofago, anche se non è chiaro il perché non ne sia stato fatto uno delle sue dimensioni. Gli scienziati ritengono che sia morta a seguito di un male particolarmente veloce come il colera.

LA BELLEZZA DI LOULAN – CINA

La mummia di Loulan è stata scoperta solo nel 1980, ma la sua morte avvenuta lungo la rotta commerciale conosciuta come la Via della Seta risale a 3.800 anni fa. La naturale secchezza e salinità del terreno hanno conservato il suo corpo e quello di più di duecento altre mummie, individui che avevano vissuto in diversi insediamenti strettamente situati lungo la rotta commerciale. La mummia è stata chiamata la ‘bellezza di Loulan’ a causa dei suoi lineamenti facciali signorili incredibilmente conservati che sono rimasti molto belli persino nella morte. Purtroppo, la regione dove lei e le altre mummie sono state ritrovate è politicamente instabile e la loro scoperta nel bacino del Tarim in Cina è stata vista come un possibile fattore di istigazione per potenziali disordini. Il governo cinese si è mostrato riluttante nel consentire il totale accesso alle mummie a causa della loro identità razziale. Le mummie di Tarim sono di etnia caucasica e questo ha dato credito alle rivendicazioni delle popolazioni locali degli uiguri, che hanno un aspetto più europeo che asiatico, i quali sono discendenti degli abitanti originari della zona e non arrivati in seguito come sostiene la storia cinese.

ÖTZI – ITALIA

Ötzi ‘l’uomo venuto dal ghiaccio’, scoperto nel 1991 da alcuni turisti tedeschi sulle Alpi, si è creduto originariamente che fosse il cadavere congelato di un alpinista o di un soldato morto durante la prima guerra mondiale. I test eseguiti in seguito hanno confermato che il corpo risale al 3.300 a.C. e che la sua morte è stata molto probabilmente causata da un colpo alla nuca. È la più antica mummia umana naturale dell’Europa e, straordinariamente, il suo corpo conteneva le cellule del sangue ancora intatte che somigliavano ad un campione ematico recente. Sono le più antiche cellule del sangue mai identificate. Il suo corpo era così ben conservato che gli scienziati sono stati anche in grado di determinare che il suo ultimo pasto è stato a base di carne di cervo e pane alle erbe, accompagnati da crusca di frumento, radici e frutta.

LA SIGNORA DI CAO – PERÙ

Il luogo conosciuto come Huaca El Brujo (luogo sacro dello sciamano) sulla splendida costa settentrionale del Perù che si affaccia sul blu del Pacifico, ci offre uno sguardo incredibile sulla cultura dei Moche e sulla sciamana che vi è sepolta. Le sue due piramidi principali, Huaca del Sol e la Huaca de la Luna, erano un tempo il centro delle funzioni sociali e religiose nella zona e il luogo di sepoltura della mummia tatuata, che è poi divenuta nota come la ‘signora di Cao’. Non è una donna anziana, è morta 1.500 anni fa all’età approssimativa di venticinque anni probabilmente a causa di una complicanza nel parto. I Moche non mummificavano volutamente i loro morti, si sono semplicemente verificate quelle condizioni per l’essiccazione tali da preservare la signora di Cao e i suoi intricati tatuaggi. Sebbene non si ritenga che i membri più comuni della società dei Moche fossero tatuati, si potrebbe certamente dedurre da questa sepoltura che quelli del ceto sociale più elevato lo fossero e i tatuaggi probabilmente rappresentavano e rafforzavano la connessione degli individui con il divino attraverso la magia per affinità.

IL MISTERO DELLO MUMMIE DI ZELENIY YAR – RUSSIA

Zeleniy Yar è un sito remoto nei pressi del Circolo Polare Artico noto al popolo indigeno dei Nenets come ‘la fine della terra’. Il particolare sito ha rivelato una dozzina di misteriose mummie che sembrano essere estranee alla regione e i cui manufatti possono essere attribuiti all’antica Persia, che dista quasi seimila chilometri. Gli scienziati stanno intraprendendo dei test genetici per determinare le origini delle mummie e sbloccare i segreti di una misteriosa civiltà medievale. Le mummie sono state trovate, apparentemente per caso, in un buono stato di conservazione e indossavano maschere di rame e abiti di renna, di castoro, di ghiottone e pellicce di orso. Molti dei loro crani sono andati in pezzi o sono mancanti, mentre gli scheletri erano frantumati. Una delle mummie è un uomo dai capelli rossi protetto dal petto ai piedi da un rivestimento in rame. Nel luogo della sua sepoltura c’erano un ascia di ferro, delle pellicce e una fibbia in bronzo raffigurante un orso.

LE MUMMIE DELLE CATACOMBE DI PALERMO – SICILIA

Le catacombe dei Cappuccini si trovano a Palermo in Sicilia. Nel sedicesimo secolo, i frati Cappuccini di Palermo hanno scoperto che le loro catacombe contenevano un preservante naturale che contribuiva a mummificare i corpi dei morti. Una delle più famose mummie è quella di Rosalia Lombardo, una bambina di due anni. Rosalia è stata posta nelle catacombe quando morì nel 1920. Il suo corpo è così ben conservato che sembra stia semplicemente dormendo nella sua bara di vetro, da qui il suo soprannome ‘la bella addormentata’. Il segreto per il suo ottimo stato di conservazione è stato rivelato qualche anno fa quando è stato scoperto un memoriale scritto a mano dell’imbalsamatore Alfredo Salafia. Questo manoscritto documentava i prodotti chimici che ha iniettato nel sangue di Rosalia. Queste sostanze chimiche sono: formalina, sali di zinco, alcool, acido salicilico e glicerina. I sali di zinco sono stati indicati quali i principali responsabili dell’incredibile stato di conservazione di Rosalia.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Ancient Origins.

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