Decine di box per i giornali di Epoch Times vandalizzati a New York

Di Eva Fu

Decine di box per giornali dell’edizione cinese di Epoch Times sono stati vandalizzati a New York.

Questo mese, il personale addetto alla distribuzione di Epoch Times ha segnalato sei casi di vandalismo che hanno coinvolto più di trenta box, in gran parte nel quartiere di Chinatown a Manhattan, ma anche a Brooklyn e nei pressi del consolato cinese.

Diversi box sono stati ripetutamente imbrattati con scritte denigratorie che dicevano ‘traditori’ in cinese. In altri casi, sono stati gettati al suolo, oppure i giornali sono stati rubati.

Un box per i giornali in lingua cinese di Epoch Times imbrattato con dei graffiti nel Queens, a New York. La foto è stata modificata per offuscare il messaggio dispregiativo. (The Epoch Times)

Epoch Times cinese detiene centinaia di box, nei cinque principali quartieri della città, grazie ai quali i residenti possono acquistare il giornale.

In più di un’occasione, i graffiti ricomparivano sui box il giorno dopo la loro rimozione. Una volta, hanno trovato più di venti box con gli stessi graffiti.

Non è la prima volta che vengono danneggiati, ad esempio, spesso le fessure per le monete vengono bloccate con vari oggetti per impedire ai lettori di acquistare i giornali. Nell’agosto del 2019, un box è stato addirittura incendiato.

Un box per i giornali in lingua cinese di Epoch Times danneggiato a Whitestone, Queens, New York, nell’agosto 2019. (Edwin Huang/The Epoch Times)

Sembra che generalmente gli atti di vandalismo avvengano durante la notte. Dopo aver visitato alcune attività del posto e aver parlato con dei testimoni oculari, il giornale ha ottenuto alcune informazioni con le quali intraprenderà presto azioni legali, secondo il vice capo redattore dell’edizione cinese, Huang Wanqing.

Un dirigente di diverse organizzazioni della comunità cinese di New York ha criticato tali atti come un assalto alla libertà di stampa. Il vandalismo costituisce probabilmente anche un crimine d’odio e una violazione della libertà di parola, ha detto l’avvocato newyorkese Li Jinjin in un’intervista.

Yang Wei, un commentatore degli affari cinesi con sede in Canada, ha visto le foto dei box danneggiati e ha notato che i graffiti erano scritti in cinese semplificato, la scrittura usata in Cina continentale. Inoltre, la scelta delle parole dei graffiti indica – secondo Yang – la chiara intenzione di «stigmatizzare gli articoli di Epoch Times critici nei confronti del regime cinese come un danno agli interessi del popolo cinese».

Il regime cinese «è l’ultimo ad avere il diritto di parlare di traditori», ha scritto, aggiungendo che c’è una chiara distinzione tra il Partito comunista cinese ed il popolo cinese.

Le autorità cinesi e i media statali hanno spesso usato il termine ‘traditore’ contro i dissidenti e le organizzazioni con opinioni critiche sul suo governo. Recentemente, il regime ha attaccato con queste etichette la studiosa cinese Cai Xia, una professoressa in pensione residente negli Stati uniti che è stata recentemente espulsa dal Partito per le sue critiche alla leadership cinese, e Miles Yu, un importante consulente politico della Cina presso il Dipartimento di Stato americano.

Li Yong, un ex giornalista dello United Daily News di Taiwan, ha osservato come questi atti di vandalismo si allineino alle subdole tattiche del Pcc nell’attaccare i dissidenti, e mostrino la paura che il regime ha della copertura senza censure delle questioni cinesi da parte di Epoch Times.

«Per favore, non scoraggiatevi – ha chiesto Li allo staff di Epoch Times in una e-mail – Questa è una cosa di cui rallegrarsi: è la prova che il vostro giornale, e la sua posizione inflessibile, è così letale per il Pcc che non può sopportarlo».

Lo stesso Li, per via della posizione critica del suo giornale taiwanese nei confronti del regime comunista, ha ricevuto in passato minacce da agenti cinesi mentre conduceva alcune interviste. Nel 1975, trovò la finestra del suo ufficio a New York sfondata, e la ruota di un veicolo aziendale sgonfia, come ha scritto in un articolo del 2005.

I box per giornali di New York non sono gli unici ad essere stati presi di mira. A luglio, anche l’edizione in lingua cinese in Canada ha segnalato un’ondata di furti di giornali in diverse città, in un’operazione apparentemente organizzata. Un anno prima, la polizia di Toronto aveva arrestato un uomo sospettato di aver vandalizzato settanta box per giornali di Epoch Times, sia dell’edizione cinese che di quella inglese.

Nel novembre 2019, quattro intrusi mascherati hanno fatto irruzione nella tipografia dell’edizione di Epoch Times a Hong Kong, appiccando un incendio nell’edificio che ha causato più di 40 mila dollari di danni.

 

Articolo in inglese: Dozens of Epoch Times Newspaper Boxes Vandalized in NYC

 
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