Ddl Zan, la parola agli oppositori

Di Gigi Morello

L’Onlus Pro Vita & Famiglia ha recentemente intrapreso delle azioni di natura sociale per dimostrare il proprio dissenso riguardo alla legge Zan.

Non sono passati inosservati, per esempio, i numerosi camion a vela che hanno circolato in questi giorni per le vie di Milano. Si tratta di enormi vele che diffondono messaggi di sensibilizzazione verso i valori che questa legge, secondo i critici, metterebbe in pericolo.

I camion contro il ddl Zan (Gentile concessione di Antonio Brandi)

Ma non solo. La Onlus in questione ha intrapreso una vera e propria battaglia civile per schierarsi apertamente contro quella che pensa essere una legge liberticida, che non rappresenterebbe a suo dire «neanche la maggioranza delle persone omosessuali».

Per conoscere il punto di vista dell’associazione, Epoch Times ha intervistato il suo presidente, Antonio Brandi.

 

Grazie per avere concesso questa intervista ad Epoch Times. Posso chiederle innanzitutto chi è Antonio Brandi?

Grazie a voi per l’intervista. Sono un imprenditore italiano che vive e lavora all’estero da 30 anni. Ma sono sempre stato legato all’Italia dove vengo abbastanza spesso. Mi sono sempre interessato della tutela dei diritti umani. Vent’anni fa ho fondato e diretto la Laogai Research Foundation Italia per denunciare i crimini della dittatura di Pechino ai danni del popolo cinese. Nel 2012 ho fondato Pro Vita (che nel 2019 si è fusa con Generazione Famiglia, dando origine a Pro Vita & Famiglia)

Il presidente della Onlus Pro Vita & Famiglia, Antonio Brandi (Gentile concessione di Antonio Brandi)

Vuole descrivere ai nostri lettori i principi fondamentali della Onlus che lei rappresenta?

Pro Vita & Famiglia è una onlus che promuove i valori dell’intangibilità della vita e della dignità umana, dal concepimento alla morte naturale; dei diritti inviolabili della famiglia, come «società naturale fondata sul matrimonio» (art.29 Cost. italiana) e in particolare dell’inalienabile diritto dei genitori ad istruire ed educare la prole. Pro Vita & Famiglia svolge attività culturale di formazione e informazione, attività sociale di sostegno a situazioni di fragilità (come madri non abbienti, disabili, anziani) e sostiene la ricerca scientifica etica.

Che cosa rappresenta la legge Zan per la società civile occidentale?   

Come tutte le leggi simili varate dai Governi ‘politicamente corretti’, segna la resa delle fragili  democrazie occidentali  alla dittatura del relativismo e del nichilismo. Non solo l’essere umano è distrutto -‘decostruito’ – senza più un sesso, senza più un’identità, ma è vietato denunciare questa deriva. Si rischia la prigione a ribadire concetti sacrosanti e soprattutto veri come per esempio ‘il sesso non si può cambiare: un maschio resta maschio anche se sembra una femmina’; ‘i bambini hanno diritto a una mamma e un papà’; ‘l’utero in affitto è un abominio…’ Queste sono tutte affermazioni che – per espressa ammissione dei sostenitori della pdl Zan – sono considerati atti di discriminazione nei confronti delle persone LGBTQIA(+) e quindi passibili di condanna penale. Certamente, al ‘potere’, conviene governare un gregge obbediente, fatto di persone fragili, sole, disadattate…

Quali sono le azioni che state portando avanti per manifestare il vostro dissenso? 

Innanzitutto informazione. La gente non sa. I media asserviti all’ideologia di cui sopra fanno un lento e inesorabile lavaggio del cervello su questi temi. Noi in più occasioni abbiamo svegliato le coscienze. A cominciare dal 2013 quando abbiamo denunciato e bloccato la diffusione di certi libretti editi dall’Unar (un ente governativo) destinati alle scuole, che imponevano l’ideologia gender e promuovevano la sessualizzazione precoce dei bambini. Abbiamo fatto diverse campagne di manifesti, camion vela; partecipiamo a incontri, e dibattiti pubblici, facciamo lobbying sui politici. Da anni vigiliamo e denunciamo i tentativi di indottrinamento e di sessualizzazione precoce dei bambini e dei ragazzi nelle scuole. Siamo riusciti a bloccare diversi progetti diseducativi, in tutte le scuole di ogni ordine e grado, in tutta Italia.

 
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