Dpcm, molte attività commerciali a rischio. Manifestazioni in tutta Italia

Di Marco D'Ippolito

Il nuovo Dpcm segna un punto di svolta. La speranza è che le nuove restrizioni rallentino il contagio, ma di certo rappresentano una stangata per molte attività già traballanti. Anche per questo nel fine settimana si sono svolte manifestazioni in tutta Italia contro le nuove misure, da chi chiede senza mezzi termini «libertà» e il «diritto di lavorare», a chi invece dice al governo: «Tu ci chiudi, tu ci paghi».

Palestre, piscine, cinema e teatri dovranno serrare i battenti almeno fino al 24 novembre. Mentre bar e ristoranti, in base al nuovo decreto, dovranno interrompere ogni attività di somministrazione a partire dalle 6 di pomeriggio, su tutto il territorio nazionale.

È per questo che nel fine settimana si sono susseguite una lunga serie di manifestazioni in tutto lo stivale, alcune con poche decine di partecipanti, altre con diverse migliaia.

Le proteste in Campania

A Napoli – dopo i disordini e le violenze del 23 ottobre, catalizzati dall’annuncio di un nuovo lockdown da parte del governatore De Luca – si è svolta domenica sera una manifestazione al Vomero, che secondo Il Mattino ha visto la partecipazione di almeno duemila persone e durante la quale non si sono verificati incidenti con le forze dell’ordine. Gli slogan che hanno accompagnato la protesta sono stati l’ormai consueto «Libertà! Libertà!», «Non vogliamo i vostri bonus, vogliamo la nostra dignità!» e ancora «2 metri di dissenso, prima sostegno poi lockdown».

Contemporaneamente, a Salerno si è svolta una manifestazione che ha visto alcune centinaia di persone sfilare pacificamente tra Piazza Amendola e Piazza Portanova. I manifestanti, in parte titolari di attività commerciali ma non solo, hanno protestato contro il coprifuoco imposto dalla Regione e contro le nuove restrizioni nazionali. Ma non sono mancati momenti di tensione. Le forze dell’ordine sono infatti intervenute nel corso della nottata per bloccare un gruppo di una trentina di persone che volevano raggiungere la via dove abita il governatore della regione Vincenzo De Luca.

Anche i commercianti e ristoratori beneventani sono scesi in piazza tutte e tre le sere del fine settimana al grido di «Lavoro, dignità e libertà». Sabato e domenica hanno messo in atto un blocco della circolazione in Piazza Castello e uno dei commercianti presenti all’evento ha dichiarato a un reporter di Labtv: «Molti commercianti hanno riaperto dopo il lockdown facendo una fatica immane, attingendo ai propri risparmi. Adesso non ci sono più queste possibilità, se ci chiudono significa far chiudere il 13 percento del Pil italiano. Noi siamo commercianti, ristoratori, bar, che non possono più pensare di fermarsi ancora».

Una piccola protesta è stata tenuta domenica anche dai titolari di alcune attività commerciali di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, che poco dopo le 18 hanno occupato la via principale della cittadina con sedie e tavoli, secondo quanto riportato da Salerno Today.

La situazione si fa calda anche in Sicilia

A Catania si è svolta domenica una delle manifestazioni più partecipate d’Italia, con ristoratori e commercianti che sono scesi in via Etnea contro le chiusure verso le 11 di sera. Nella serata si sono succeduti una serie di oratori che hanno espresso il proprio dissenso per le misure adottate dal governo e chiesto ai manifestanti di protestare pacificamente fino alla cancellazione dei provvedimenti. Ciononostante ci sono stati momenti di tensione, quando due bombe carta sono state lanciate davanti alla sede della Prefettura; per fortuna nessun ferito o scontro, gli stessi manifestanti hanno cercato di isolare i facinorosi e non si è reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine.

Anche a Palermo, in piazza Indipendenza, è stata organizzata all’ultimo momento una manifestazione da commercianti e ristoratori danneggiati dalle nuove restrizioni, che si è protratta per alcune ore nella serata, sempre in maniera pacifica. Il titolare di un negozio di tatuaggi presente alla manifestazione ha dichiarato a Palermo Live: «È inspiegabile una chiusura di questo tipo nei confronti di persone che hanno già comunque delle grosse difficoltà; innanzitutto perché la tassazione in Italia è tra le più alte d’Europa e poi perché questo senso di insicurezza e di paura genera sicuramente un mancato guadagno nelle casse di tantissimi palermitani».

Il resto d’Italia

Difficile tenere conto di tutte le piccole iniziative che si sono svolte nella penisola durante il fine settimana per protestare contro le nuove restrizioni. Quasi ovunque sono commercianti e ristoratori a guidare le fila, persone che spesso hanno dedicato tutti i loro sforzi alla costruzione delle proprie attività e che in diversi casi hanno detto di essere scesi in piazza a protestare per la prima volta nella loro vita.

Nella Capitale, ha fatto notizia una protesta in Piazza del Popolo che è stata interrotta in seguito ad alcuni scontri con la polizia e atti di violenza: lancio di oggetti, bombe carta, fumogeni e bidoni dell’immondizia dati alle fiamme. Alla fine, le forze dell’ordine sono riuscite a sedare i disordini e disperdere i manifestanti, ma secondo quanto riferito da Adnkronos due agenti sono rimasti feriti, mentre sarebbero dieci i manifestanti in stato di fermo. Non è ancora chiaro chi siano esattamente i facinorosi, ma la stampa italiana ha sottolineato la presenza di Forza Nuova sia nella manifestazione di Roma che in quella di venerdì sera a Napoli.

Ad ogni modo, nella piazza di Montecitorio le manifestazioni pacifiche non si sono mai interrotte negli ultimi mesi. Questa mattina a protestare pacificamente davanti al Parlamento sono stati gli ambulanti di tutta Italia che chiedono aiuto al governo in quanto è da marzo che non sono più in grado di lavorare normalmente. A loro si sono aggiunti anche vari gruppi, tra cui Autonomi e Partite Iva, per denunciare i danni che l’ultimo Dpcm arreca alle loro attività.

Mentre domenica sono stati i commercianti di Roma a riunirsi a Montecitorio per protestare pacificamente davanti al Parlamento.

Altre iniziative di protesta contro le restrizioni previste dall’ultimo Dpcm si sono svolte nel fine settimana a Milano, Torino, Ostia, Siracusa, Terni, Bari, Catanzaro, Vicenza, Aosta, Benevento, Verona, Arzano, Giugliano, Vittoria (Rg) e in molte altre località italiane.

Mentre per questa sera, 26 ottobre, c’è massima allerta a Torino – secondo quanto annunciato da Repubblica – in vista di una manifestazione in piazza Castello organizzata contro «dittatura, coprifuoco e lockdown».

 
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