Analisi dei dati Usa 2020: 1,25 milioni di voti anomali nei 6 Stati decisivi

Di Charlotte Cuthbertson

L’ex chief data officer e stratega della campagna elettorale Trump 2016 ha annullato le sue vacanze per esaminare i dati delle recenti elezioni americane, alla ricerca di eventuali brogli.

Matt Braynard aveva in programma un viaggio con sua moglie nella Repubblica Dominicana, ma l’8 novembre ha detto in un video pubblicato su Youtube: «in questo momento, è qui che servo». Dopo l’Election Day infatti, Braynard ha subito messo insieme una squadra per cercare incongruenze nei dati dei sei Stati contesi tra i due candidati: Pennsylvania, Georgia, Michigan, Wisconsin, Arizona e Nevada.

Finora, hanno identificato 1 milione 250 mila possibili voti problematici, su cui stanno indagando tramite telefonate e verificando altri database.

L’anomalia più frequente da loro riscontrata riguarda gli elettori che hanno recentemente trasferito la propria residenza in altri Stati americani. Infatti, in moltissimi casi questi elettori risultano tra i votanti dello Stato che hanno abbandonato. A tal proposito, Braynard ha spiegato all’edizione americana di Epoch Times: «Li stiamo chiamando per confermare se hanno effettivamente votato o meno, o se il voto è stato espresso da qualcun altro a loro nome».

In Georgia, il team ha scoperto che 17 mila 877 elettori che risultano aver votato per corrispondenza o in anticipo, avevano già presentato avvisi di trasloco fuori dallo Stato; si tratta di un numero significativo in quanto è superiore al margine di voti che separa i due candidati alla Casa Bianca.

L’attuale conteggio dei voti in Georgia mostra infatti che il candidato democratico Joe Biden è davanti a Trump di 14 mila 164 voti. Il Segretario di Stato della Georgia Brad Raffensperger ha indetto un riconteggio e una verifica dei risultati della corsa presidenziale nel suo Stato, che è iniziata il 13 novembre e che dovrebbe concludersi entro la mezzanotte del 18 novembre. La Georgia è obbligata a certificare i suoi risultati elettorali entro il 20 novembre.

Il team di Braynard ha sinora rilevato casi simili, di voti espressi nonostante le notifiche di trasferimento fuori dallo Stato, in Pennsylvania (7.426), in Wisconsin (6.254), in Nevada (5.145), in Arizona (5.084) e in Michigan (1.688). Tramite le loro procedure di verifica sono riusciti sinora a confermare 631 casi di doppio voto in Pennsylvania e 987 in Nevada, e non hanno ancora iniziato a controllare le informazioni sul voto di persona nel giorno delle elezioni.

«Sono sorpreso da quanti cambi di indirizzo nazionali, da uno Stato all’altro, abbiamo riscontrato. Perché questo indica molto chiaramente che qualcuno ha stabilito la residenza da qualche altra parte. E poi hanno ricevuto per posta una scheda elettorale, sono stati in grado di ottenerne una e l’hanno usata. E in molti casi, come abbiamo scoperto che non hanno espresso solo quel voto, ma che hanno votato anche nel nuovo Stato in cui vivono».

A parte la questione dei cambi di indirizzo, la squadra di Braynard sta chiamando le persone che hanno ricevuto schede elettorali, ma che non risultano averle riconsegnate. Stanno chiedendo loro se avevano effettivamente richiesto una scheda elettorale e se l’abbiano o meno riconsegnata, in quanto è possibile che per qualche ragione non siano state conteggiate.

La terza parte delle telefonate riguarda i quartieri che hanno registrato un’affluenza estremamente alta. Stanno chiamando gli elettori che non avevano mai votato prima, ma che hanno votato in anticipo o per corrispondenza in queste elezioni, per confermare che siano stati proprio loro a esprimere il voto.

Finora, Braynard e il suo team hanno trovato «poche centinaia» di persone che sono state disposte a firmare dichiarazioni, che poi diventeranno dichiarazioni giurate (affidavit) se gli avvocati vorranno includerle in qualche azione legale. Ad ogni modo, Braynard ha dichiarato di aver passato tutte le informazioni rilevanti allo staff della campagna Trump.

Inoltre, l’ex stratega ha sottolineato: «Abbiamo esseri umani vivi e vegeti che hanno detto: ‘Una scheda elettorale è stata espressa a mio nome? Non ho votato quella scheda, né richiesto una scheda elettorale per corrispondenza. E questo è un problema che va risolto».

È cosciente che il suo lavoro non ribalterà necessariamente il risultato delle elezioni, ma potrebbe aprire la strada a un riconteggio manuale o un esame delle firme. E spera che le future elezioni saranno più pulite. «Il nostro metodo è progettato per – se rileva eventuali [incoerenze, ndr], probabilmente ne raccoglierà solo poche dozzine. Non è progettato per scoprire tutti coloro che hanno espresso un voto illegale, ma è concepito per cogliere indicatori di un’operazione organizzata di voti illegali. Non stiamo affermando che ci sia stata, ma stiamo solo mettendo insieme i dati e pubblicandoli».

Uno screenshot di Matt Braynard che parla in un video di YouTube l’8 novembre 2020. (Screenshot / The Epoch Times)

Braynard sta anche confrontando i registri dei voti anticipati e per corrispondenza con il database nazionale dei decessi, per scovare eventuali voti espressi a nome di persone decedute.

Lo staff di Trump ha annunciato l’11 novembre che diverse persone decedute da anni risultano aver votato per le presidenziali del 2020. Mentre secondo un’analisi di terze parti sui dati del Michigan, circa 9 mila 500 votanti risultano registrati come deceduti, nel Social Security Death Index. Tuttavia, ciò non è una prova definitiva che l’elettore sia realmente morto, secondo Logan Churchwell, portavoce della Public Interest Legal Foundation. Sono necessarie ulteriori analisi poiché è «abbastanza comune» che due persone condividano lo stesso nome e data di nascita.

Braynard ha spiegato che: «Alla fine forse potremo determinare che i brogli elettorali, almeno del tipo su cui stiamo indagando, non sono stati determinanti in queste elezioni. E saremmo felici di affermarlo. Se sei un sostenitore di Biden e pensi che questa sia stata un’elezione pulita, dovresti sostenere il nostro lavoro, perché noi aiuteremo a confermarlo, se così fosse».

Braynard ha raccontato che non prendendo uno stipendio per il lavoro che sta svolgendo, aveva creato su GoFundMe un account per la raccolta fondi, che prima di essere cancellato dalla piattaforma, aveva raccolto 220 mila dollari (circa 180 mila euro); ne ha quindi aperto un altro su GiveSendGo, dove tuttora ha raccolto 578 mila dollari (circa 520 mila euro) di cui la maggior parte è stata spesa per l’acquisto di enormi database, come il Master Death Index e il National Change of Address database, e per la creazione di call center.

 

Articolo in inglese: Election Data Team to Call 1.25 Million Voters Over Anomalies in 6 Contested States

 
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