Dall’Urss alla Cina, i danni dello spionaggio totale delle dittature comuniste

La Lituania ha da poco reso pubblico l’ultima tranche di documenti declassificati del Kgb, dai quali risulta come il noto attore lituano Donatas Banionis e il violinista Saulius Sondeckis, lavorassero entrambi per il servizio segreto sovietico. La notizia ha scioccato l’intera comunità lituana, lasciando increduli sia il figlio che i colleghi di Banionis.

Dai documenti declassificati, fa notare Voice of America, si apprende che Banionis è entrato a far parte del Kgb nel 1970. Il suo compito era quello di raccogliere informazioni sui cittadini lituani che vivevano all’estero, e in particolare in America, per facilatare l’attività di controllo da parte del Kgb. In un’intervista, Banionis aveva raccontato ai media che durante gli anni ’70, quando si trovava in America, aveva avuto dei contatti con i lituani immigrati. Dopo essere tornato nell’Unione Sovietica gli è stato imposto di scrivere un resoconto per il Kgb, nel quale avrebbe aggiunto diversi dettagli inventati.

Secondo uno storico lituano, la polizia segreta dell’Unione Sovietica aveva raggiunto ogni angolo della società lituana. Ai tempi dell’Urss, molte persone erano costrette sotto minaccia a lavorare per il Kgb, perché era l’unico modo per preservare la propria sicurezza o il proprio posto di lavoro: lo storico stima quasi 10 mila infiltrati lituani.

L‘utilizzo di spie per il controllo della popolazione è un metodo spregevole, che rovina per sempre anche la vita dell’infiltrato stesso.

Il drammaturgo cinese Ying Ruocheng lavorava per il dipartimento di sicurezza del Pcc, e nella sua autobiografia Voices Carry si legge che nel 1952, Peng Zhen gli avrebbe chiesto di stringere amicizie con i suoi compagni di classe o conoscenti stranieri, di fare attenzione ai loro comportamenti o parole, e di riferire, infine, tutto al governo. Perciò, Ying Ruocheng e sua moglie di giorno ospitavano gli amici stranieri e di sera consegnavano i loro resoconti anonimi.

L’autore cinese Chen Yuansen ha scritto un’autobiografia dal titolo ‘Pentimento di un ex infiltrato del Pcc’, che racconta la sua esperienza dal 1963 all’inizio del 1980, in cui è stato costretto a fare da spia per l’ufficio della sicurezza politica della polizia di Chang Sha: «In generale, nel periodo di ‘dittatura di massa’, tutti erano infiltrati del Pcc, tutti avevano le mani sporche del sangue altrui. In particolare, di persone come me (un infiltrato professionale), ce ne erano circa 100 mila. Quelli come me che sono ancora vivi dovrebbero pentirsi».

«Durante i suoi primi anni, il regime comunista propagandava l’idea secondo cui “la vecchia società aveva trasformato le persone in fantasmi, mentre la nuova società li avrebbe ritrasformati in persone”.  Ma avrebbe dovuto essere: “Nella vecchia società, da una parte c’erano le persone e dall’altra i fantasmi. La nuova società ha cambiato le buone persone in fantasmi”. Il fatto che le persone siano cambiate in fantasmi va inteso in due modi: uno è che le persone buone sono state uccise, e sono diventate quindi fantasmi (spiriti). L’altro è che le persone buone sono state costrette a fare la spia o gli infiltrati, come fossero dei fantasmi. Queste persone dovrebbero tutte pentirsi».
Chen Yuansen, in stato di profondo dolore per il male di cui si era reso colpevole, dentro di sé era chiaro: «devo svegliarmi, non posso più continuare a commettere crimini ai danni del popolo, devo lasciare il Kgb del Pcc».

In un articolo dal titolo ‘Regole per lo spionaggio’, Huang Heqing, attivista del movimento democratico e originario di ZheJiang, racconta di come il suo vicino di casa lo abbia segnalato alla polizia: «Il mio vicino mi ha venduto al funzionario, e poi il funzionario ha segnalato a lui. Il sistema di segnalare gli altri alle autorità, rende ogni aspetto della vita vile e al contempo triste. Questo metodo, di stampo comunista, ha influenzato tutta la Cina, e si ripercuote in ogni aspetto della vita: politico, economico, culturale, familiare, matrimoniale; e si è trasmesso di generazione in generazione nel popolo cinese. Si può immaginare, quindi, fino a che punto la moralità del popolo cinese possa essere stata rovinata».

Un lettore ha lasciato un commento sul sito web di Voice of America: «Ci sono spie nel Ministero della Pubblica sicurezza, nel Ministero degli Affari Esteri, nell’Ufficio per gli Affari Esteri, nell’Ufficio per gli Affari di Taiwan, nell’Ufficio per gli Affari dei Cinesi all’estero, nell’Ufficio per gli affari di Hong Kong e Macao, e in tutti le altre associazioni straniere. L’Istituto Confucio è una tipica organizzazione di spionaggio».

Tutti i regimi comunisti hanno sempre esercitato uno stretto controllo sulla popolazione. Tramite la polizia, i servizi segreti e spie e infiltrati di vario genere, creano una rete gigantesca nel proprio Paese e all’estero, con lo scopo di limitare la libertà e sopprimere i diritti umani, mentre si infiltrano in una società democratica. La pubblicazione dei nuovi documenti del Kgb ne è l’ennesima conferma. Queste informazioni confidenziali fanno luce sulle oscurità del passato, e sono al contempo un monito per tutte le persone, affinché affrontino la realtà e contribuiscano a porre fine una volta per tutte alle atrocità comuniste.

In Lituania, il palazzo del Kgb è stato trasformato in un museo in onore alle vittime del genocidio. Nel Paese sono presenti anche dei centri di ricerca speciale sulla persecuzione comunista. Nei Paesi ex-comunisti, nei Paesi baltici, e negli ex Stati membri dell’Unione Sovietica, si continua a riflettere sui crimini comunisti affinché non si possa più ripetere niente del genere. Tutto questo ha avuto un’influenza positiva sui Paesi che oggi sono ancora sotto il controllo di una dittatura comunista.

 

Articolo in cinese: http://www.epochtimes.com/gb/18/2/26/n10173409.htm

 
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