Curare le malattie con la moralità

Pi Tong è stato un famoso medico cinese durante la dinastia Han Orientale ( 25-220 d.C.). Era conosciuto per la sua saggezza e ampiamente rispettato per le sue superbe abilità mediche e la nobiltà morale con cui curava le persone.

La sua storia ci ricorda che vivere eticamente può essere un sacrificio, ma porta grandi ricompense.

Quando curava i pazienti, spesso Pi Tong si dimenticava di mangiare e di riposare; trattava tutti allo stesso modo, ricchi o poveri, con grande cura. Quando incontrava dei poveri, a volte li curava gratuitamente per aiutarli, mentre quando trattava le malattie del re o di alti funzionari, non chiedeva loro nulla di più del suo ordinario compenso.

UN FIGLIO DEVOTO

Quando un giorno Pi Tong seppe che la Cina meridionale era devastata da una pestilenza, lasciò la sua città natale per andare a curare i malati ma, poco dopo la sua partenza, sua madre si ammalò.

Il fratello gli aveva inviato una lettera descrivendo i sintomi della malattia ma, nonostante fosse molto in ansia per la madre, Pi aveva troppi pazienti per lasciare il Sud e tornare a casa, d’altra parte però, da lontano non aveva modo di curarla.

La madre sentiva molto la mancanza del figlio lontano, così il fratello decise di portarla al Sud per farli riunire, e appena arrivata, Pi Tong cercò le cause della malattia della donna, senza riuscire però a trovare alcuna medicina adatta. Dopo un certo tempo, la madre chiese al fratello di portarla di nuovo a casa, perchè soffriva di nostalgia.

La loro separazione fu molto triste. Con le lacrime agli occhi Pi Tong disse alla madre: «Non è che io non sia un buon figlio, solo non sono stato abbastanza saggio da trovare la medicina giusta. Anche se posso curare le malattie di tante persone, non posso curare quella di mia madre, perché i farmaci di cui avrebbe bisogno sono molto difficili da trovare in questo mondo umano. Solo grazie alla misericordia delle divinità, come ricompensa per i miei sforzi nel salvare altre persone, troverete la medicina giusta».

Sulla via di casa, la madre di Pi Tong a un certo punto iniziò ad avere una forte sete, ma non c’erano villaggi nelle vicinanze e non riuscivano a trovare acqua pulita, così il fratello di Pi Tong la lasciò sul ciglio della strada e andò a cercare dell’acqua. In un bosco di frassini, trovò un teschio d’animale che conteneva un po’ d’acqua piovana, con dentro due piccoli serpenti che giocavano. Scacciò i due animali e portò l’acqua alla madre, che chiuse gli occhi, la deglutì e inaspettatamente si sentì molto meglio.

Proseguendo il viaggio passarono in un piccolo villaggio, la donna era molto affamata, ma non c’era una locanda nel paese, e il fratello fu costretto a chiedere l’elemosina agli abitanti del villaggio. C’era una famiglia dove erano appena nati due gemelli, la moglie era cieca e il marito invalido, ma erano felici di aver avuto i due bambini, e quando sentirono che fuori c’era qualcuno che aveva bisogno d’aiuto, offrirono il resto del loro pasto: una ciotola di riso e un uovo, che risultò avere due tuorli.

Dopo aver finito il riso e l’uovo, la madre di Pi Tong si sentì molto più forte tanto che riuscì a ritornare a piedi alla loro città natale; non passò molto tempo e guarì completamente.

Dopo la loro partenza, Pi Tong aveva scritto al fratello: «Se nostra madre potrà bere acqua naturale in cui hanno giocato due piccoli draghi, e mangiare un uovo con due tuorli e del riso cucinato da una donna cieca con un marito invalido, guarirà. Tuttavia, poiché queste cose sono molto difficili da ottenere, solo per coincidenza la sua malattia potrà essere curata».

Il fratello di Pi Tong fu molto sorpreso constatando che ciò che sua madre aveva sperimentato sulla via del ritorno era esattamente ciò che il medico aveva prescritto, e subito lo informò della straordinaria coincidenza. Quando Pi Tong ricevette la lettera, con le lacrime agli occhi pensò: «Allora è vero che le persone buone sono premiate. Ringrazio le divinità per aver dato a mia madre la medicina di cui aveva bisogno. Continuerò a seguire le leggi dell’universo e a compiere più azioni buone e ad aiutare più persone per esprimere la mia gratitudine per la misericordia del Cielo».

 

Articolo inglese: Curing with etics

Traduzione di Veronica Melelli

 
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