Critiche contro Biden per aver eliminato la politica di Trump contro gli Istituti Confucio

Di Frank Fang

L’amministrazione Biden ha silenziosamente scartato una proposta dell’amministrazione Trump per salvaguardare la libertà accademica degli Stati Uniti dalla minaccia degli Istituti Confucio finanziati da Pechino.

Secondo la proposta, i college e le scuole primarie e secondarie che sono certificati per ospitare programmi di cambio estero dovrebbero rivelare i loro legami finanziari con gli Istituti Confucio e le aule Confucio affiliate.

Il mese scorso, un funzionario non identificato del Dipartimento di Sicurezza Interna ha riferito ad Axios che la regola si applicherebbe anche a «qualsiasi altro istituto culturale o gruppo di studenti, come le associazioni di studenti e studiosi cinesi, che sono finanziati direttamente o indirettamente dalla Cina».

Ebbene, secondo l’Office of Information and Regulatory Affairs (Oira) degli Stati Uniti, la proposta è stata ritirata il 26 gennaio.

Il 9 febbraio, un portavoce della polizia di dogana ha confermato via e-mail che la regola era stata ritirata. Il portavoce ha rifiutato di commentare il motivo della cancellazione, replicando che l’Ice, il corpo di polizia a cui appartiene, «non specula sulle future regole o politiche pre-decisionali, proposte».

Sotto l’amministrazione Trump, i programmi di lingua e cultura degli Istituti Confucio sono stati messi sotto i riflettori dai funzionari statunitensi per il rischio che la diffusa propaganda cinese potesse limitare la libertà accademica e facilitare lo spionaggio nelle classi statunitensi. Nell’agosto dello scorso anno, il Dipartimento di Stato ha designato un centro con sede a Washington che promuoveva l’Istituto Confucio negli Stati Uniti come missione straniera.

Nel 2004, l’Università del Maryland è diventata la sede del primo Istituto Confucio negli Stati Uniti; da allora, più di 100 istituti sono stati inseriti nelle scuole statunitensi.

La National Association of Scholars (Nas), un gruppo di difesa dell’istruzione, ha riferito che fino al 19 gennaio, 55 Istituti Confucio erano stati chiusi o in via di chiusura. Attualmente, in 63 rimangono aperti negli Stati Uniti, di cui due dovrebbero essere chiusi entro la fine dell’anno.

La ‘ribellione’ contro gli Istituti Confucio è andata anche al di là degli Stati Uniti, in particolare in Paesi come l’Australia, il Canada e il Regno Unito.

La decisione dell’amministrazione Biden, è stata quindi pesantemente criticata da diversi legislatori repubblicani, tra cui il Sen. Marco Rubio (R-Fla.), Rep. María Elvira Salazar (R-Fla.) e Rep. Michael McCaul (R-Texas).

«Indietreggiando silenziosamente dalla regola proposta senza consultare il Congresso, l’amministrazione Biden sta inviando un segnale preoccupante sul suo controllo nei confronti dell’influenza del Pcc nel mondo accademico, dicendo alle istituzioni accademiche che non hanno bisogno di essere trasparenti sui loro legami con il regime cinese», aveva evidenziato McCaul, il capo dei repubblicani nella commissione per gli affari esteri della Camera. «Esorto fortemente l’amministrazione Biden a mantenere le sue promesse di dare la priorità sul problema del Pcc come la nostra principale sfida alla sicurezza nazionale, anche nel sistema educativo americano».

Il rappresentante John Joyce (R-Pa.) ha scritto su Twitter che gli Ci sono «una minaccia crescente sia per la nostra sicurezza nazionale che per il futuro della ricerca e innovazione americana», indicando un rapporto del 2020 sulla Cina creato dalla China Task Force, un gruppo di membri del Congresso repubblicano preoccupato per l’influenza del regime di Pechino: «Invece d’incoraggiare la propaganda, l’amministrazione Biden dovrebbe stare a fianco del popolo americano contro il Pcc».

La deputata Elise Stefanik (RN.Y.) ritiene che la decisione di Biden sia stata «miope e dannosa»: «Questa decisione illogica aiuta ad alimentare la propaganda dell’avversario numero uno d’America, mette a rischio l’integrità del nostro sistema educativo e gli studenti dei campus americani».

Gli Stati fanno pressione contro gli Istituti Confucio

La scorsa settimana, la rappresentante dello Stato dello Utah Candice Pierucci, ha presentato una risoluzione (HJR8) per proteggere le istituzioni di scuola superiore del suo Stato dall’influenza del Pcc, invitando i college e le università dello Utah a divulgare i loro contratti con gli Istituti Confucio e a chiudere le strutture. Secondo il Nas, l’Università dello Utah e la Southern Utah University hanno degli Istituti Confucio nel loro campus.

Nel luglio dello scorso anno, il rappresentante dello Stato dell’Alabama Tommy Hanes, ha svelato una misura che li vieterebbe gli Istituti Confucio dalle università pubbliche dello Stato.

Oltre a ritirare la proposta di regolamentare gli Istituti Confucio, l’amministrazione Biden ha annullato una serie di altre politiche dell’amministrazione Trump relative alla Cina, rientrando nell’accordo sul clima di Parigi, impegnandosi nuovamente con il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite e rientrando nell’Organizzazione mondiale della sanità.

 

Articolo in inglese: Biden Administration Draws Criticism for Decision to Scrap Trump’s Policy on Confucius Institutes

 
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