Crisi al confine Usa, record di migranti clandestini arrestati a marzo

Di Charlotte Cuthbertson

La Dogana statunitense ha arrestato oltre 150 mila migranti clandestini nel solo mese di marzo: 50 mila in più rispetto a febbraio. A renderlo noto è Mark Morgan, ex commissario della Customs and Border Protection (Cbp).

Altri 30 mila sarebbero invece sfuggiti alla cattura, secondo Morgan, che ha ricevuto i numeri provvisori da fonti interne al Cbp.

I numeri di marzo sono addirittura più alti del peggior mese del 2019, quando ha avuto luogo l’ultima crisi lungo il confine tra Stati Uniti e Messico. A maggio del 2019, la Dogana statunitense (Border Patrol) aveva infatti arrestato 144 mila persone che avevano varcato illegalmente il confine.

«Il confine è spalancato. Non è sicuro. La droga sta entrando a fiumi e i criminali stranieri stanno affluendo in questo momento», ha dichiarato Morgan durante una conferenza stampa lungo il Rio Grande del 30 marzo.

Il 25 marzo, nella sua prima conferenza stampa da quando è entrato in carica, il presidente Joe Biden ha dichiarato che il suo obiettivo è quello di «ricostruire il sistema che può accogliere il… quello che sta succedendo oggi».

Il governo ha aperto diverse strutture di detenzione per gli immigrati clandestini, in particolare per gestire l’aumento dei bambini che attraversano il confine da soli. Il San Diego Convention Center sta attualmente ospitando 500 bambini, mentre altri 500 sono stati inviati in un sito nella base militare di Fort Bliss in Texas, il 30 marzo.

In totale, oltre 12 mila bambini sono attualmente trattenuti dal Cbp e dai Servizi Sanitari e Umani.

Quando gli è stato chiesto del picco di attraversamenti illegali, Biden ha risposto: «Mi piacerebbe pensare che sia perché sono un bravo ragazzo, ma non è così. È a causa di quello che è successo ogni anno».

Tuttavia, Morgan sostiene che l’attuale impennata non può essere spiegata come un normale aumento stagionale: «Hanno creato questa crisi, e stanno cercando di girarsi e incolpare tutti tranne loro stessi. L’unica cosa veramente onesta che è stata messa in giro è che stiamo per vedere numeri che non abbiamo mai visto in oltre 20 anni».

L’ex commissario ad interim della Customs and Border Protection Mark Morgan, durante una conferenza stampa all’Anzalduas Park di Mission, Texas, il 30 marzo 2021. (Charlotte Cuthbertson/The Epoch Times)

In una telefonata ai media del 26 marzo, un alto funzionario della Border Patrol ha dichiarato che l’85% dei 2 mila e 200 individui appartenenti a unità familiari arrestati il giorno prima erano stati rilasciati negli Stati Uniti. Il funzionario ha anche precisato che se un genitore porta con se un bambino che ha meno di 7 anni, viene automaticamente rilasciato all’interno del Paese, piuttosto che essere espulso secondo la disposizione di emergenza sanitaria del Titolo 42.

Dal canto suo, Morgan ha dichiarato che il Cbp ha fornito «briefing esaustivi» al team di transizione di Biden per avvertirli della «crisi senza limiti» che si sarebbe verificata se Biden avesse posto fine al programma del Migrant Protection Protocol e agli accordi di cooperazione in materia di asilo con i Paesi del Triangolo Nord di Guatemala, Honduras ed El Salvador.

«Glielo abbiamo detto e ripetuto. Abbiamo detto loro che il numero delle ondate sarebbe salito alle stelle e che le strutture della Border Patrol sarebbero state sopraffatte».

 

Articolo in inglese: Illegal Border Crossings Jump to 150,000 in March



 
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