Crisanti: «Non è salutare vaccinarsi ogni quattro mesi»

Di Marco D'Ippolito

Il professor Andrea Crisanti non ha dubbi: «Non è salutare stimolare il sistema immunitario ogni 3-4 mesi». Lo ha dichiarato mercoledì sera in collegamento con il programma televisivo Non è l’Arena condotto da Massimo Giletti.

Interrogato dal conduttore sulla possibilità che si continui a effettuare richiami vaccinali anti Covid anche dopo la terza dose, il microbiologo dell’Università di Padova ha risposto: «Se mi chiede se è una cosa salutare per un organismo stimolare il sistema immunitario ogni tre-quattro mesi. Guardi, sicuramente non lo è, quindi non è che possiamo immaginarci anni e anni…».

L’ultima dichiarazione del professor Crisanti arriva mentre si sta accendendo il dibattito su una possibile quarta somministrazione del vaccino anti Covid anche in Italia. Israele ha già iniziato, dando il via il 3 gennaio alla somministrazione della quarta dose per personale sanitario, ospiti di Rsa e tutti gli over 60. Secondo i primi dati diffusi dal premier israeliano Naftali Bennett, la quarta dose avrebbe aumentato di ben cinque volte i livelli di anticorpi nei 154 volontari coinvolti nel primo studio preliminare. Ed è su questa ondata che anche Stati Uniti, Cile e Grecia hanno ora iniziato la campagna di somministrazione della quarta dose su alcuni limitati segmenti della popolazione.

Proprio martedì è intervenuto sul tema anche Marco Cavaleri, capo della strategia vaccinale dell’Agenzia Europea per i Medicinali (Ema), dichiarando durante una conferenza stampa online: «Non abbiamo ancora dati sulla quarta dose per poterci esprimere, ma ci preoccupa una strategia che prevede di andare avanti con le vaccinazioni a distanza di poco tempo». L’esperto dell’Ema ha però poi precisato che «quando si tratta di vulnerabili, e persone immunodepresse, è un caso diverso e per loro la quarta dose può essere considerata già da ora».

Dal canto suo, Crisanti ha invece proseguito il suo intervento da Giletti dichiarando che «bisognerebbe arrivare a un vaccino, chiamiamolo così, di seconda o terza generazione, cioè un vaccino che induce un’immunità per almeno un paio di anni», per poi aggiungere che a suo parere questo sarà possibile tra «un anno o due».

Il dibattito sull’argomento è ovviamente alimentato dalla crescita dei contagi in gran parte del mondo in seguito alla diffusione della variante Omicron. Israele ha registrato quotidianamente numeri record di contagi nell’ultima settimana, secondo i dati riportati da Adnkronos, nonché un indice Rt che ha raggiunto addirittura quota 2.02 l’11 gennaio, il che lascia intendere che il picco di contagi debba ancora arrivare. Questo mentre, secondo il Jerusalem Post, sono già 425 mila gli israeliani over 60 che hanno ricevuto la quarta dose di uno dei vaccini contro il Covid-19.

 

Il Covid-19 è la malattia causata dal Sars-Cov-2, il nuovo coronavirus noto anche come virus del Pcc (Partito Comunista Cinese).

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