Costituzionalista cinese chiede la democrazia. Arrestato

Di Alexander Zhang

Un coraggioso giurista cinese è stato arrestato dopo aver pubblicato una lettera diretta al ‘parlamento’ del regime, nella quale critica il sistema monopartitico e propone una transizione verso un vero governo democratico.

Nella serata del 10 maggio, Zhang Xuezhong, 43 anni, studioso di diritto costituzionale, è stato prelevato dalla polizia mentre si trovava nella sua abitazione a Shanghai. Due amici di Zhang hanno dichiarato alla Bbc cinese che per arrestarlo sono arrivate davanti casa sua tre volanti della polizia.

Tuttavia, nel pomeriggio dell’11 maggio, Wang Aizhong, un altro dissidente cinese, ha scritto su Twitter che Zhang era già stato rilasciato.

Nella sua lettera Zhang attribuisce la colpa dell’attuale epidemia alle repressioni arbitrarie e allo stretto controllo del regime sulla società, che hanno «quasi completamente distrutto le capacità organizzative e di autogestione della società cinese».

La lettera era indirizzata ai deputati dell’Assemblea nazionale del popolo, il parlamento fantoccio del Pcc che si riunirà a Pechino il 22 maggio in occasione della sua sessione plenaria annuale. Inizialmente l’incontro era fissato per marzo, ma in seguito è stato posticipato a causa dell’epidemia.

La lettera è diventata rapidamente virale e ha fatto il giro del web, dopo essere stata postata su WeChat da Zhang il 9 maggio.

«Una costituzione fasulla»

L’attuale costituzione della Cina è una «costituzione fasulla», ha scritto Zhang, in quanto è «solo un manualetto usato dal partito al potere per organizzare e mandare avanti il regime».

«Poiché la Cina non ha costruito un sistema politico moderno basato su una vera e propria costituzione, la sua governance sociale rimane estremamente arretrata […] Lo scoppio e la diffusione dell’epidemia sono una buona manifestazione del problema».

Secondo Zhang, la mancanza di trasparenza e di supervisione, la soppressione dei primi informatori, l’incompetenza dei governi locali e i disastri umanitari causati dalle draconiane misure di quarantena, hanno dimostrato che «gli ultimi 70 anni [di dominio del Pcc, ndr] sono stati un completo fallimento non solo per quanto riguarda la costruzione della nazione, ma anche sotto il profilo della governance sociale».

Zhang ha esortato i deputati dell’Assemblea nazionale del popolo (Anp) a trasformare il parlamento in «un organo speciale per avviare la transizione politica nazionale» che formuli un regolamento elettorale e nomini una commissione elettorale imparziale.

Secondo la lettera, l’Anp dovrebbe ordinare l’immediato rilascio di tutti i prigionieri politici e di coscienza, porre fine alla repressione della stampa e dei partiti politici e abolire lo status speciale del Pcc, in modo che una «suprema autorità di transizione» possa essere eletta a suffragio universale diretto. La «suprema autorità di transizione» creerà poi un comitato per redarre una nuova costituzione, e sottoporrà infine la bozza della costituzione a un referendum popolare.

Zhang ha anche allegato alla lettera la bozza di un’eventuale costituzione della «Repubblica Cinese Unita», che stabilisce che i leader e i parlamentari della nazione debbano essere nominati tramite elezioni democratiche.

Il prezzo da pagare per aver agito secondo coscienza

Zhang è un rinomato studioso di diritto costituzionale, nonché avvocato per i diritti umani.

Tra il 2011 e il 2012 ha scritto due volte al ministro dell’Istruzione Yuan Guiren, esortandolo a eliminare i corsi di marxismo e maoismo dal piano di studi obbligatorio per gli studenti universitari.

Nel 2012, dopo aver annunciato su Weibo, una piattaforma cinese di microblogging, di aver rassegnato le proprio dimissioni dal Partito Comunista Cinese, il suo post è stato rapidamente cancellato dall’apparato di censura cinese.

Nel 2013 Zhang è stato licenziato dall’East China University of Politic and Law di Shanghai per aver insegnato e scritto articoli sul costituzionalismo. Il concetto di costituzionalismo è diventato negli ultimi anni un punto di incontro per i riformisti cinesi che vorrebbero una limitazione del potere dello Stato, ma come prevedibile è stato ferocemente attaccato dagli ideologi comunisti che vedono in esso la distruzione della «dittatura democratica del popolo» del Partito Comunista.

Infine, nell’aprile del 2019 le autorità di Shanghai hanno revocato a Zhang la sua licenza di avvocato.

 

Articolo in inglese: Chinese Scholar Detained for Proposing Transition to Democracy

 
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