Cosa avviene nella mente di chi medita per la prima volta

È ormai da qualche tempo che la meditazione è al centro di vari studi che ne dimostrano i notevoli benefici per la mente e il corpo. E ciò è vero soprattutto per chi la pratica in maniera costante. Ma cosa succede esattamente nel cervello di chi pratica la meditazione per la prima volta?

Tra gli studi pubblicati di recente troviamo che la meditazione:

  • Aiuta a superare lo stress (University of Massachusetts Medical School, 2003)

  • Migliora la digestione e abbassa la pressione arteriosa (Harvard Medical School)

  • Diminuisce il rischio di malattie cardiovascolari e ictus del 50 per cento (American Heart Association, 2012)

  • Aiuta a superare l’ansia, la depressione, la rabbia e la confusione (Psychosomatic Medicine)

  • Diminuisce la percezione di dolore e migliora i processi cognitivi (Wake Forest University School of Medicine, 2010)

PRATICARE PER LA PRIMA VOLTA LA MEDITAZIONE

Innanzitutto durante la prima sessione di pratica diventiamo meno incentrati su noi stessi, dato che il cervello umano bilancia l’effetto della corteccia prefrontale ventromediale – imputata ai processi decisionali e all’osservazione delle nostre paure – e la corteccia prefrontale dorsomediale – che invece ci permette di provare empatia e di connetterci agli altri.

La mente quindi proverà uno stato di tranquillità. Ciò non significa che la prima volta che vi siederete sul tappetino da yoga riuscirete ad entrare in uno stato di completa pace interiore, ma vorrà dire che la vostra mente inizierà a preparare quei processi neurali che in futuro porteranno agli effetti benefici sopracitati.

Dopo quattro sedute di meditazione si sentirà meno dolore fisico. L’attività mentale diminuirà nelle aree responsabili della trasmissione d’informazioni sensoriali che riguardano le sensazioni di dolore. Risultati così importanti sono stati resi pubblici durante il convegno annuale della Società di Neuroscienze a San Diego, in America.

L’empatia diventerà sempre più forte. Questo non significa che non sarete più capaci di prendervi cura di voi stessi, anzi, con una maggiore efficacia della corteccia prefrontale dorsomediale sarà più semplice mettersi nei panni degli altri, mantenendo la stessa abilità nel riuscire a guardare se stessi.

Quindi, dopo tutto questo, a chi non verrebbe voglia anche solo di provare? Negli ultimi anni le pratiche di meditazione più diffuse – che sia in occidente, sia in oriente sono state oggetto di esperimenti scientifici con risultati positivi – sono la meditazione della Falun Dafa, lo yoga, la mindfulness, la meditazione trascendentale e tante altre ancora.

 

 
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