Corea del Sud, verso il divieto della carne di cane. Ma non tutti sono d’accordo

Di Tom Ozimek

Il presidente della Corea del Sud ha lanciato l’idea di imporre il divieto di mangiare carne di cane, una pratica tradizionale ma controversa, denunciata dagli attivisti per i diritti degli animali, ma difesa dagli agricoltori che vogliono mantenere il diritto di allevare cani come bestiame.

L’annuncio del presidente sudcoreano Moon Jae-in è stato espresso a seguito del rapporto del primo ministro del Paese Kim Boo-kyum sugli sforzi per migliorare la gestione degli animali abbandonati e su un sistema di registrazione obbligatorio per i cani.

«Dopo il briefing, ha detto che è giunto il momento di considerare attentamente l’imposizione di un divieto di carne di cane», ha spiegato in una nota la portavoce del presidente Park Kyung-mee.

Questa è la prima volta che Moon ha sollevato l’idea di un divieto, e proprio nel momento in cui la campagna presidenziale della Corea del Sud si scalda in vista delle elezioni di marzo 2022. Nelle ultime settimane, il tema sulla proibizione del consumo di carne di cane era già stato sollevato da diversi candidati, con il capofila dell’opposizione che difende la pratica come una questione di scelta personale.

Gli allevatori sostengono di avere il diritto di allevare cani per la carne. Durante una manifestazione di attivisti per i diritti degli animali a Seoul nel 2019, gli allevatori di cani hanno tenuto una contro-protesta, mangiando carne di cane con aria di sfida e distribuendo opuscoli a sostegno della loro tesi. «Cari cittadini, per favore mangiate carne di cane, una prelibatezza tradizionale e deliziosa che è stata apprezzata dai nostri antenati per generazioni, senza vergogna», si legge in uno dei volantini, secondo France24.

La carne è stata a lungo una parte della cucina sudcoreana, con l’organizzazione no-profit Korean Animal Rights Advocates (Kara) che stima che ogni anno vengano mangiati circa un milione di cani. Ma sia gli atteggiamenti che i modelli di consumo stanno cambiando. Humane Society International, che da tempo si batte per chiudere gli allevamenti di cani in Corea del Sud, lo scorso anno ha commissionato un sondaggio che mostra un calo del tasso di consumo di carne di cane e un crescente sostegno a un divieto legislativo.

Il sondaggio ha rilevato che il consumo di cani è diminuito di circa il 6% tra il 2017 e il 2020, scendendo al 58,9% dal 64,8% degli intervistati. Il sostegno al divieto di carne di cane è aumentato di quasi il 24 percento, salendo al 58,6 percento nel 2020 dal 34,7 percento nel 2017. Il sondaggio ha stimato che, nel 2020, c’erano 3.388 ristoranti che vendevano carne di cane in Corea del Sud e 2.861 allevamenti di cani registrati.

Allo stesso tempo, c’è stato un forte calo della percentuale di sudcoreani che credono che i cani dovrebbero essere mangiati proprio come gli altri animali e un aumento significativo dell’opinione che il consumo di carne di cane «si riflette male sulla Corea».

 

Articolo in inglese: South Korean President Suggests Banning Dog Meat

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