Conte da Salvini e Di Maio: squadra fatta

Nuovo governo sempre più vicino: si è concluso nel primo pomeriggio di venerdì il vertice tra l’incaricato premier Giuseppe Conte, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, a cui si sono aggiunti anche i candidati ministri Vincenzo Spadafora e Giancarlo Giorgetti.
«Mattinata di lavoro molto proficua. Stiamo lavorando per dare il governo del cambiamento a questo Paese», ha twittato Giuseppe Conte al termine del vertice.
Anche Luigi Di Maio ha confermato ai giornalisti presenti alla Camera, che «la squadra è praticamente fatta e si stanno per sciogliere gli ultimi nodi».

Secondo fonti del M5S tuttavia, fa sapere l’Ansa, l’incontro al Colle tra Conte e Mattarella è ormai probabilmente rimandato a sabato mattina.
Al Quirinale non è mai giunta alcuna comunicazione ufficiale, ma secondo quanto rimbalzato su più giornali in data odierna, fonti parlamentari confidavano in un incontro tra l’incaricato presidente del Consiglio e il presidente della Repubblica già nella serata di venerdì. Faccia a faccia che porterà allo scioglimento della riserva e alla presentazione della squadra di governo a Mattarella. Proprio in merito al salire al Colle oggi stesso, Conte, alle domande dei giornalisti, aveva risposto in mattinata con un «vediamo».

Secondo altre fonti invece (in seguito confermate), i tempi per la presentazione della lista dei ministri al presidente Mattarella si prospetterebbero di poco più lunghi, e si potrebbe arrivare quindi al giuramento solo nella giornata di domenica (o sabato stesso dopo l’incontro con Mattarella). Resta il nodo cruciale ‘Savona’ al ministero dell’Economia, per via delle sue posizioni apparentemente euro-scettiche. E lo stesso Paolo Savona si è limitato a un semplice ‘no comment’ sulla situazione. Per il M5S comunque, non è il caso di fare pressioni su Matteo Salvini, che insiste da giorni sul nome dell’economista: «Loro hanno accettato il nome di Conte, noi non possiamo pretendere che facciano un passo indietro su Savona. Al limite è il Quirinale che può forzare la mano, noi staremo al nostro posto».
A quest’ultimo riguardo, il Colle si augura tuttavia che non vi siano diktat da parte delle forze politiche vincitrici sui nomi dei ministri che Conte andrà a proporre a Mattarella. Il presidente della Repubblica ha comunque la facoltà di nominare ministri diversi da quelli proposti dal futuro governo giallo-verde.

Venerdì mattina a Palazzo Koch, prima del vertice con Lega-M5S, l’incaricato premier ha incontrato anche il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, e  ai cronisti ha dichiarato: «Abbiamo doverosamente parlato dello stato dell’economia italiana, c’è stato un aggiornamento».
E mentre Giuseppe Conte parlava con Visco di temi economici, il premier uscente Paolo Gentiloni si è espresso sulla situazione attuale del Paese: «Risalire una china per cinque lunghi anni come l’Italia ha fatto non è semplice. Purtroppo per andare fuori strada non servono cinque anni ma pochi mesi, a volte poche settimane. Bisogna curare le ferite ancora aperte, ma farlo cercando di andare avanti, mantenere qualità, responsabilità e impegni nell’azione di governo».

Giovedì sera, Giuseppe Conte si era confrontato invece con una delegazione di risparmiatori vittime dei default bancari. In quella stessa occasione ha comunicato in un post su Facebook: «Queste persone, come tante altre, devono essere ascoltate dalle istituzioni. Sono persone che chiedono giustizia e che il loro risparmio venga tutelato come previsto dalla Costituzione. A loro ho detto che la tutela dei loro risparmi, spesso frutto di sacrifici e di una vita di lavoro, sarà uno degli impegni principali del Governo del Cambiamento. Chi ha subito truffe o raggiri sarà risarcito».

 
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