Confine irlandese, la proposta di Londra «non conviene» all’Ue

Alcuni giorni fa, il capo negoziatore europeo Michel Barnier, rispondendo alla proposta di un ‘piano B’ di Londra per risolvere la questione dei confini irlandesi dopo la Brexit, ha dichiarato che il piano all’Unione Europea «non conviene». Dinanzi alla stampa, ha sottolineato che la soluzione comunicata a Bruxelles dal governo britannico, per evitare il ritorno a un confine fisico tra le due entità, «non corrisponde a quello che vogliamo né a quello che vogliono Irlanda e Irlanda del Nord».

L’Ue chiede infatti che nel prossimo accordo per l’uscita del Regno Unito, sia inserita una clausola cosiddetta di backstop. Si tratterebbe di una «rete di sicurezza», da applicare in mancanza di una soluzione negoziata migliore tra Londra e Bruxelles, che preveda un allineamento normativo tra l’Irlanda del Nord e l’Unione, dopo la Brexit. Barnier ha ribadito che «questa deve essere una garanzia che funzioni in qualunque circostanza», che la soluzione limitata nel tempo proposta da Londra, «non conviene» e che «il backstop non può essere esteso a tutto il Regno Unito».

Il problema della frontiera irlandese, è uno dei punti più spinosi dei negoziati tra Bruxelles e Londra relativi alla Brexit, e dovrà essere definito «entro l’autunno», insieme a tutti gli altri punti in discussione: anche su questo argomento Michel Barnier si è mostrato deciso, affinché l’accordo per il ritiro possa venire ratificato entro la data prevista della Brexit, a fine marzo 2019. Inoltre ha spiegato: «La domanda che faccio è: se si tratta di essere temporanei, è un vero punto fermo? Io dico di no». Ma ha assicurato tuttavia di non rifiutare la proposta britannica: «Non rifiuto niente, pongo delle questioni e indico i problemi, affinché non facciamo degli sbagli».

Facendo l’elogio del «pragmatismo», il capo negoziatore ha aggiunto che «secondo la visione europea di backstop, l’Irlanda del Nord farà parte del nostro territorio doganale. Ciò che è possibile per un territorio delle dimensioni dell’Irlanda del Nord, non lo è necessariamente per tutto il Regno Unito». Infine ha sottolineato che è più facile fare controlli a bordo dei traghetti, piuttosto che lungo una frontiera di 500 chilometri: l’Unione europea vuole avvalersi di «accordi e infrastrutture già esistenti», tra il resto del Regno Unito e l’Irlanda del Nord.

 

Articolo in francese: Frontière irlandaise : la proposition de Londres « ne convient pas » à l’UE

Traduzione di Francesca Saba

 
Articoli correlati