Con il sistema elettorale sotto attacco, gli americani devono farsi coraggio e parlare

Questo editoriale è stato scritto dalla redazione di Epoch Times americano.

 

Nel suo discorso del 2 dicembre, il presidente Donald Trump ha dettagliato alcuni degli abusi e delle frodi avvenute nelle elezioni generali 2020.

Ha iniziato dicendo: «In qualità di presidente, il mio primo dovere è difendere le leggi e la Costituzione degli Stati Uniti. Questo è il motivo per cui sono determinato a proteggere il nostro sistema elettorale, che ora è sotto attacco e assedio coordinato».

Gli Stati Uniti sono stati fondati sotto George Washington, mentre guidava l’esercito a vincere la Guerra d’Indipendenza. Il presidente Abraham Lincoln, ha poi tenuto gli americani uniti, guidandoli durante la guerra civile. Ora il Paese deve affrontare una terza sfida fondamentale, quella di garantire la continua libertà e il diritto di eleggere i propri leader.

Come riportato dai media, dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001, il Paese è passato rapidamente, da «America Under Attack», a «America Recovers», a «America Fights Back».

Nel suo discorso Trump ha evidenziato che ora l’America, dovendo difendere i suoi diritti fondamentali, si ritrova nella stessa situazione. Il suo discorso ha illustrato quello che sta accadendo al Paese in questo momento: frodi elettorali diffuse e ben pianificate. Come ha sottolineato Trump, non si tratta di se stesso, ma «della nostra democrazia e dei sacri diritti per i quali generazioni di americani hanno combattuto, anche perdendo la loro vita».

Trump spiega: «Niente è più urgente o più importante. Se non sradichiamo la frode, la tremenda e orribile frode che ha avuto luogo nelle nostre elezioni del 2020, non avremo più un Paese. Sono certo che con la determinazione e il sostegno del popolo americano, ripristineremo l’onestà e l’integrità delle nostre elezioni. Ripristineremo la fiducia nel nostro sistema di governo».

In un ambiente forse più complicato di quello che c’era durante la Guerra d’Indipendenza, o Guerra Civile, l’America si trova ora ad affrontare un nemico che fa parte di una rete globale, composta da forze comuniste sia all’estero che all’interno del Paese.

Negli ultimi decenni, infatti, la Cina comunista ha intrapreso una forma di guerra senza restrizioni contro gli Stati Uniti. Questo perché il Partito Comunista Cinese (Pcc) vede il leader mondiale della libertà, l’America, come la più grande minaccia alla sua esistenza. L’obiettivo dell’alleanza comunista globale, e il loro unico mezzo di sopravvivenza, è conquistare gli Stati Uniti e, con ciò, spegnere il faro di libertà che brilla nel mondo. Il Pcc si è impegnato in una penetrazione sistematica delle istituzioni e ha costruito legami con le forze comuniste all’interno degli Usa.

La globalizzazione stessa è un movimento comunista. È una mossa strategica intenzionale con l’obiettivo di indebolire il mondo libero, in particolare l’America, e di sostenere gli obiettivi dei comunisti. In questo movimento, i comunisti internazionali hanno collaborato con quelli cinesi. E dopo decenni di lavoro hanno raggiunto un punto in cui sono diventati abbastanza forti da orchestrare un colpo di Stato comunista in America.

Negli ultimi decenni, mediante un costante sostegno finanziario, coloro che si battono a favore della globalizzazione e del socialismo non solo hanno contribuito a prolungare la vita del governo comunista in Cina, ma l’hanno persino

E quello che è successo quest’anno a Hong Kong, dove il Pcc ha preso il pieno controllo, sta ora accadendo negli Stati Uniti.

A livello interno, abbiamo media mainstream, grandi aziende tecnologiche e altri potenti gruppi nel settore governativo, a scopo di lucro e non, che lavorano insieme contro un presidente degli Stati Uniti. In tutto il Paese, le organizzazioni dei media mainstream si rifiutano di fornire corrette informazioni sulle udienze elettorali, sulle credibili accuse e sulle prove di frode negli Stati del campo di battaglia, descrivendole come «prive di fondamento». Ciò ha impedito a molte persone di conoscerne anche i fatti più elementari. La maggior parte dei mezzi di comunicazione americani non si è comportata diversamente da queli cinesi controllati dal regime, che riportano solo menzogne, insabbiano la verità, e mirano a fare il lavaggio del cervello al popolo con la loro propaganda.

Inoltre, le grandi aziende tecnologiche in Occidente hanno impedito la comunicazione tra le persone quasi allo stesso livello della Cina comunista. Contrariamente a quanto affermano queste aziende, i social media sono diventati una macchina per controllare la comunicazione, piuttosto che piattaforme per un dialogo aperto.

Le principali agenzie governative, sostenute con i soldi delle nostre tasse, non mostrano alcun interesse a indagare sulle accuse credibili e sulle prove di frodi elettorali su larga scala. Rimangono invece a guardare le forze nel nostro Paese coordinarsi con i comunisti a livello internazionale, mentre attuano il colpo di Stato.

Molti di noi qui a Epoch Times hanno vissuto sotto regimi comunisti, sia in Cina sia in altre parti del mondo, e conoscono in prima persona la sua tirannia. Le nostre libertà in America ci hanno permesso di prosperare e anche di avvertire i nostri concittadini che queste stesse libertà sono ora a rischio. Se in questo momento critico non prendiamo una posizione e non parliamo, vedremo il Pcc e le sue forze comuniste alleate completare il loro piano decennale per sottomettere la libertà americana.

Durante gli attacchi dell’11 settembre, per difendere la capitale della nazione, 40 americani del volo 93 hanno combattuto i dirottatori terroristici: erano persone normali che intraprendevano azioni straordinarie. Erano americani coraggiosi. Anche nel momento di una prova di vita e morte, su un aereo dirottato, tutti insieme hanno prima deciso insieme, democraticamente, di sacrificarsi per il loro Paese, hanno poi pregato e infine agito. Questo è lo spirito americano. Questa è il credo e la tradizione americana, che considera sacro ogni voto. Si vota per prendere una decisione, credere nel risultato e agire di conseguenza.

Le elezioni generali del 2020 stanno esponendo la vera posizione di ogni individuo, ogni azienda, ogni media e persino ogni Paese in tutto il mondo.

Il 27 novembre, in un’audizione sulla frode elettorale nel Michigan, alla domanda del perché altre persone non si fossero fatte avanti per testimoniare, la testimone Melissa Carone ha risposto: «Per questa scelta, la mia vita è stata distrutta, la mia vita è stata completamente distrutta. Ho perso la famiglia e gli amici. Sono stata minacciata. I miei figli sono stati minacciati. Ho dovuto andarmene e cambiare il mio numero di telefono». Ma nonostante abbia affrontato queste ostilità, si è fatta avanti per testimoniare pubblicamente. Ha coraggiosamente messo il bene del Paese al di sopra della propria situazione.

Durante la nostra Guerra d’Indipendenza, Thomas Paine disse: «Questi sono i tempi che mettono alla prova le anime degli uomini». Così è anche oggi. Non solo la Carone, ma tutti gli americani stanno affrontando questa prova: amiamo la libertà e siamo disposti a opporci alle forze comuniste che cercano di portarla via? Quando il Pcc si è mosso per prendere il controllo di Hong Kong, gli hongkonghesi hanno protestato a milioni, ma sono stati sopraffatti. Per le strade sventolava la bandiera americana, simbolo della libertà.

Il destino del mondo dipende dalla prova che affrontiamo oggi. Le forze del male vogliono vederci arrendere. La tradizione americana insegna ad affrontare la tirannia con la lotta, e le minacce con coraggio. Insegna ad attingere alle risorse della fede per contrastare il male.

In questo momento critico, gli americani devono unirsi per prendere posizione contro la frode, a favore della verità, scegliendo la libertà invece del comunismo, e il bene invece del male.

Si tratta del nostro diritto di voto. Si tratta di stabilire se possiamo ancora avere un Paese libero.

 

Articolo in inglese: With Our Election System Under Assault, Americans Need to Speak Up

 
Articoli correlati