Comunali, Pd distrutto e centrodestra in trionfo

Tempi bui per il Pd. Il bilancio sulle elezioni comunali mostra che la sinistra ha vinto in soli cinque capoluoghi di provincia, contro i 15 precedenti (17 i comuni in tutto). A raccogliere il bottino è principalmente il centrodestra, che passa da 3 a 11 capoluoghi. Il Movimento 5 Stelle, invece, conquista due comuni (Avellino e Imola), di cui solo un capoluogo (Avellino) e perde Ragusa.

Quasi a cementare il disastro della sinistra italiana, tra i comuni persi dai democratici spiccano diverse storiche roccaforti rosse, tra cui le principali sono Siena, Pisa e Terni.
Evidentemente, il Pd si ritrova quindi a dover riflettere sul proprio futuro: la «navigazione a vista sta portando il centro sinistra all’irrilevanza – commenta Carlo Calenda su Twitter – proprio quando l’Italia ne avrebbe più bisogno. Ripensare tutto: linguaggio, idee, persone, organizzazione. Allargare e coinvolgere su una nuovo manifesto. Andare oltre @pdnetwork. Subito! #fronterepubblicano».
Andrea Orlando, deputato della minoranza Pd, commenta a sua volta: «Sicuramente si è intaccato qualcosa nel rapporto col territorio: ci sono risultati positivi imprevisti come Roma e Brindisi, ma impressiona la vittoria della destra nelle regioni rosse. Ci sono gli elementi per una riflessione molto seria e l’apertura di una fase costituente».
E anche secondo Gianni Cuperlo serve «una stagione costituente per una vera alternativa. Per quel che mi riguarda – afferma – non accetto più tatticismi. Adesso è tempo di chiedere scusa, ripensare ogni cosa e ripartire […] Di fronte a una sequenza quasi infinita di sconfitte chiunque se la cavi con un capro espiatorio non ha capito. Ma altrettanto assurdo è spiegare quelle sconfitte con un difetto di comunicazione o le troppe divisioni».

Dichiarazioni espressive di un’autocritica standard in occasione di ogni sconfitta elettorale. Ma questa volta il trito mea culpa di rito nasconde probabilmente il vero disorientamento di un gruppo dirigente post-comunista che si vede sottratti i voti da un partito convenzionalmente considerato di ‘destra’. I tempi di Berlusconi spauracchio/miglior amico della sinistra sembrano finiti per sempre. Insomma un evento di portata ‘storica’.

Intanto, ovviamente, Salvini, festeggia: «Storiche vittorie della Lega in Comuni amministrati dalla sinistra da decenni – scrive su Twitter – Grazie!!! Più la sinistra insulta, più i cittadini ci premiano. Prima gli italiani, io non mi fermo».

Anche Di Maio, che tecnicamente non ha incassato un risultato di grande rilevanza, canta vittoria su Facebook: «Imola e Avellino sono 5 stelle! Sono risultati straordinari in due città dove da 70 anni dominavano i partiti e gli uomini della Prima Repubblica: a Imola il Pci e poi i partiti del centrosinistra, ad Avellino la Dc».

 
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