Migliorare la leadership grazie ai maestri dell’antica Cina

Avere un mentore potrebbe essere una buona decisione per il 2016, se si vuole migliorare nella vita lavorativa, scolastica o personale. E gennaio è una buona occasione, poiché è il mese del mentoring in vari Paesi, tra cui in Italia. Solitamente il mentore è una persona che s’incontra direttamente di persona, ma anche le figure storiche del passato hanno molto da insegnare. Difatti, le loro storie ed esperienze spesso racchiudono consigli e una saggezza senza tempo, che possono beneficiare qualunque tipo di persona.

Di seguito, una serie di criteri guida di alcuni noti maestri e insegnanti dell’antica Cina; queste idee affrontano alcuni temi comuni legati allo sviluppo e alla leadership personale, come ad esempio l’automiglioramento continuo, il guardarsi dentro, l’umiltà e il rispetto per gli altri.

IDENTIFICARE GLI INSEGNANTI 

L’antico filosofo Confucio, vissuto circa 2.500 anni fa, è rispettato come «il più grande saggio e insegnante nella storia cinese». Confucio esaminava seriamente le parole e i comportamenti degli altri, al fine di aiutare a migliorare se stesso. Una volta disse che «se tre persone stanno camminando assieme, tra loro c’è certamente chi potrebbe essere mio maestro. Scelgo gli aspetti che sono buoni e imparo da questi. Quando vedo degli aspetti che non sono desiderabili, li uso come riferimento, al fine di correggere i miei difetti». Il saggio incoraggiava i suoi studenti a riconoscere che esiste una costante opportunità di imparare dalle qualità positive degli altri e dai loro esempi di comportamenti virtuosi. Nel frattempo, dopo aver notato le colpe o le malefatte altrui, suggeriva ai suoi studenti di guardarsi dentro per esaminare se loro stessi mostrassero un comportamento uguale o simile, e se avessero bisogno di correggere se stessi.

Estendendo questo insegnamento alle istituzioni di cui l’uomo moderno è parte integrante (che si tratti di scuola, lavoro, famiglia o una comunità), si può osservare come possa essere utile indipendentemente dal livello di leadership. Forse quello che l’uomo incontra nella sua vita quotidiana è il riflesso del proprio stato interiore e del profondo desiderio di migliorare in specifiche direzioni. Ad esempio quando si notano dei problemi con una persona, si potrebbe scoprire che una volta che i pensieri e comportamenti vengono corretti, la situazione in qualche modo si risolve e improvvisamente si vede quella persona in una luce diversa.

UMILTÀ E CORREGGERE SE STESSI 

Correggere se stessi quando si è dalla parte del torto è un’importante qualità di un buon leader, così come l’umiltà. C’è una storia sul primo ministro Yan Ying e il conducente della sua carrozza, durante il periodo primaverile e autunnale (770-476 a.C.) della dinastia Zhou. Yan Ying, contemporaneo di Confucio, era un uomo molto basso ma anche un oratore eloquente che ebbe grande influenza sui governanti dello Stato di Qi. Pronunciava bene le parole ed era sapiente, oltre che essere un ministro leale e virtuoso. Inoltre, incoraggiava i duchi di Qi a prendersi cura della gente e assicurare il loro benessere attraverso politiche benevoli.

Un giorno Yan Ying stava viaggiando sulla sua carrozza e passò vicino alla casa del suo autista. La moglie dell’autista li vide e osservò che il marito aveva uno sguardo presuntuoso e compiaciuto sul suo volto mentre guidava la carrozza. Quando il marito tornò a casa, sua moglie gli disse che voleva lasciarlo e non tornare mai più con lui. L’autista rimase scioccato e le chiese il motivo. Sua moglie rispose: «Il primo ministro è un uomo molto basso rispetto a te, ma è famoso in tutto il Paese e ben rispettato da tutta la nobiltà. Oggi ti ho visto mentre lo accompagnavi in carrozza quando sei passato davanti alla nostra casa. Ho notato che appariva come un uomo di grande determinazione e propositi, e mostrava una graziosa espressione di modestia. Al contrario, tu sei solo il suo autista ma sembrava che avessi una considerazione molto alta di te stesso. È per questo che voglio lasciarti».

Dopo aver ascoltato le parole di sua moglie, l’autista cambiò gradualmente il suo atteggiamento e diventò più gentile e umile in ogni circostanza. Yan Ying rimase un po’ perplesso dal cambiamento, per cui chiese al suo autista il motivo. Quando seppe che il suo autista aveva ascoltato il rimprovero di sua moglie ed era stato capace di migliorare così tanto il suo comportamento, Yan Ying riconobbe che era una persona degna. Così gli raccomandò la promozione per un posto di alto livello nello Stato di Qi.

OTTO IMMORTALI, CIASCUNO CON POTERI DIVINI UNICI 

Al giorno d’oggi numerose scuole offrono programmi d’apprendimento personalizzati nella formazione e nell’istruzione, e sono alla ricerca di altre idee innovative nel campo dell’apprendimento. E mentre c’è molto dibattito circa i meriti dei diversi metodi moderni, è interessante sapere che Confucio fu il primo insegnante nella storia della Cina a fornire insegnamenti sulla base delle attitudini o delle capacità dello studente. Infatti, in qualsiasi gruppo od associazione ci saranno sempre una varietà di persone con punti di forza e abilità in svariati settori. Una sfida e opportunità chiave per i leader è di garantire che le persone giuste facciano i compiti adeguati, facendo leva e costruendo i punti di forza delle persone e allineandole con gli obiettivi dell’organizzazione per contribuire al successo di tutti.

Nella mitologia cinese esiste una storia popolare sui leggendari Otto Immortali della tradizione Taoista. Il racconto mostra come questi personaggi, avendo ciascuno utilizzato appieno le proprie capacità e i punti di forza, possano tutti brillare e il gruppo nel suo complesso riesca a raggiungere un obiettivo comune.

Secondo il racconto classico, un giorno gli immortali fecero un viaggio assieme e giunsero lungo la riva del Mare dell’Est. Solitamente gli immortali attraversano il mare viaggiando su una nuvola ma Lü Dongbin pensò di provare qualcosa di nuovo: propose che tutti facessero uso delle proprie abilità fantastiche e dei loro oggetti speciali. Tutti gli altri immortali pensarono che fosse una buona idea e così ognuno pose il proprio strumento magico sulla superficie del mare e lo usarono come una barca. Mentre Zhang Guo Lao cavalcava sul suo asino, Lü Dongbin usò la spada, Li Tieguai (detto anche ‘Li stampella di ferro’) usò la sua stampella, Zhongli Quan il suo ventaglio di piume, Han Xiangzi il suo flauto, He Xiangu il suo fiore di loto, Lan Caihe il suo cesto di fiori di bambù e Cao Guojiu la sua tavoletta di giada. L’espressione ‘Gli Otto Immortali attraversano il mare, ciascuno mostrando i propri poteri divini’ proviene da questa storia.

CONOSCERE SE STESSI, AIUTARE GLI ALTRI 

La varietà di soluzioni che gli immortali utilizzarono insegna che spesso non esiste un’unica soluzione per risolvere un problema. Ogni persona che utilizza i propri punti di forza e abilità può completare un compito o superare una difficoltà con diversi approcci.

Se si è un leader, è importante identificare i punti di forza delle persone dipendenti e aiutare tutti i membri della squadra a massimizzare il proprio potenziale. In questo modo il leader, attraverso il rispetto dei punti di forza e l’invio di un feedback, aiuterà la crescita delle persone permettendo la realizzazione degli obiettivi prefissati. In ogni gruppo, tutti i membri possono allo stesso modo incoraggiare l’un l’altro nei loro punti di forza e aiutarsi a vicenda a brillare. Per questo motivo conoscere se stessi è la chiave per la crescita personale e il successo finale in ogni impresa.

Sulla base di questo principio, il grande saggio cinese Laozi (che impartì il Tao, ossia la ‘Via del Cielo’, e la sua manifestazione in virtù), una volta disse: «Conoscere gli altri è intelligenza; ma conoscere se stessi è saggezza superiore. Imporre la propria volontà agli altri è forza; ma imporla a se stessi è una forza superiore».

      Per saperne di più:


Articolo in inglese: ‘Mentoring Month: Insights From Historical Figures in Ancient China

 
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